Lisbona di piazza in piazza. Scopriamo un percorso del bello e del gusto
on
di Cesare Zucca —
Benvenuti a Lisbona! Welcome to Lisbon!
(in italian and english) —Lisbona è una cittè piena di meravigliose piazze.Piazze che ne definiscono la struttura, fermano il tempo e aprono spazi nei quali godersi una pausa cullati dal ritmo vitale della città. Abbiamo pensato per voi un itinerario davvero speciale, un percorso ‘di piazza in piazza’ che attraversa questa magica città… Scoprirete storia, arte, curiosità e la saporita cucina portoghese.Pronti per il nostro ‘squares-food tour’?
Partiamo dal quartiere de La Baixa dalla Piazza dei Restauratori che commemora la liberazione del Portogallo, avvenuta nel 1640, dopo 60 anni di dominazione spagnola. Qui troverete Palazzo Foz, sede dell’ufficio del turismo di Lisbona, l’edificio modernista del Condes Cinema, l’antico Teatro Eden e il maestoso Obelisco dedicato alla Vittoria e alla Libertà.
Piazza dei Restauratori
Da qui inizia l’Avenida da Liberdade, che termina nella Piazza del Marquês de Pombal, dedicata allo statista che nel ‘700 guidò il Portogallo e punto di incontro di sei grandi arterie urbane della città.
Piazza del Marquês de Pombal
Nelle vicinanze ci aspetta Piazza del Rossio dalla caratteristica pavimentazione con motivi ondulati, dominata dalla facciata in stile neo-manuelino della Stazione, il Teatro Nazionale Doña María II, il suo famoso Cafè Nicola, la statua del Monarca Pietro IV e due monumentali fontane in stile barocco. Nel centro troneggia una grande colonna alta 27 metri.
Lo storico Café Nicola
Da qui raggiungiamo Piazza da Figueira, tranquilla ed elegante, caratterizzata da edifici mansardati e da una magnifica vista del Castello di San Giorgio. Le attrazioni (e le sorprese) non mancano: dalle dolci delizie della Confeitaria Nacional all’Ospedale delle Bambole.
Prendiamo l’elegante strada Rua Augusta per raggiungere la Piazza del Commercio, la più famosa e la più grande di Lisbona. Anticamente, come indica il suo nome, funzionava come porta di accesso alla città per le navi commerciali.
Spicca l’Arco di Trionfo della Rua Augusta e la Statua equestre di Re Giuseppe I. Nella piazza troverete le fermate degli autobus turistici di Lisbona, del classico tram giallo e l’interessante Lisboa Story Centre che illustria egregiamente il percorso cronologico della città.
Pronti a restare senza fiato?Siamo arrivati in Piazza dell’ Impero, nel distretto di Belem. Questa è la più grande piazza della penisola iberica e una delle più grandi d’Europa. Lasciatevi stupire dal maestoso Monastero dos Jerónimos, celebrazione delle imprese marinare che fecero affluire in Portogallo enormi ricchezze, in particolare del trionfale viaggio con il quale Vasco de Gama aprì la via marittima alle Indie. Poco distante il Centro Cultural de Belém con il suo enorme giardino, mentre il lato opposto ospita il Monumento alle Scoperte che rappresenta Enrico il Navigatore e gli eroi portoghesi che parteciparono alle scoperte.
Monumento alle ScoperteAll’interno del monumento esiste un ascensore che porta a metà altezza e quindi una scala che conduce alla sommità del monumento da dove si ha una vista panoramica sul Quartiere di Belém e sul fiume Tago, sulle cui rive spicca l’iconica Torre, ultima immagine che i marinai e i soldati avevano della propria patria. Oggi ospita un museo che espone pezzi di gioielleriaAh, una dritta: alla domenica molte di queste attrazioni sono a ingresso libero.
Torre di Belem
Il nostro percorso continua e diventa… principescoPiazza Pricipe Real, affascinante luogo del Barrio Alto, attorniato dal palazzo Ribeiro da Cunha, in stile neo-araboo, dal Museum of Free Waters. e da un lussureggiante giardino, famoso per un insolito (e mastodontico) cedro buçaca che sembra un enorme baldacchino.
il mastodontico cedro-baldacchino
Sempre nel Barrio Alto vi aspetta Piazza dei Fiori, tranquilla, silenziosa, adornata da piante e fiori, insomma una sosta perfetta per spezzare il ritmo del percorso o semplicemente per concedervi una pausa, magari uno snack approfittando del vicino Pão de Canela, ristorantino che offre diversi piatti tipici, ideali per uno spuntino nella pace della piazza.
Piazza dei Fiori
Piatti tipici da Pao de Canela
Un’altra piccola pausa rilassante? Verso l’ Elevador da Gloria, c’e una vera chicca, la Piazza dell’Allegria. E’ un luogo non frequentato da turisti, dove si possono vedere seduti gli anziani del quartiere, la gente con giornali e pane … il tutto con l”aria bohemien che emerge da questa città magica.
