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di Cesare Zucca
Oggi vi portiamo alla scoperta di una delle città le cui origini si perdono nella notte dei tempi: Celie Messapica, gioiello pugliese dell’Alto Salento, nella provincia di Brindisi.
Troverete un vero scrigno di storia, impreziosito da bellezze architettoniche, angoli suggestivi viuzze dagli archi in pietra viva in un susseguirsi di corti e piazzette popolati da un sorprendente numero di ristoranti e osterie, vero paradiso per i buongustai!
Celie si fregia dell’appellativo di “città d’arte e terra di gastronomia” per le tante testimonianze della sua storia millenaria e per la gastronomia locale, apprezzata e riconosciuta in tutta Italia.
Quale meta migliore per un “weekend del bello e del gusto”?
DA VEDERE
Il Castello Ducale e la Torre Normanna
Edificato intorno all’XI secolo, decorato dagli stemmi di famiglie nobili e ricco elementi storici ed artistici come il portale Cinquecentesco.
La Chiesa di San Domenico
In stile barocco del XVI secolo,della scuola del Bernini.
La Chiesa di San Rocco
Datata 1595, notevole esempio architettonico della facciata e delle tre navate del suo suggestivo interno.
Piazza Plebiscito e la “Torre dell’orologio”
Punto d’incontro della gente di Ceglie., chiude il centro storico medievale e apre a quello ottocentesco.
Weekend a Ceglie Messapica, Puglia. Città d’arte e terra di gastronomia
LA CUCINA DI CEGLIE
Estremamente varia, per le influenze che l’Altosalento ha ricevuto nel corso della sua lunga storia: messapi, greci, romani, normanni, arabi, saraceni, francesi e spagnoli si sono succeduti nei secoli. Tantissime provenienze: gli gnummarieddi” (Involtini di interiora di agnello alla brace) sono romani, il ragù è normanno, la cupeta(torrone di mandorle) è di origine araba, mentre dalla Grecia sono giunte le frise (ciambelle di pane raffermo che vengono immerse in acqua, e poi condite con olio, sale, oregano e gli irresistibili pummidori di pennula, pomodorini locali conservati in grappoli).
Le ricette sono tramandate di generazione in generazione, I piatti locali sono caserecci e genuini, profondamente legati ai prodotti della terra che offre legumi, verdure, ortaggi, frutta e il celebrato olio extravergine di oliva “collina di Brindisi” utilizzato per condire piatti tradizionali come purè di fave, tipico alimento dei contadini, cotto in pignata, recipiente di terracotta a forma di brocca.
Ogni mattina, come una volta, dai forni a legna in pietra esce la fragrante piddica tipica focaccia del mattino, con podorini e olive nere, mentre il gelato cegliese è rinomato.
Piatto tipico per eccellenza è la pasta fatta in casa. Primeggiano le celebri orecchiette stacchiodde e i maccheroncini strascinati, serviti con sugo di pomodoro, di carne o con le tradizionali cime di rape e acciughe.
Le festività natalizie (appena passate, ma ricordiamolo lo stesso) vedono in tavola le pettole, palline fritte di farina e patate lesse, le “attorcigliate” friselle condite con miele, zucchero o vino cotto, mentre il biscotto cegliese, un pasticcino a base di mandorle tostate.
Panino superstar !
Gaetano, soprannominato “Re del Panino Cegliese” nella sua “Caocolleria” offre prodotti tipici della zona e, se insistete un po’, vi prepara “dal vivo” una delle specialità del luogo: il “panino Cegliese” farcito (rigorosamente in questa sequenza) da ventresca di tonno, capperi, soffice mortadella e provolone.
FORMAGGI DA OSCAR!
La Masseria Fragnite, la cui storia nasce nel 1700 , fino all’arrivo del Duca del duca di Ceglie che 1832 iniziò un processo di ristrutturazione e riorganizzazione produttiva, trasformandola in magazzini per la conservazione delle merci e in cortile per gli animali a cui verranno aggiunte le casedde e i tipici trulli per ospitare i braccianti e le loro famiglie.
Fra i formaggi spiccano le ricotte asckuante, piccanti ma nel contempo delicate, il cacioricotta, un formaggio tenero e gustoso e il saporitissimo caciocavallo.
Perchè “caciocavallo”? Secondo alcuni il nome deriva dalla modalità di conservazione, dove, ancora fresco, viene appeso a cavallo su una trave. Secondo altri, invece, il termine ci riporta dall’usanza di portare al mercato le forme, a coppia, a dorso di un cavallo.
