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Dal Relax alle Terme Luigiane al Borgo di Guardia Piemontese, passando dallo Scoglio della Regina

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Di Raffaele d’Argenzio

Dopo un giorno di assoluto relax alle Terme Luigiane, il secondo giorno è dedicato alla ricerca dei sapori autentici della Calabria e alla scoperta dei suoi paesaggi unici. Inizia con una breve passeggiata verso il mare, che dista appena due chilometri dalle terme, dove si trovano anche alcuni ristoranti deliziosi, come il Lido Blu.

Ma la vera meraviglia che mi attende è lo Scoglio della Regina. Se avessi seguito il corso del fiume Bagni, sarei arrivato direttamente alla sua base, ma ho dovuto accontentarmi di percorrere la strada che porta alla spiaggia di Acquappesa, dove il piccolo fiume sfocia nel mare. E lì, davanti a me, troneggia l’imponente Scoglio della Regina.

Lo scoglio, un faraglione isolato, deve il suo nome a una leggenda che narra di una regina che, triste per non poter avere figli, trovò nelle acque calde e vellutate del fiume una sorta di miracolo. Si dice che, dopo aver fatto il bagno per giorni, la regina scoprì di essere finalmente incinta. Un racconto affascinante, che aggiunge un velo di mistero a questo luogo già straordinario. Per me, che non sono alla ricerca di miracoli, basta un tuffo veloce per rinfrescarmi prima di ripartire. Purtroppo, la struttura che si trova proprio di fronte allo Scoglio avrebbe bisogno di più cura per rispecchiare la bellezza del paesaggio circostante.

Proseguo il mio viaggio lungo la Statale 18 e arrivo a Guardia Piemontese Marina, dove mi fermo a visitare le Stuzzicherie della Calabria, un negozio che sembra un sogno per chi ama i prodotti tipici. Confetti, liquirizie, caramelle, ma anche salsicce, capicolli e fichi di Calabria. Un vero e proprio viaggio nel gusto. La proprietaria, Claudia, mi accoglie con entusiasmo e mi fornisce il numero del negozio, da girare a chiunque voglia assaporare un pezzo di Calabria. Il suo negozio è un angolo di felicità per chi ama i sapori autentici.

Ma è a Guardia Piemontese che il mio viaggio assume una dimensione più profonda. Questo borgo, che sembra fermo nel tempo, custodisce una storia commovente. Qui i Valdesi, perseguitati per le loro convinzioni religiose, trovarono rifugio. Oggi, visitando la Porta del Sangue, dove si ricorda l’eccidio del 1561, posso sentire il peso della storia. Lì, nella piazza della strage, è come se il passato e il presente si incontrassero, e l’atmosfera di pace che regna oggi è il risultato di anni di riconciliazione, voluta anche dal Papa Francesco che ha chiesto perdono per le atrocità del passato.

Un museo vicino alla Porta del Sangue racconta la storia dei Valdesi, tra cui il coraggio di Pietro Valdo di Lione, che per primo tradusse la Bibbia per permettere a tutti di leggerla. Le strade di Guardia sono ancora segnate dalla loro lingua d’origine, l’occitano, e il borgo stesso sembra voler riscoprire e valorizzare il suo passato. Oggi, i suoi abitanti lavorano per proteggere la biodiversità e promuovere iniziative ecologiche, come la fibra biologica derivata dalla ginestra, ma si lamentano anche della burocrazia che spesso ostacola i loro sforzi.

Dopo una passeggiata nel borgo, salgo fino alla Torre di Guardia, da cui si gode un panorama mozzafiato. È facile immaginare i valdesi che, secoli fa, difendevano questo territorio. La torre, insieme alla vista che offre, rappresenta il legame profondo di questo luogo con la sua storia.

Ritorno verso il mare, con il cuore arricchito da questa esperienza che unisce storia, fede e cultura. Il weekend è finito, ma il ricordo di questo viaggio rimarrà per sempre.

 

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