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A Milano brillano i mosaici della Basilica di San Lorenzo

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Nella grandiosa Basilica paleocristiana di San Lorenzo, tornano a splendere i mosaici della Cappella di Sant’Aquilino appena restaurati

Di Franca Dell’Arciprete Scotti

Anche i milanesi Doc non conoscono, né frequentano abitualmente la Basilica di San Lorenzo, una delle eccellenze architettoniche più grandiose di Milano. Strano, perché la Basilica si trova in una zona frequentatissima soprattutto dai giovani, vicino alla movida del Ticinese.

Non a caso uno degli appuntamenti serali giovani è proprio “alle colonne”. Sono le colonne di San Lorenzo che, insieme con la Basilica, costituiscono il maggiore complesso di epoca romana tardoimperiale di Milano. Si va “alle colonne”, dunque, ma non si entra nella Basilica. Eppure basterebbe varcare la soglia per rimanere sbalorditi.

Si ritorna all’epoca in cui la città romana di Mediolanum era capitale dell’Impero romano d’Occidente e San Lorenzo era una delle più importanti basiliche paleocristiane. Anche se fu ricostruita e modificata più volte nelle forme esterne, la Basilica conserva quasi completamente l’impianto interno originale, progettato tra il 390 e il 410, formato da un quadrato ed un cerchio sovrapposti.

Su questa struttura si eleva una cupola così monumentale che fu studiata durante il Rinascimento per le soluzioni statiche e tutto il tempio divenne un simbolo dei canoni classici perduti, ricercati dagli umanisti.

San Lorenzo torna al suo antico splendore

Ma oggi entriamo in San Lorenzo per un’occasione particolare. Dopo due anni di restauri, la Cappella di Sant’Aquilino è tornata al suo antico splendore. Il restauro è stato seguito e sostenuto da Antonella Ranaldi, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Milano.

Era già mausoleo imperiale questa cappella, dedicata a Sant’Aquilino, martire dell’XI secolo, sepolto nell’urna in cristallo di rocca e argento posta presso l’altare.  L’impianto è proprio quello dell’antico mausoleo eretto tra la fine del IV e la prima metà del V secolo dopo Cristo: forma ottagonale, nicchie alternate semicircolari e rettangolari, una volta a cupola. Sorprendente la presenza di decorazioni a mosaico che in origine ricoprivano interamente sia le pareti che le volte, secondo l’uso del tardo Impero Romano.

I lavori di restauro hanno riscoperto nuove cromie e hanno messo a fuoco l’organizzazione dell’intero ciclo, distribuito su due registri, con figure a grandezza naturale dei patriarchi di Israele, degli apostoli e dei martiri, ciascuna inquadrata da pilastri dorati tempestati di gemme.

Nel registro superiore dell’atrio, sopra l’ingresso, sei iscrizioni conservano i nomi degli Apostoli Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Giacomo e Giuda, dei quali restano i piedi e i lembi inferiori delle vesti su fondo aureo.

L’intervento ha valorizzato soprattutto l’insieme dell’opera, che così si può apprezzare nella sua totalità. In parallelo, sono stati riportati alla luce preziosi affreschi, quasi illeggibili, situati nei due catini absidali posti sotto i mosaici.

Un primo passo, questo, per recuperare all’attenzione dei milanesi e non solo, San Lorenzo Maggiore, uno dei gioielli architettonici e artistici della città, che appariva agli autori medievali, fin dall’VIII secolo, come una delle chiese “più belle del mondo”.

INFO

www.sanlorenzomaggiore.com