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Caorle, un weekend dove il campanile è pendente e il mare sempre green

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Caorle è un borgo per tutte le stagioni. Annoverato tra i Borghi Storici Marinari – Gioielli d’Italia, in estate spicca per i suoi 18 km di spiagge Bandiera Blu e Bandiera verde, mentre in autunno e in primavera, ma anche in inverno, dal momento che le temperature sono miti, accoglie i visitatori con la sua tradizione peschereccia, che fonde cultura ed enogastronomia, itinerari ciclabili, aree naturalistiche protette, arte moderna e architetture medievali.

Le case di CaorleCaorle è anche chiamata la “piccola Venezia”, e il perché lo si capisce passeggiando tra le minuscole calli e i campielli, tra case dai colori vivaci, mentre il porto e la laguna raccontano il passato di un antico villaggio di pescatori.  Scopriamola insieme!

Caorle, arte e storia nel centro storico

Cominciate la visita del centro storico da piazza Vescovado, dove sarete subito colpiti dal campanile pendente, che si erge di fronte al duomo. La sua forma cilindrica richiama i modelli ravennati di tradizione bizantina con elementi romanici. Alto 48 metri, ha una lieve pendenza verso est che salta subito all’occhio. L’interno è stato recentemente ristrutturato e le scalinate di legno consentono di raggiungere la cima per ammirare il panorama della spiaggia, della laguna e della diga.

L’edificio più antico della città è invece il Duomo, dedicato a Santo Stefano Protomartire, eretto nel 1038. Splendida la facciata, divisa in tre parti dalle lesene e con il bel portale centrale con due bassorilievi di impronta bizantina.

All’interno, conserva invece due tesori di grande valore. La Pala d’Oro, posta dietro l’altare maggiore, risale al periodo compreso tra il XIII e il XIV secolo. Finemente cesellata, si pensa sia stata realizzata a Venezia per gli elementi di influsso bizantino e la leggenda vuole che sia stata donata dalla regina Cornaro ai cittadini di Caorle come segno di ringraziamento per averla salvata da un naufragio.

Alla base del tabernacolo nell’abside alla fine della navata sinistra si trova invece un’ara funeraria romana del I sec d.C, appartenuta alla famiglia Licovi. Uscendo dalla cattedrale, vale una visita il Museo del Duomo, dove sono esposti oggetti liturgici, paramenti sacri e altri cimeli della millenaria storia vescovile.

La passeggiata Scoglieraviva e il Santuario della Madonna dell’Angelo

Da Piazza Vescovado prendete poi la scalinata che porta alla diga per una delle passeggiate più belle dell’Alto Adriatico. La diga ha origini molto antiche ed è stata costruita sulle rovine delle mura medievali che proteggevano il borgo dai pirati e dai nemici. Sui massi di trachite che ricoprono lo strato più antico, oggi si possono ammirare le opere d’arte di Scoglieraviva, un vero e proprio museo a cielo aperto, scolpite negli anni da artisti di fama nazionale e internazionale.

Imperdibile una visita al Santuario della Madonna dell’Angelo, che sembra emergere dalla scogliera, all’inizio della spiaggia di Levante. Le sue origini risalgono al VI o al VII secolo, quando viene dedicata a San Michele Arcangelo. Secondo la leggenda, alcuni pescatori videro galleggiare una statua della Madonna con il Bambino in braccio posta su un pesante piedistallo di marmo. Provarono a trasportarla in duomo, ma non ce la fecero.

il mare di CaorleImpresa che riuscì invece ad alcuni bambini. Tuttavia, il giorno dopo, la statua venne ritrovata nella chiesetta sul promontorio, che da allora venne chiamata Chiesa della Madonna dell’Angelo. L’aspetto attuale risale al 1751 e spicca per la navata unica con il bel portico in stile palladiano.

In via Strada Nuova si trova anche il Museo Nazionale di Archeologia del Mare, che custodisce reperti compresi tra la preistoria e l’età contemporanea che raccontano la storia di Caorle.

Caorle e la tradizione della pesca

Un’altra buona, anzi, buonissima occasione per visitare Caorle in ogni stagione, o per organizzare un weekend fuori porta, è la sua tradizione marinara. Il borgo è ancora abitato dai pescatori e ogni pomeriggio, in qualsiasi stagione dell’anno, dalle 15.30, si può assistere all’arrivo delle barche cariche di pesce freschissimo che entrano nel Rio Interno ed entrano nel Porto Peschereccio.

Il pesce viene poi portato nel vicino Mercato Ittico Comunale, dove ha luogo la tradizionale “asta a orecchio”. Ogni potenziale acquirente sussurra all’orecchio dell’astatore la propria proposta. Alla fine, l’asta viene aggiudicata al miglior offerente, annunciato ad alta voce. Un altro spettacolo assai suggestivo è quello che consente di ammirare lungo il Rio Interno i pescatori intenti a preparare le reti e le barche per la giornata successiva.

…scopri la migliore tradizione enogastronomica di Caorle, gli itinerari green e gli eventi d’autunno nella 2° pagina…