Dal libro POST-IT DI UN VIAGGIO di Raffaele d’Argenzio
Accompagnati dalla instancabile e versatile Dacia Jogger Hybrid siamo andati alla scoperta dell’Umbria, il cuore verde dell’Italia, dove trovi la presenza mistica di San Francesco che ti arriva dentro e il primo presepe da lui creato a Greccio ottocento anni fa, nel 1223. In questi luoghi senza tempo e ricchi di cultura mistica si trovano anche chiese e castelli dipinti d’antico, il vino Sagrantino che ti scalda le vene, ed è possibile scoprire che proprio a Spello c’è anche la sede del Calendario Barbanera che ancora oggi ci insegna a leggere le stelle. Dell’Italia questo è un cuore verde e magico. Tutto questo è l’ambientazione perfetta per un weekend premium, dove la comodità e l’efficienza della Dacia Jogger Hybrid ci hanno permesso di scoprire i suoi luoghi più affascinanti e nascosti.
L’Umbria ci sembra la terra adatta per essere “premium”, un concetto che non vuole significare “sfarzo” ma autentica sostanza. Su queste strade fra vigne ed uliveti, più mistiche che lussuose, la nuova Dacia Jogger Hybrid si trova perfettamente a suo agio. Parliamo infatti di una versatile vettura 7 posti con motore ibrido che combina la praticità di una station wagon con l’agilità di un crossover, rendendo questo modello una scelta ecologica e pratica per esplorare le bellezze naturali e culturali di questa regione situata nel cuore del Bel Paese. Con un design elegante e un ampio spazio interno, la Jogger Hybrid offre comfort e prestazioni di alto livello, perfette per un weekend ricco di sorprese.
Sembra quasi incredibile che su queste strade vennero percorse ben ottocento anni fa da San Francesco D’Assisi. Vogliamo raccontarvi di luoghi come Greccio, dove il poverello di Assisi creò il primo presepe nel 1223 dopo essere tornato dalla Palestina, per ricordare la nascita di Gesù. Scelse proprio Greccio perché gli ricordava Betlemme, luogo di nascita di Nostro Signore.
A SPELLO, DOVE IL CALENDARIO BARBANERA, SEMPRE PIU’ VERDE, INSEGNA A LEGGERE LE STELLE
Spello ci aspetta, ma durante una sosta all’edicola la copertina rossa del calendario Barbanera ci sorride e sembra chiamarci. Sì, il calendario e l’almanacco sono in tutte le edicole e nelle librerie per dispensare consigli e previsioni. D’altra parte, ne vendono ancora milioni di copie.
Lo sfogliamo e ci sembra di ritrovare un caro amico, e la curiosità ci spinge verso la Fondazione Barbanera 1762, via San Giuseppe 1. Il navigatore non ha problemi e ci fa tuffare in un mondo di foglie colorate e tanto verde.
Questo calendario da sempre è una guida per chi ama la natura, e aiuta a coltivare con consigli e previsioni climatiche. Quindi oggi più che mai è importante, dato il ritorno all’ agricoltura bio, al green e ai piccoli orti sui balconi.
La sede è in un complesso rurale del XVIII secolo di circa 7 ettari certificati bio, uno scrigno prezioso di biodiversità firmato dal paesaggista Peter Curzon, dove convivono ortaggi rari, o in via d’estinzione, fiori, erbe officinali e frutti dimenticati.
Qui c’è anche la redazione, specializzata in almanacchi, che è anche uno scrigno di curiosità inaspettate: Barbanera era una sorta di filosofo astronomo eremita che creò un almanacco, che era una sorta di guida del vivere. Stampò il primo nel 1762 a Foligno, e solo nella prima parte del secolo scorso Agostino Campi ne acquistò i diritti, lo pubblicò e lo diffuso in tutta Italia.
Barbanera patrimonio dell’umanità, “Memoria del mondo” Unesco
Nel 2015 l’Unesco ha accolto la Collezione di almanacchi e lunari Barbanera, conservata presso la Fondazione Barbanera 1762, nel prestigioso registro “Memory of the World”, il programma che censisce e tutela i più significativi patrimoni documentari dell’umanità come, l’alfabeto fenicio, la Sinfonia n° 9 di Beethoven, i film dei fratelli Lumière, l’archivio di Winston Churchill…
D’altra parte se ne vendono milioni di copie ci sarà una ragione.
