Weekend con gusto

Alla scoperta del Bello e del Buono in 10 borghi: Vigoleno e Piobbico

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di Beba Marsano

Seconda puntata del nostro viaggio alla scoperta di 10 borghi italiani “del bello e del buono”, in cui storia, arte, monumenti e tradizione si abbinano alla cucina locale e ai prodotti tipici. Ogni giorno ve ne presentiamo due, per un totale di 5 puntate che vogliono anche essere un suggerimento per un weekend o una gita fuori porta. Oggi vi presentiamo Vigoleno (PC) e Piobbico (PU).

VIGOLENO (Piacenza)

Intatta in ogni sua parte, la minuscola Vigoleno è un esempio di borgo fortificato medievale di assoluta bellezza. Circondata da una cinta di mura merlate su cui corre un panoramico camminamento di ronda, è famosa per il castello che la duchessa Maria Ruspoli de Gramont trasformò tra il 1921 e il 1935 in salotto culturale internazionale, frequentato tra i tanti da Gabriele d’Annunzio e dal pittore surrealista Max Ernst. Fu set del film Ladyhawke con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer.

Da gustare. I sapori sono quelli della cucina piacentina. Quindi una ghiotta declinazione di salumi (coppa, pancetta, salame) e primi piatti, tra i quali giganteggiano i pisarei e faśö, gnocchetti di farina e pangrattato conditi con un sugo a base di fagioli, lardo, cipolla e pomodoro. A seguire la pìcula d’ cavall, carne di cavallo finemente tritata, lo stracotto d’asinina, ammorbidito per parecchie ore nel Gutturnio, e il salame cotto, presentato anche come antipasto.

Pisarei e fasò

PIOBBICO (Pesaro e Urbino)

Perla dell’Appennino umbro-marchigiano, la piccola Piobbico è incastonata in uno scenario aspro e potente, dominato dalla mole del monte Nerone e dal Castello dei Brancaleoni. Un complesso enorme, labirintico, già dimora del capitano di Federico da Montefeltro, impreziosito da affreschi manieristi attribuiti a Federico Zuccari e da stucchi cinquecenteschi della scuola di Federico Brandani. Il borgo è noto per ospitare la sede di un club tutto particolare, quello dei brutti.

Da gustare. Una sagra a settembre celebra il piatto identitario di Piobbico, il polentone alla carbonara. Una polenta rustica ben condita con i “suffrangoli”, un particolare sugo di maiale allevato a ghianda, cui si aggiungono macinato di carne vaccina rigorosamente di montagna, aromi, spezie e una spruzzata di vino bianco. A fine pasto d’obbligo un Pruspino, digestivo ad alto tasso alcolico ottenuto da bacche di spino nero, ovvero le prugne selvatiche.

Polenta alla carbonara

La terza puntata sarà online domani