IL GUSTO IN TAVOLA!
Frisedde
Classici prodotti da forno: taralli con semi di finocchio selvatico.
Cartiddate
Simili a friselle affusolate sono condite con miele, zucchero o vino cotto (concentrato di mosto ottenuto mediante cottura).
Pane casareccio
La cottura avviene nei forni a legna in pietra. I panetti di colore bruno possono conservarsi anche per una settimana mantenendo la fragranza originale.
Piddichedda
Grande tarallo pasquale ricoperto di zucchero fuso (tipico di Ceglie)
Rosoli
Liquori prodotti in casa in maniera semplice e antica, particolare il rosolio di corbezzolo.
CELIE PARADISO “GOURMET”: I locali che abbiamo selezionato per voi.
Arrosteria Bogno Antico
Capatosta
Osteria L’Arco Antico
Trattoria L’acquolina
Eno Cocus – Acini e Carbone
DOVE DORMIRE
Nel centro di Ceglie Messapica
B&B Sant’Anna
Un bed & breakfast e due monolocali dal fascino delle tradizionali case in pietra dell’800, nel pieno centro storico affacciato su un gardino privato,
Sassi bianchi alle pareti, archi, caminetti e alti soffitti
Le volte in pietra sono impreziosite dalle antiche nicchie naturali e cornici di un arredamento ricercato d’epoca, Soluzione ideale per un soggiorno che sappia di storia e confort, dal letto queen size , alla nuovissima doccia nella grotta, mentre qua e la oggetti che ricordano memorie di famiglia, come la macchina da cucire della nonna
Sotto il palazzo c’era l’antica cisterna pubblica alla quale la gente del quartiere poteva attingere l’acqua da una finestra esterna, oggi quelle nicchie sono degli armadi speciali. La prima colazione con biscotti, crostate, pane e dolci fatti in casa portata in terrazza dalla deliziosa Pamela Filomeno che gestisce e cura queste strutture. con passione e amore. Gli alloggi sono climatizzati e dotati di TV LCD e bagno privato.
Per chi cerca “qualità-prezzo”, questi alloggi si adattano perfettamente-.
In una meravigliosa masseria
Masseria Camarda
Nata alla fine del 1800 come centro agricolo, si era poi specializzata nella produzione di olio, grano, ortaggi, legumi e le sue ampie stalle ospitavano capre, pecore e mucche.
La Ferrari e la Puglia, le passioni di Cesare Fiorio.
Nella Masseria incontro Cesare Fiorio, grande campione automobilistico con la Lancia nei rally e in F1 con la Ferrari e le altre squadre, nonchè conquistatore dell’oceano Atlantico con nave Destriero. Oggi Fiorio vive a Celie, in Puglia, una terra che amava a tal punto da volerla far conoscere a tutti.
“Dai motori da corsa sono passato al trattore agricolo, racconta Fiorio, in cerca di una dimensione quasi ormai perduta, senza lo stress degli affanni quotidiani dove si gode la tranquillità degli antichi rapporti personali, del cibo sano e genuino e delle magiche atmosfere che queste terre sanno ancora creare.”
“Un luogo, mi spiega Fiorio, che rappresenta una scelta di vita e il piacere di condividerne la tranquillità, i profumi e i colori della campagna salentina”
La masseria offre eleganti alloggi all’interno dei caratteristici trulli e ricavati in antiche stalle in pietra con le tradizionali volte a botte. La piscine è posizionata in mezzo ad un frutteto dove, oltre alla vigna, sono presenti alberi di ciliege, melograni, albicocche, pere, cachi, fichi verdi e neri, fichi d’india, mandorli, nocciole.
Non poteva mancare l’automobilismo: nella grande grande sala in pietra spicca la carrozzeria della Ferrari F1 di Mansell, vincitrice del GP del Brasile, mentre Alessandro e Maria Paola Fiorio sono gli ideatori della Fiorio Cup. Con otto piloti che si sfidano su un percorso realizzato all’interno del comprensorio della proprietà.Tutt’intorno, Intorno si estende una vasta la campagna dove viene prodotto l’olio extra vergine di oliva di qualità superiore al vino primitivo, grano tipo “senatore Cappelli”, ingrediente base per la produzione delle tipiche orecchiette pugliesi, ortaggi, foraggio, frutta , noci, mandorle, nocciole, capperi, ceci, lupini .
In vendita presso la Masseria, potrete trovare passate di pomodoro, marmellate, i famosi fichi “maritati”, prodotti che vengono offerti agli ospiti nelle ricche colazioni del mattino preparate dalle mani esperte di Sara Senofonte.
