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UCRAINA-ITALIA GEMELLATE: DA CHIANCIANO-TRUSKAVETS A KIEV-FIRENZE

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Italia e Ucraina, due nazioni unite nella solidarietà da incontri e gemellaggi tra città italiane e città ucraine. Solidarietà di cui ci parla Andrea Marchetti, sindaco di Chianciano, gemellata con Truskavets, città termale ucraina, in questa nostra intervista.

Di Marina Cioccoloni

Viaggiando per l’Ucraina, si percepisce subito la simpatia e la disponibilità che il popolo ucraino ha verso noi italiani. Sicuramente a questo hanno contribuito anche i diversi gemellaggi che nel corso degli anni si sono stabiliti tra diverse città italiane e ucraine e di cui si sa poco.

Fra cui quello tra Chianciano e Truskavets, nato nel 2019 per agevolare ogni tipo di iniziativa tra le due città termali con caratteristiche simili, tra cui la forte vocazione al benessere e alla salute grazie alle proprietà delle reciproche acque termali. Ne abbiamo parlato con Andrea Marchetti, sindaco di Chianciano.

Il sindaco di Chianciano a Truskavets con una delegazione delle due città

Com’è nata questa amicizia, questa fratellanza?

«Il nostro patto d’amicizia nasce nel 2019 quando abbiamo conosciuto la realtà di Truskavets attraverso la Camera di commercio Italia-Ucraina che appunto aveva visto in Chianciano e Truskavets due città termali con acque più o meno simili. Nell’ottobre 2019 il sindaco insieme ad una delegazione di imprenditori è venuto a trovarci a Chianciano, abbiamo potuto ricambiare nell’ottobre del 202. È stata una visita molto cordiale in cui si è stilato un patto di amicizia che avrebbe dovuto portare a uno scambio di buone pratiche».

Momenti sereni a Truskavets per il gemellaggio

Ma ora che è scoppiata la guerra?

«Mi sono sentito immediatamente con il sindaco di Truskavets, esprimendogli la nostra solidarietà, la nostra amicizia e offrendogli aiuti anche materiali. La risposta è stata che in questo momento loro fortunatamente non sono ancora colpiti dalla guerra in pieno essendo nella parte ovest di Leopoli e quindi al confine con la Polonia e Romania e ancora lontani dai bombardamenti. Comunque si stanno organizzando raccogliendo abbigliamento e medicinali per coloro che sono sul fronte. Gli ho ribadito la nostra amicizia e ho previsto un incontro con tutte le nostre associazioni, in particolare la Misericordia, la Croce Verde e la Caritas per cercare di organizzare punti di raccolta e poi portare i beni di prima necessità a chi ne ha bisogno».

Cos’altro potete fare per loro?

«Essendo noi una città termale che conta molti alberghi, abbiamo dato la nostra disponibilità ad ospitare rifugiati, ed è già stato messo a disposizione un primo albergo che potrà accogliere profughi in arrivo dall’Ucraina».

Le altre città “gemelle”

Oltre il gemellaggio Chianciano-Truskavets, ve ne sono altri già consolidati nel tempo.

Bologna e Kharkiv

Risale al 5 agosto 1966 il patto di amicizia, rinnovato il 16 novembre del 2007. Forte dell’unione, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha invitato i cittadini a scendere in piazza per manifestare contro la guerra in Ucraina e ad aprire le proprie case per accogliere i profughi.

Kyev e Firenze

Questo gemellaggio è invece stato sancito il 27 luglio 1967. Un patto nato dalla riconoscenza di Firenze per il sostanzioso aiuto economico che la capitale ucraina aveva dato alla città toscana alle prese con i danni dell’alluvione. Un gemellaggio storico che nel corso degli anni è cresciuto attraverso viaggi, rapporti economici, scambi culturali e artistici come il monumento a Dante Alighieri donato dalla città di Firenze e installato nel centro storico di Kiev il 10 dicembre del 2015.  Nel marzo del 2021 è stata Kyev a donare a Firenze una statua in bronzo, scultura di Oleg Pinchuk, che raffigura Taras Shevchenko (1814-1861), poeta, scrittore e pittore ucraino, uno dei principali pilastri della letteratura ucraina. La statua è nel giardino della Biblioteca delle Oblate.

Genova e Odessa

Il gemellaggio, nato dal 1979, si è rafforzato nel corso degli anni attraverso reciproche visite, l’ultima delle quali è avvenuta nel giugno del 2021   quando Odessa ha donato al capoluogo ligure un’ancora che è stata esposta al Galata-Museo del Mare e vi sta l’inaugurazione dell’ufficio di rappresentanza di Odessa a Genova presso il Palazzo Ducale.