Weekend con gusto

UNESCO LOMBARDIA. Monte San Giorgio, la montagna dei fossili

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La Lombardia è la regione con più siti UNESCO. Sono ben 11: l’ Arte Rupestre della Valcamonica (BS), Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo Vinciano (MI), il Villaggio Operaio di Crespi d’Adda (BG), i Sacri Monti, Mantova e Sabbioneta, la Ferrovia Retica, i siti palafitticoli dell’arco alpino, i siti dei Longobardi in Italia, Bergamo e le opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo e Monte San Giorgio (VA).

Questa settimana, per la rubrica UNESCO con Gusto, andiamo alla scoperta di Monte San Giorgio, un sito Patrimonio dell’Umanità che l’Italia condivide con la Svizzera. Il complesso montuoso, infatti, è compreso tra la provincia di Varese e il Canton Ticino, e proprio nel territorio elvetico raggiunge la sua massima altitudine: 1097 metri. È circondato poi dai due rami del Lago di Lugano e regala paesaggi di rara bellezza.

Il bellissimo panorama di Monte San Giorgio

La curiosità riguarda il fatto che Monte San Giorgio, pur essendo un complesso unico, con le medesime caratteristiche geologiche, morfologiche e storiche, è stato inserito nella lista UNESCO in due momenti diversi: la parte svizzera nel 2003 e la parte italiana nel 2010, su richiesta della stessa UNESCO.

Il Ponte di Melide

Con la seguente motivazione:

“Il Monte San Giorgio rappresenta l’area che singolarmente testimonia meglio la vita marina durante il Triassico Medio, presentando, inoltre, anche resti di organismi terrestri. Il sito ha prodotto molti e ben differenziati resti fossili, spesso di eccezionale completezza e conservazione. La lunghissima tradizione di studi paleontologici e la gestione disciplinata degli scavi hanno prodotto un insieme notevole di collezioni di reperti, ben documentate e catalogate, che sono alla base di un grande numero di pubblicazioni scientifiche di elevata qualità. Conseguentemente, la successione fossilifera del monte rappresenta il principale riferimento a scala mondiale per tutti i futuri studi paleontologici riguardanti le faune marine triassiche”.

Monte San Giorgio e il suo patrimonio unico

L’unicità di Monte San Giorgio consiste proprio nel suo essere uno dei più importanti giacimenti di fossili marini al mondo, risalenti al Triassico medio, cioè al periodo compreso tra 247 e 237 milioni di anni fa.

In quel periodo, all’alba della Terra, questa zona era una laguna tropicale in cui vivevano molluschi, crostacei, echinodermi, ma anche insetti, pesci, uccelli e, soprattutto, rettili. Senza contare le diverse specie di piante, sia lacustri che terrestri. Un’altra peculiarità di Monte San Giorgio è che, a differenza di molti altri siti del mondo, si possono esaminare ben 5 livelli e studiare quindi come le diverse forme di vita si siano evolute nel corso delle ere. Finora, qui sono stati estratti più di 20 mila fossili, di cui 25 specie di rettili, 50 di pesci, più di 100 specie di invertebrati e diverse specie vegetali.

Ricostruzione di un dinosauro nel suo ambiente durante il Triassico

Non solo, Monte San Giorgio era famoso nel Medioevo per l’ittiolo, un minerale fossile di origine organica che veniva utilizzato per la cura della pelle. Gli scavi, invece, iniziarono nell’Ottocento, in un primo tempo per andare alla ricerca di combustibili fossili da utilizzare nell’industria. Ma ben presto ci si rese conto della grande quantità di fossili che emergevano dagli strati della montagna.

Il primo a organizzare una campagna di scavo paleontologico fu l’abate Antonio Stoppani, considerato il padre della Geologia italiana. Tra i ritrovamenti si sono state anche ossa di rettili di una lunghezza fino a 6 metri e alcune specie rare, che hanno preso il nome proprio da questo luogo, come il Sangiorgiosaurus e il Ceresiosaurus.

Monte San Giorgio, che cosa vedere

Un itinerario suggerito per visitare Monte San Giorgio parte dal Museo dei Fossili di Besano (Museo dei Fossili di Besano – Monte San Giorgio), nel versante italiano. Il percorso di visita si articola in cinque sale, nelle quali sono esposti numerosi fossili di piante, pesci e invertebrati.

Tra i fiori all’occhiello del museo, il caldo originale del Besanosaurus, un rettile marino lungo circa sei metri.

Si tratta di un esemplare femmina che conserva ancora nell’addome quattro embrioni fossili. Una sala intera, poi, è dedicata al Saltiosaurus, un grande dinosauro carnivoro i cui resti conservati qui sono gli unici in Italia.

Ricostruzione del Saltiosaurus

Chi ama trekking e passeggiate può invece percorrere il sentiero di 13 km che parte da Melide, in Canton Ticino. Sono circa 4 ore di cammino e il percorso è facile e accessibile a tutti. In più, sul sentiero sono dislocati diversi pannelli e tavole esplicative che “raccontano” la storia di Monte San Giorgio e dei suoi fossili.

Un tratto del Sentiero dei Fossili

Si parte quindi da Melide, dove si fa una sosta per visitare il rinnovato Museo dei Fossili di Melide che si trova proprio nel centro storico. Inaugurato nel 2012 è stato ristrutturato e ampliato dall’architetto ticinese Mario Botta e custodisce un’interessante raccolta di fossili di piante e animali provenienti dal sito di Monte San Giorgio.

Il Museo dei Fossili di Meride

I visitatori sono accolti dalla ricostruzione di 2,50 metri del Ticinosuchus Ferox , vissuto 240 milioni di anni fa in un ambiente tropicale acquatico. Il percorso di visita si articola poi su quattro piani dove è possibile conoscere la storia di questo sito unico al mondo attraverso illustrazioni, modelli, animazioni 3D, realtà aumentata e virtuale. Oltre, ovviamente, ad ammirare dal vivo i ritrovamenti fossili, studiati e catalogati da paleontologi italiani e svizzeri fin dal 1850.

Ricostruzione del Ticinosuchus ferox

Il sentiero, invece, parte da Melide e attraversa le frazioni di Fontana, Spinirolo e Crocifisso, con una prima tappa a Serpiano. Qui si arriva fino alla funivia e si segue la strada in salita verso l’Alpe di Brusino, a 673 metri di altezza. Si prosegue poi verso Gaggio, a 771 metri e, da qui, si prende la deviazione verso Pozzo, salendo ancora fino a 813 metri. Da qui il sentiero comincia di nuovo a scendere in direzione di Albertina, raggiunta la quale si ritorna verso Meride.

…scopri nella 2° pagina i sapori di Monte san Giorgio…