Che buffet! Tutto fatto in casa: torte, crostate alla frutta, focaccia biscotti e gli immancabili taralli, chiamati anche scaldatelli, vero simbolo della cucina pugliese e “prinicipi ” della tavola
SUA MAESTA’ IL TARALLO
Tradizionali oppure aromatizzati con semi di finocchio, peperoncino, olive o pomodori secchi. Ottimi ottimi per uno snack, un aperitivo o con buon bicchiere di vino rosso.
Piccoli, furbetti e tentatori, dolci o salati, uno tira l’altro !
Che languorino, vero?
E visto che i veri taralli sono quelli fatti in casa, allora come farli a casa nostra?
L’importante per ottenere un buon risultato è seguire passo dopo passo quanto suggerito nella ricetta originale dei taralli pugliesi fatti in casa. di cui gentilmente Sara ci regala la ricetta.
TARALLI TRADIZIONALI PUGLIESI.
Ingredienti per circa mezzo chilo
500gr di farina 00 (Sara usa Senatore Cappelli)
160ml di vino bianco secco
160ml di olio rigorosamente extravergine di oliva
! cucchiaio da minestra di sale fino
Preparazione
Mischiare tutti gli ingredienti in una terrina
Lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Prendere un pezzo di pasta e formare dei filoncini lunghi 5 cm e spessi come il dito indice, unire le estremità formando degli anelli,
Disporre i taralli su una teglia e infornare a 180 gradi per 20 minuti.
Sfornateli, lasciateli raffreddare un po’ e… gustateveli!
La Masseria Camarda ha pensato di offrire ai suoi ospiti la cucina del territorio, vista, vissuta e rinterpretata dal valido Chef Maurizio, native di Torino con una estesa permanenza a nella cucina del suo ristorante a Cervinia per poi approdare a Ceglie, dove ogni sera prepara deliziose cene, esclusivamente per gli ospiti della Masseria.
L’ ho incontrato per una breve intervista
Buongiorno Maurizio, dopo 25 anni a Cervinia, sei approdato a Ceglie? Perché?
Forse ne avevo abbastanza del bianco, Tutta quelle neve…
Qui ho trovato una natura variopinta, meravigliosi tramonti, l’azzurro del mare e il calore dei Fiorio, La mia vita si è colorata.
Cos’hai “importato” della cucina piemontese nel tuo menu pugliese?
Mi sono lasciato ispirare dagli ingredienti della classica bagnacauda che ho trasformato in un sugo cremoso per condire la tipica pasta “appesa” di Ceglie.
Gli ingredienti locali che sono entrati nella tua mentalità gastronomica torinese?
Le verdure del territorio, specialmente quelle che coltiviamo qui in Masseria.
Le ho conosciute, sperimentate apprezzate, e ora sono ai primi posti della mia cucina.
Invece i fanalini di coda…
(ride) Molto di coda, visto che non li uso mai: rafano e wasabi. Non li troverai mai nei miei paitti e nemmeno nel mio frigorifero di casa.
C’è un piatto che vorresti mettere in menu, ma…?
Eccome: gli gnocchi di patate come li faceva mio papà Bruno. Ho cercato di imitarli, ma non so come o perché, non mi sono mai venuti come i suoi…Squisiti e, devo ammettere, inimitabili!
La cena qui è riservata agli ospiti?
Esatto. Non c’è un menu scritto, tutto a voce, naturalmente tenendo conto di eventuali allergie o intolleranze. Alla base della Masseria, c’è la comunicazione con i nostri ospiti, anche nel proporre e nell’ordinare un piatto. Ah, dimenticavo qui non indichiamo i prezzi. Il prezzo lo fa l’ospite quando ha finito di mangiare, libero di valutare quale sia il prezzo giusto.
COME ARRIVARE A CELIE
Celia Messapica dista circa 40 kilometri da Brindisi. E’ facilemente raggiungibile in auto (propria o noleggiata) o in bus (circa un’ ora e mezza) oppure, come ho fatto io, contattare una guiida locale che oltre al trasporto, provvederà a farvi conoscere la città e i dintorni. Io mi sono affidato Michael’s Tours pilotato dall’ esperto e super dinamico Michele Miccoli, nativo di Ceglie, che mi ha raccontato storie, anneddoti e segreti della città, facendomela scoprire come solo una persona del posto può fare.
Grazie Michele! e grazie a Antonella Millarte, gentilissima
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