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Mantova, la bella (e la buona)

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“Mantua me genuit…”, così si legge sull’epitaffio del poeta Virgilio, sepolto a Napoli. E sull’orgoglio di essere mantovano insistette anche Dante, che fece dell’autore dell’Eneide la sua guida nelle prime due cantiche della Divina Commedia. E Mantova, culla della signoria dei Gonzaga durante il Rinascimento, merita davvero una visita. Città tranquilla, a misura d’uomo, al punto da essersi meritata il riconoscimento di “città dove si vive meglio” nella classifica 2016 di ItaliaOggi è cullata da fiumi e da laghi.

Il nostro itinerario inizia da Ponte San Giorgio, in prossimità del quale si lascia l’auto per dirigersi a piedi verso il centro storico. Il ponte, che risale al 1200, è poi stato ricostruito in muratura nel XVI secolo da Ludovico Gonzaga. Dal parcheggio di Campo Canoa si intravede poi la sagoma della Rocca di Sparafucile, parte delle fortificazioni della parte orientale. Deve il suo nome al sicario dell’opera di Verdi Rigoletto.

Attraversando il ponte, si arriva davanti al Castello di San Giorgio, opera di Bartolino da Novara, lo stesso architetto del Castello Estense di Ferrara. Nato come fortificazione, è poi diventato una residenza nobiliare, caserma e infine prigione. Nel castello si trova la straordinaria Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474.

Si prosegue poi alla volta di Piazza Sordello, cuore della città, su cui si affaccia il Duomo, frutto di una serie di ricostruzioni. L’attuale edificio, infatti è frutto di una restaurazione del 1545 su una chiesa medievale e, ancora prima, su una basilica paleocristiana. L’altro gioiello di Piazza Sordello è il maestoso Palazzo Ducale, simbolo della potenza della famiglia Gonzaga. Costruito nell’arco di ben quattro secoli è una vera e propria cittadella di 34 mila metri quadrati, quindici tra giardini, piazzette e cortili. All’interno, invece, si contano addirittura 500 stanze. Di fronte, si trova il più modesto Palazzo Bonacolsi, abitazione signorile dei primi signori di Mantova.

Da Piazza Sordello arriviamo poi a Piazza Pallone, un tempo giardino del palazzo e ora parco pubblico. Qui si trova la lapide di Agnese Visconti, sposa di Francesco Gonzaga, giustiziata per decapitazione a 23 anni, il 7 febbraio 1391, con l’accusa di adulterio. Con lei fu impiccato anche il presunto amante, Antonio da Scandiano. Molti sostengono che l’accusa non fosse altro che una mossa strategica da parte del marito per liberarsi della moglie e concludere poco dopo un altro matrimonio di maggior valore strategico. Una leggenda narra che nelle notti di nebbia, nella Piazza si aggiri ancora il fantasma della povera infelice, in cerca della sua testa.

Passiamo poi in Piazza Santa Barbara e Piazza Castello per ammirare da altre prospettive l’imponenza del Palazzo Ducale. Ci troviamo quindi in Piazza Broletto, dove, sul lato destro, si trova il Palazzo del Podestà, con le sue due facciate, ognuna col fronte su una piazza diversa. Sul lato sud, dietro l’Arco dell’Arengario, si trova l’Antica Hosteria del Leoncino Rosso, la più antica osteria mantovana, la cui presenza è attestata agli anni Venti dell’Ottocento.

Proseguendo ancora arriviamo in Piazza delle Erbe, cuore della vita pubblica della città comunale e sede di un vivace mercato. Qui si trova la Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più antica della città, fatta costruire nel 1083 da Matilde di Canossa. La pianta circolare è un omaggio al Santo Sepolcro. Nella piazza spicca la splendida Torre dell’Orologio, fresca di restauri e aperta al pubblico, da cui ammirare una spettacolare vista della città dall’alto.

Attigua a Piazza delle Erbe è Piazza Mantegna, su cui si affaccia la grandiosa Basilica di Sant’Andrea. Qui sono sepolti i maggiori esponenti della famiglia Gonzaga, lo stesso Andrea Mantegna e sono conservate due reliquiari con della sabbia che, si dice, sia intrisa del sangue di Cristo, portata qui dal legionario romano Longino. Come ultima tappa del nostro itinerario, prendiamo a destra Via Verdi, la principale via dello shopping mantovano. In fondo si trova Piazza Matilde di Canossa, dove sorge il Palazzo del ramo mantovano della famiglia della celebre Contessa. Gioiello della piazza è l’edicola in stile Liberty di fine Ottocento.

Delizie mantovane

Consigliatissima una sosta gustosa in una trattoria per gustare i piatti tipici della tradizione mantovana. Tra questi c’è il risotto alla pilota, nato come piatto povero per gli operai che lavoravano nelle risaie e cucinato con la pasta della salamella. La versione con il puntél, cioè con il “rinforzo” include anche dei pezzi di braciola arrostita. Celebri anche i tortelli di zucca nella versione mantovana con amaretti e mostarda, gli agnoli, pasta all’uovo con ripieno di carne, da gustare in brodo, e i tortelli amari, con ripieno di erbette, e i capunsei, gnocchi di pane raffermo che assomigliano ai canederli tirolesi.

Tra i secondi, spicca il bollito accompagnato dalla mostarda, una conserva di mele cotogne e senape dal gusto piccante, il cotechino e lo stracotto di manzo. Tra i dolci, ci sono i Sugoli, un budino di mosto d’uva, l’Anello di Monaco, una ciambella ricoperta di glassa, la torta Sabbiosa, simile alla Torta Paradiso e, soprattutto, la Sbrisolona, di cui vi sveliamo la ricetta.

LA RICETTA: Torta Sbrisolona

Ingredienti

  • 250 gr di farina 00
  • 150 gr di farina di mais fine
  • 220 gr di zucchero
  • 220 gr di strutto
  • 170 gr di mandorle non spellate
  • 1 uovo intero + 1 tuorlo
  • 1 bustina di vanillina
  • Scorza di 1 limone grattugiata
  • Un pizzico di sale

Tritate 150 gr di mandorle con 10 gr di zucchero. Mescolate le farine con 200 gr di zucchero, le mandorle, la scorza di limone grattugiata, il sale e la vanillina. Unitevi lo strutto a pezzetti, l’uovo intero e il tuorlo. Impastate con le dita creando delle grosse briciole. Distribuite il composto in uno stampo circolare foderato di carta da forno. Decorate con le mandorle intere e infornate per circa 45 minuti a 180°. Lasciate raffreddare prima di servire.

COME ARRIVARE

A22 del Brennero con uscita Mantova Nord, per chi proviene dal Brennero o da Verona, o Mantova Sud per chi arriva da Modena o da Bologna.

DOVE DORMIRE

*Antica Dimora Mantovana****, Corso Vittorio Emanuele 89, Mantova, tel 0376/325002, www.anticadimoramantovana.it/

*Hotel Casa Poli****, Corso Garibaldi 32, tel 0376/288170, www.hotelcasapoli.it

DOVE MANGIARE

*Aquila Nigra, vicolo Bonacolsi 4, tel 0376/327180, www.aquilanigra.it

*Due Cavallini, via Salnitro 5, tel 0376/322084, www.trattoriaduecavallinimantova.it