SPELLO, DAI MOSAICI ALL’INFIORATA
Eccoci a Spello, il parcheggio più comodo per noi è in via Luther King, accanto alla Villa dei Mosaici. Il ritrovamento di questa villa romana è capitato per caso mentre stavano scavando per fare appunto il parcheggio. Ed ora è una delle attrazioni di questo borgo umbro. Ma secondo noi la vera attrazione è il borgo stesso alle pendici del monte Subasio.
Partendo dal parcheggio si sale verso il centro, con una pendenza gradevole non affaticante, su una strada pulitissima, come il pavimento di una casa. Ai lati, vicoli bellissimi, che si aprono a destra verso la valle e a sinistra verso il monte. Si sente subito che qui si sta bene, infatti è il borgo con più popolazione stabile. Spello non si spopola, qui si resta.
Una tappa da fare è alla Cappella Baglioni con gli affreschi (1500-1501) del pittore perugino Pinturicchio, che rappresentano il Ciclo di Maria e dell’infanzia di Gesù.
Altra tappa è il Museo dell’Infiorata nella Sala delle Volte, in Piazza della Repubblica, dove potrete già sapere che quella del 2024 ci sarà il 1°e il 2 giugno. Da non perdere: quella di Spello è fra le prime tre in Italia, con quelle di Noto, in Sicilia, e di Genzano nei Castelli Romani.
Tornando si visita la Villa dei Mosaici che è stata scoperta soltanto nel 2005 e nel 2018 è stata aperta al pubblico, quindi recentissima. E’ di 2000 anni fa e faceva parte della romana Hispellum, di cui restano una porta e delle mura. Vi si vedono 500 mq di mosaici, che stupiscono per la loro “modernità”, un design che non ha nulla da invidiare a quello di oggi.
Non dimentichiamoci dei ristoranti, ubicati in antiche strutture con volte a botte, in cui si sta bene anche solo entrandoci. Nelle loro cucine non ci sono chef ma cuochi che con orgoglio ripropongono piatti con prodotti locali. Ricordiamo il Pinturicchio, ma anche la Cantina e certamente ce ne saranno altri. Dove troverete l’eccezionale olio umbro e il vino Sagrantino, in cui si beve il sapore dell’Umbria.
ASSISI, LA CASA DI SAN FRANCESCO
Assisi è a un passo, solo 15 km, non potevamo non andare a rivedere questo borgo dove ogni angolo, ogni pietra ci parla di San Francesco.
La nostra compagna di viaggio, la Dacia Jogger si sente a suo agio su queste strade, essenziale, comoda e sicura. E soprattutto è ibrida, quindi andando piano si va in elettrico rispettando la sacralità di questi luoghi. Lasciamo l’auto al parcheggio Mojano e poi prendiamo la scala mobile che porta verso il centro in alto. Dopo il vicolo Sant’Agnese, si arriva a Piazza
Santa Chiara, dove si trova l’omonima la Basilica in pietra rosa, la pietra di Monte Subasio, che contribuisce a dare spiritualità a questi luoghi.
Il castello svevo ci guarda dall’alto come a proteggere il borgo. Ci sono tante cose da visitare, ma ci aspetta la Basilica Inferiore di San Francesco, che ci accoglie con gli affreschi di Giotto. Basta scendere pochi gradini per trovarci nella cripta dove riposano le spoglie del Santo.
La Basilica superiore è più imponente e luminosa, con gli affreschi di Giotto che raccontano al vita di Francesco.
AUTUNNO IN UMBRIA
Chiese e castelli si tingono d’antico
e i camini danno già calore seppur spenti.
Gli alberi rubano l’oro al sole del tramonto
e le vigne diventano strade ricamate.
Nelle etrusche cantine l’uva diventa vino
e riporta un caldo ricordo nelle vene.
Le foglie cadono
volano nel vento e…
diventano farfalle.
FOLIGNO, QUI SI STAMPO’ LA PRIMA DIVINA COMMEDIA
In questa terra così preziosa, anche la vicina Foligno è una sorpresa. Si trova in pianura sulla via Flaminia dei Romani,ed è stata sempre una città molto attiva e imprenditoriale. Qui è nata la prima tipografia italiana, qui è stata stampata la prima copia della Divina Commedia, nel 1472, di cui al Museo della Stampa , a palazzo Orfini, se ne conserva ancora una pagina.