Piazza dell’Allegria
Fame… ‘on the road’?Incontro ‘must’ le sardine, anche in scatola. A Lisbona infatti troverete diversi negozietti che vendono pesce in scatola, soprattutto sardine; in molti di questi, potrete sedervi e mangiare le sardine che avete scelto, che vi verranno servite su un piatto, accompagnate da pane o patate.La cucina portoghese è super saporita, dai piatti di verdure a quelli di pesce, come il caldo verde una zuppa, a base di cavolo, patate e chorizo o il gustosissimo polvo à Lagareiro, polpo prima stufato e poi grigliato, servito con una salsa piccante.Alcuni piatti tiici : caldo verde e polvo à LagareiroIl piatto nazionale è il bacalhau, saporito baccalà che nelle botteghe, nei mercati e nei ristoranti non manca mai, cucinato in tantissimi modi, bollito accompagnato da verdure oppure grigliato con aglio e spezie.Inoltre da vedere a LisbonaIl Convento do Carmo.Miradouro de Sao Pedro de Alcantara.La libreria Ler DeavagarMiradouro de Santa Luzill Museo Azuleios Il MAAT
Il MAAT ,museo di Arte, Architettura e Tecnologia ,nuovo centro culturale della Città, con accanto il Museo di Energia Elettrica e il nuovo Museo delle Carrozze e Il Museo Azuleios che prende il nome proprio dalle tipiche ceramiche azzurre, tradizionali del PortogalloTorniamo a Belém, oltre alle meraviglie di cui ho parlato, troverete la storica ‘pasteleria’ dove è inevitabile un’abbuffata di pasteis de nata, tradizionali dolcetti alla crema su una cialda croccante a forma di piccolo cestino ripieno di crema fatta con uova, zucchero, latte, farina, cannella e limone. Deliziosi… uno solo non basta, ve lo assicuro…La leggenda dice che furono un’invenzione dei monaci del monastero che, visto il successo, iniziarono in seguito a produrli anche all’esterno delle mura e la ricetta si diffuse per tutto il Portogallo. Ricetta che ho avuto proprio dalla pasteleria, eccola!PASTEIS DE NATA Ingredienti per 12 pasteis
250 ml di panna fresca
2 rotoli di pasta sfoglia
cannella
PreparazionePer la crema: abagnomaria, montate i tuorli con lo zucchero, incorporare maisena e vaniglia, unire la panna, continuando a mescolare finchè la crema sarà addensata (circa 10 minuti) Togliete dal fuoco, travasate la crema in una ciotola fredda.Mescolate finchè la crema non è fredda e quindi copritela con pellicola di plastica.Mettete i 2 rotoli di pasta sfoglia uno sopra l’altro schiacciando leggermente per farli aderire, quindi arrotolateli e infine tagliate il rotolo a fette. Spolverizzate di farina ciascuna fettina, quindi schiacciatela fino a formare un cerchio.Curvate i bordi del cerchio per ricavarne un cestino e foderate degli stampini per muffin. Riempite con la crema fino al bordo. Cuocete quindi in forno ventilato preriscaldato a 220°C per circa 15 minuti poi continuate con il grill per altri 3-5 minuti. La superficie deve essere dorata e caramellataEcco fatto!Lasciateli raffreddare e spolverizzateli con cannella in polvere.INFOVisit Lisboa Would you like to try to make ‘pasteis’ ?Here the recipe in english, just click Next>
WEEKEND PREMIUM: APRILE-MAGGIO 2025
Editoriale
Ma chi sono io??
21 aprile 2025, Papa Francesco ci ha lasciati
Ma chi sono io per parlarne? Per parlare di un Papa non me la sento, ma di Bergoglio come uomo posso tentare, e infatti quando mi hanno avvertito che ci aveva lasciati, il primo aggettivo che mi è nato dal cuore è stato umano, infatti l’ho sempre sentito vicino, come un padre o un fratello.
Ma chi sono io per ricordarlo?
In verità un ricordo mio ce l’ho. Il 12 marzo del 2013, nel baretto di via Ferrucci, a Milano, dove ogni mattina Giuseppe mi aspettava con un caffé lungo ed una brioche scaldata per 10 secondi. Come ogni mattina lì leggevo il Corriere e scambiavo pareri e notizie con l’arguta salumiera e il pretenzioso ingegnere, mentre Giuseppe ai caffé aggiungeva saggezza e cultura che non t’aspettavi. Quella mattina si parlava del futuro Papa che avrebbero eletto l’indomani. “Ci vorrebbe un Francesco, più vicino alla gente e più lontano dal Vaticano…” Non so se le mie parole furono esattamente queste, ma il senso fu preciso: alla Chiesa occorreva un Francesco.
Quando l’indomani Bergoglio annunciò di volversi chiamare Francesco, al baretto mi guardarono con sospetto, da chi potevo averlo saputo ben un giorno prima? Forse qualcuno se lo chiede ancora adesso, ma quella mattina Giuseppe mi preparò un caffé sublime.
Ma chi sono io per continuare a parlarne?
Una cosa, però, voglio ancora dirla, non dimenticheremo questo Papa che ha saputo scendere fra la gente, come ha saputo scendere nelle baraccopoli di Buenos Aires, e nel suo gregge ha saputo accogliere gay e divorziati. E che quando ha sentito che stava per lasciare questo mondo terreno ha voluto spogliarsi di tiara e ingombranti vestimenti papali, per dirigersi verso il mondo dell’anima sulla sua sedia a rotelle con un poncho e normali pantaloni: come un uomo, come Francesco. Indicandoci una strada.
Ma chi sono io?
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