Ricette di viaggio Weekend con gusto

Venezia. Scopriamo Cannaregio: Carnevale, magia e dolci chiacchiere

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(in italian and english)

Benvenuti a Venezia! Welcome to Venice!

Carnevale è una ricorrenza antichissima, che nasce come festa contadina che celebrava la fine dell’inverno e l’avvicinarsi della primavera. Come in ogni festa le tavole erano rallegrate da dolci tradizionali e la storia continua! Ogni anno Carnevale ci porta un delizioso e croccante dessert: le chiacchiere.

Il Carnevale è alle porte, niente di più appropriato di un coloratissimo weekend tra i colori,  le maschere e i costumi del Carnevale Veneziano.
La nostra meta è una delle zone più caratteristiche della città: il Sestiere di Cannaregio.


Ci attende un itinerario di circa 7 km, da fare in mezza giornata. un percorso davvero unico dove l’allegria del Carnevale risuona nelle calli, sui ponti e…nelle pasticcerie veneziane che proprio in questi giorni sfornano i loro tradizionali ‘galani’  conosciuti in tutta Italia con tanti nomi diversi ….


Pronti? Si parte!

Lasciata la Stazione di Santa Lucia, ci attende la sfarzosa Chiesa degli Scalzi, attraversiamo Campo San Geremia, verso il Ponte delle Guglie e Tre Archi che fiancheggia l’ampio Canale di Cannaregio, dove spicca il Palazzo Contarini Venier.

Palazzo Contarini Venier.

Passiamo da Rio San Girolamo e Fondamenta Ormesini per raggiungere le sinagoghe del Ghetto Nuovo, che dal ‘500 al ‘700, fu la residenza degli ebrei, un luogo pieno di storia e memorie.

Il Ghetto Ebraico

Prossima tappa la Chiesa della Madonna dell’Orto. con il suo campanile quattrocentesco dalla caratteristica cupoletta. Lì scopriamo una fontanella arabeggiante e il famoso bassorilievo del cammello guidato dal suo cammeliere con tanto di turbante.

Passiamo da Fondamenta dell’Abbazia, la Scuola Nuova di S. Maria della Misericordia e il Campo dei Gesuiti dalla Chiesa ricca di marmi e affreschi. Proseguiamo per le Fondamenta Nuove, tra i caratteristici passaggi chiamati ‘calli’ Fumo, Widman e Varisco, la più stretta di Venezia, larga solo 53 cm. Beh, io ci sono passato…. di sbieco!

A questo punto vi attende un vero gioiello: la Ca’ d’Oro, un trionfo di trafori marmorei un tempo ornati da decorazioni in oro. Il nostro viaggio sta per finire, ma prima di ritornare in Stazione, Venezia ci vuole regalare un’ indimenticabile cartolina: infatti  arrivati alla Chiesa di San Marcuola ci aspetta una meravigliosa vista del Canal Grande.

Le dolcezze del Carnevale

Le chiacchiere sono il dolce simbolo del Carnevale e cambiano nome a seconda della regione d’Italia in cui si mangiano, ma la ricetta è molto simile dappertutto. Bugie, cenci, frappe, galani, cròstoli… Ogni regione ha la ‘sua ‘ chiacchIera

Cenci o Melatelli (Toscana) Frappe (Lazio, Umbria e Marche), Cioffe  (Sulmona, Cunchiell’ (Molise), Guanti (Caserta), Risòle (Cuneo), Gale (Bassa Vercellese. In Piemonte sono conosciute come Bugie e Gasse nel basso Alessandrino, mentre, quasi in un gemellaggio a distanza, le Merveilles della Val d’Aosta sposano le Maraviglias della Sardegna.


Controbatte l’Emilia e Romagna: a Rimini sono Fiocchetti Intrigoni (Piacenza) Sfrappole (Modena)  A Bergamo diventano Galarane, a Brescia Saltasù, a Mantova Lattughe  mentre mia mamma, ottima cuoca e Cadorina doc, preparava grandi cesti di  crostoli.


Ma perchè si chiamano chiacchiere?
Si racconta, pare che la Regina Margherita di Savoia chiese a Raffaele, il cuoco di corte, di preparare qualcosa da gustare in compagnia delle sue amiche e Raffaele preparò questi dolcetti che Sua Maestà e le sue ospiti consumarono tra una chiacchiera e l’altra.
Da qui il nome…

Dove trovare le migliori ‘chiacchiere’ della Serenissima?

Ecco il parere ‘gourmet’ della mia cara amica Marisa, vera (e golosa) veneziana doc.
“D’accordo: chiacchiere, ciacole, precisa Marisa, chiamatele come volete, per noi veneziani sono i ‘galani’ e occhio, diffidate da chi li vende prezzati al pezzo…Vanno pagati a peso data l’irregolarità delle pezzature.
Tonolo, tra San Rocco e San Pantalon, buone anche le loro frittelle:
Italo Didovich in campo Santa Marina
Panificio Crosera in campiello del Pestrin, verso Fondamenta Nove,
Nobile in strada Nova
Dal Mas a Cannaregio

LA RICETTA DEI ‘GALANI’ VENEZIANI


Ingredienti:
50 gr. di zucchero,
2 uova,
250 gr. di farina,
olio o strutto per friggere,
zucchero a velo per spolverizzare.
Procedimento:
Mescolare lo zucchero e la farina, creare la tipica collinetta con un buco al centro e porvi il burro e le uova dentro.
Impastare bene il tutto, amalgamando gli ingredienti tra loro e nel frattempo tirare una sfoglia molto sottile.
Ritagliare dei rettangoli di una misura di circa 5cm x 10cm, grazie all’uso di coltelli da cucina che abbiano la tipica rotellina dentata.


Creare uno o più tagli al centro, seguendo la direzione della lunghezza, facendo attenzione a non tagliare i margini, e poi friggere il tutto nell’olio o nello strutto, a scelta.
Il colore dei galani deve restare molto chiaro e non va reso dorato.
Dopo averli preparati, metterli sopra la carta da cucina a sgocciolare.
Una volta asciutti, servirli con abbondante zucchero a velo sopra, ben spolverizzato.

A tutti mille auguri di un felice, allegro e spesierato Carvenale!

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

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