di Beba Marsano
Un autunno a regola d’arte nella sorprendente provincia italiana, all’insegna della scoperta di luoghi preziosi – frequentati molto meno di quanto meriterebbero – ai margini dei più battuti percorsi turistici. Sono palazzi nobiliari e castelli dalle incantevoli stanze dipinte, ville romane d’età imperiale e complessi abbaziali amati da grandi poeti, piccoli musei custodi di collezioni che destano meraviglia: statue dall’infinito mistero, gruppi bronzei ricoperti d’oro, dipinti entrati a pieno diritto nella storia della pittura. Si trovano in cittadine e borghi di fascino, dove ai piaceri dell’occhio si affiancano quelli del palato. Per un viaggio nel gusto che riserva a ogni tappa sempre buone sorprese. In questa puntata, il Castello del Catajo.
CASTELLO DEL CATAJO, Battaglia Terme (Padova)
Il cinquecentesco Castello del Catajo? Una colossale macchina di pietra progettata per stupire. Il Cortile dei Giganti poteva trasformarsi in teatro per tornei e battaglie navali, la Grande Terrazza ospitava balli sotto le stelle con vista sui Colli Euganei e le 350 stanze furono in buona parte affrescate da Giovanni Battista Zelotti, discepolo del Veronese, con un ciclo di affreschi celebrativi sulla stirpe degli Obizzi, capitani di ventura e primi proprietari del maniero. In 40 riquadri la loro storia, intreccio di battaglie e vittorie, storie d’amore e di morte.
Da gustare. I Colli Euganei sono patria di quel fenomeno enologico che è il Fior d’Arancio DOCG (nelle versioni secco, passito e spumante). Un vino ottenuto da uve della varietà Moscato giallo per almeno il 95% e nella poesia del nome rimanda all’esplosione di essenze mediterranee dell’aromatico bouquet. Le cantine si avvicendano lungo la Strada del Vino dei Colli Euganei. Tappa obbligata l’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia, in gloriosa attività dal 1605, sede delle confraternite della gallina padovana e del baccalà alla cappuccina.