Palazzo Trinci è assolutamente da visitare. Molto altro da vedere, fra cui Piazza don Minzoni con la chiesa di Sant’Apollinare del 1100 e la fontana di realizzata da Ivan Theimer.
ARRIVEDERCI UMBRIA
Il weekend è finito, lieti di essere venuti, dispiaciuti di dover partire. Ma porteremo con noi la conoscenza di tanta bellezza e cultura. Lasciamo l’albergo Casa Mancia, a Foligno ma verso Spello, dove siamo stati bene, anche se è un tre stelle. E dove abbiamo mangiato bene e senza fronzoli nell’attinente ristorante Casa Mia.
HOSPITALITY
Hotel Casa Mancia
Via dei Trinci 44, 06034 Foligno
Tel. 0742 22265
Locanda Casa Mia
Via dei Trinci 44, 06034 Foligno
Cell .393 3319157
Ristorante La Cantina Spello
Via Cavour 2 – 06038 Spello (Pg)
Tel. 0742 651775 – Cell. 339 1619624
http://www.lacantinadispello.com/
Ristorante Pinturicchio
Largo G. Mazzini 8 – 06038 Spello (Pg)
Tel. 0742 30178
Home
Buonanotte Barbanera, case vacanza
Via Fonte del Mastro II 9 – 06038 Spello (Pg)
Tel. 335 354597 Email: buonanottebarbanera@gmail.com
Comune di Spello https://www.comune.spello.pg.it/turismo/
Comune Foligno https://www.comune.foligno.pg.it/turismo/
Com’è fatta la Dacia Jogger
La Jogger rende accessibile a tutti un modello fino a 7 posti, versatile e adatto per le famiglie, che vanta al tempo stesso la lunghezza delle familiari, l’abitabilità delle multispazio e le caratteristiche dei SUV. Robusto e atletico, offre un ottimo livello di comfort per tutti i passeggeri, anche per gli adulti della terza fila. Per questo è risultata una vettura ideale per questo viaggio in Umbria. La nuova versione ibrida riprende tutte le qualità di Jogger senza compromessi: nessuna riduzione sul volume di carico e nessun impatto sull’abitabilità. Questo dimostra che Dacia Jogger è un veicolo versatile, pensato fin dall’inizio per ospitare la batteria di trazione tipica delle motorizzazioni ibride. Su Jogger HYBRID 140, la motorizzazione ibrida offre la massima efficienza d’uso con una reattività dinamica al top del mercato. La frenata rigenerativa, abbinata alla grande capacità di autoricarica delle batterie da 1,2 kWh (230V) e al rendimento del sistema, ottimizza i consumi. Questo permette di guidare in città in modalità 100% elettrica fino all’80% del tempo, con una riduzione dei consumi fino al 40% rispetto ai motori termici equivalenti in ciclo urbano.
Al volante della Jogger HYBRID 140
La Dacia Jogger HYBRID 140 offre un’inedita esperienza di guida, basata sull’intelligenza del sistema e sull’ottimizzazione delle leggi di gestione energetica. Le scelte e le combinazioni che si possono effettuare a livello di gruppo motopropulsore tengono conto della volontà espressa dal conducente (richiesta di potenza) e del calcolo permanente del rendimento ottimale. Questo va a vantaggio delle prestazioni e dei consumi. Il conducente non deve preoccuparsi di nessun parametro in quanto Jogger lo fa automaticamente, in modo impercettibile. Ne deriva un notevole livello di comfort e una guida più riposante, senza rinunciare al piacere di guida grazie all’abbinamento di un motore ibrido performante (140 cv combinati, 205Nm in modalità elettrica) con un telaio agile e comunicativo.
Compagna di viaggio Dacia Jogger HYBRID 140
La tecnologia ibrida adottata da Jogger è comprovata dal Gruppo Renault. È pertanto particolarmente affidabile e sostenibile. Il motore benzina da 1,6 è associato a due motori elettrici – un motore da 36 kw (49 cv) e uno starter/generatore ad alta tensione di tipo HSG (High-Voltage Starter Generator) – e ha un’innovativa trasmissione con innesto a denti senza frizione. Motori elettrici e questa trasmissione ottimizzano i cambi marcia.
Scheda da tecnica
- Lunghezza: 4.547 mm
- Motore: full hybrid
- Potenza: 140 CV
- Bagagliaio: 565 litri
- Consumo medio: 20.8 km/l
- Emissioni C02: 108 grammi/km
- Prezzo: 26.050 euro