Ricette di viaggio

Un weekend col Porcino a Borgotaro in Emilia Romagna

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Un itinerario di 180 km, da fare in un fine settimana, alla scoperta di uno dei prodotti più rinomati della Val Taro, il Fungo Porcino di Borgotaro Igp, famoso in tutto il mondo e protagonista assoluto di piatti della tradizione.

L’autunno è il periodo migliore dell’anno per compiere questo itinerario alla scoperta del fungo lungo la Strada del Fungo (www.stradadelfungo.it), che si snoda nell’alta Val Taro, per poi congiungersi con la Val Baganza e la Val Ceno, regalando paesaggi di rara bellezza, tra boschi, borghi medievali, castelli e antiche pievi. Si parte da Parma e, da qui, ci si dirige sulla SS 123 (circa 50 km) in direzione di Berceto, splendido borgo medievale e tappa fondamentale per i pellegrini che percorrevano l’antica via Francigena. Qui si fa una prima sosta per visitare il Duomo, dedicato a San Moderanno. La chiesa mantiene un impianto romanico nonostante gli interventi del XII, XIII, XVI e XIX secolo. Dalla terza cappella sulla destra di accede al Museo del Duomo che conserva arredi e oggetti liturgici di diverse epoche. Si fa quindi una sosta in uno dei ristoranti tipici, per gustare specialità a base di funghi, ma anche le celebri torte salate, preparate con pasta sfoglia ripiena di erbette, zucca, patate, zucchine, cipolle e radicchi. Nel pomeriggio, si sale in auto per raggiungere Borgotaro, cuore pulsante della Val Taro. Qui, nei due ultimi fine settimana di settembre, ogni anno si tiene la Sagra del Fungo. Di origini romane, la cittadina conserva alcune vestigia medievali, tra cui il castello e parte delle mura originali. Meritano una visita anche la chiesa romanica di Sant’Antonino del 1200, la Chiesa di San Domenico del XV sec e lo storico Palazzo Boveri, che ha ospitato la regina di Spagna Elisabetta Farnese durante la sua visita del 1714.

Panorama della Val di Taro

SECONDO GIORNO
Si riprende la SS 523 in direzione di Albareto,considerato un vero e proprio paradiso per i cercatori di funghi per il suo territorio particolarmente prolifico tra porcini, prugnoli, chiodini e altri funghi mangerecci. Ogni seconda settimana di settembre,qui si tiene la rinomata Fiera del Fungo Porcino. Per il pranzo ci si trasferisce invece a Compiano, uno dei borghi più belli d’Italia, che sorge su un promontorio roccioso. Circondato da antiche mura risalenti all’età carolingia è caratterizzato da case di pietra che si affacciano su stradine di ciottolato. Fiore all’occhiello del borgo è il Castello dei Landi del IX secolo, che conserva una ricca collezione di antiquariato e dove è possibile anche pernottare. Nel primo pomeriggio, ci si posta a Bedonia, che sorge in una splendida conca ai piedi del Monte Pelpi. Le sue case a tinte chiare rispecchiano lo stile della vicina Liguria. Si possono visitare il Santuario della Madonna di San Marco e il Museo di Storia Naturale. Si prende poi la via del ritorno verso Parma, facendo prima una breve sosta a Tornolo, località turistica ricca di suggestive corti rurali.

Il fungo si può gustare sott’olio, alla piastra, in padella, oppure crudo e tagliato a fette sottili per accompagnare insalate e carpacci, magari abbinato a scaglie di Parmigiano Reggiano. Ancora: si usa nel ripieno dei tortelli o nei sughi per condire le tagliatelle o il risotto. borgotaro_porcini

Pappardelle ai funghi porcini
Ingredienti
1 kg di funghi porcini
250 gr di pappardelle
2 spicchi di aglio
1 ciuffo di prezzemolo
1-2 peperoncini
1 bustina di zafferano
½ bicchiere di vino bianco
Olio evo q.b.
sale

Preparazione
Lavate e tagliate grossolanamente i porcini. In una padella versate l’olio extra vergine di oliva e mettere a imbiondire gli spicchi di aglio, il prezzemolo tagliuzzato e il peperoncino. Cuocete per 3-4 minuti, quindi aggiungete i porcini e fateli cuocere a fiamma media mescolando di tanto in tanto per circa 10 min. Mettete poi la fiamma al massimo, versate il mezzo bicchiere di vino bianco e fate evaporare. Togliete l’aglio. Nel frattempo, cuocete le pappardelle in acqua salata e scolatele un po’ al dente. Ripassatele in padella insieme ai funghi e aggiungete la bustina di zafferano. Rigiratele e servitele calde, aggiungendo a piacere una spolverata di Parmigiano Reggiano.
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DOVE MANGIARE
*Agriturismo Le Querciole, loc San Pietro, Borgo Val di Taro, tel 0525/96810, www.agrturismo-lequerciole.it . Cucina casalinga a base di prodotti tipici locali e ricette della tradizione contadina dell’Appennino. Costo medio € 25 a persona.
*Al Panigaccio, via Marco Rossi Sidoli 15, Compiano, tel 0525/825541, www.castellodicompiano.com . Ristorante tradizionale ospitato nel complesso del castello di Compiano. Menù tipico € 17.
Il vino: Rosso dei Colli di Parma, dal colore rosso rubino e il sapore secco e armonco, leggermente frizzante.
Dove acquistare: La Vigna di San Pietro, loc San Pietro 39, Borgo al di Taro, tel 0525/7611996, www.lavignadisanpietro.it

DOVE DORMIRE
* Relais Castello di Compiano ****, via Marco Sidoli 15, tel 0525/825541, www.castellodicompiano.com. Quindici camere ricavate nell’antico castello per un soggiorno da favola. Doppia con colazione da € 150, ½ pensione da € 210.
*Agriturismo Funghi e Fate, Loc Gotra, Albareto (Pr), tel 328/2151262, www.funghiefate.com . Bella struttura immersa nella natura dell’Appennino. Dispone di camere e appartamenti. Doppia con colazione da € 45 a persona.