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Quanto benessere in una tazzina di caffé

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Per molto tempo abbiamo sentito dire che il “caffè fa male”. Ora, invece, c’è un’inversione di tendenza, sostenuta da diversi studi e ricerche che “riabilitano” la tazzina, facendo esultare gli estimatori della bevanda più consumata al mondo.

Gli studiosi concordano infatti nel sostenere i benefici di un consumo di caffè pari a 3/4 tazzine al giorno. Prima di tutto, il caffè è ricco di antiossidanti, fondamentali per contrastare l’invecchiamento cellulare. Il caffè, inoltre, fa bene al fegato, soprattutto di coloro che bevono alcolici, poiché diminuisce del 20% la probabilità di ammalarsi di cirrosi epatica. Uno studio dell’American Chemical Society ha poi dimostrato che bere 4 tazzine di caffè al giorno può ridurre le probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2, quello che si contrae in età adulta, del 50%.

Il caffè, poi, fa bene al cervello, non solo perché migliora l’attenzione e la concentrazione, ma anche perché, secondo uno studio dell’University of South Florida condotto su persone con più di 65 anni, il consumo moderato e quotidiano di caffè ridurrebbe il rischio di ammalarsi di Alzheimer e ne ritarderebbe lo sviluppo da 2 a 4 anni. Il caffè, inoltre, ridurrebbe anche i sintomi di chi soffre del Morbo di Parkinson.

Nelle donne, poi, la caffeina abbassa il rischio di tumore alla pelle, come dimostrato da una ricerca condotta su 112 mila uomini e donne per 20 anni dalla Brigman and Women’s Hospital and Harvard Medical School. Sempre nelle donne, bere due tazzine di caffè al giorno diminuisce il rischio di recidiva in chi è stata colpita dal tumore al seno.

Tanti i benefici anche sull’umore. Il profumo del caffè, infatti, è un antistress naturale. Gli antiossidanti contenuti nella bevanda contrastano ansia e depressione. Infine, bevuto senza zucchero, il caffè aiuta a ridurre l’appetito favorendo il dimagrimento e i precessi digestivi.

Le controindicazioni riguardano invece chi soffre di disturbi cardiovascolari, ipertensione, insonnia, ulcere, gastrite e reflusso gastroesofageo. Il consumo eccessivo di caffè può poi ridurre l’assorbimenti di calcio e ferro.

In grani, macinato o solubile?

Non tutte le “tazzine” sono uguali. Sul mercato, infatti, il caffè si può trovare in grani, disponibile anche in miscele di diversa intensità. Viene macinato al momento per un risultato più aromatico e intenso. È il più usato nei bar e nelle torrefazioni, ma si può utilizzare anche in casa servendosi di un macinacaffè o di un frullatore per polverizzare i chicchi.

Per la moka si utilizza invece un macinato al 100% arabica o robusta, oppure una miscela. Il segreto per un ottimo caffè casalingo è non fare superare all’acqua il livello della valvola, non pressare la polvere, mantenere la fiamma bassa e spegnere un attimo prima che la caffettiera cominci a gorgogliare. Il caffè solubile, invece, è molto pratico e si estrae dal caffè liquido, che viene concentrato e fatto essiccare. Viene poi disciolto in acqua calda.

Una passione secolare

La passione per il caffè ha origine nel 1400, quando si hanno notizie di una bevanda scura ricavata dalla tostatura e dalla macinatura delle bacche della pianta Coffea arabica, originaria dell’area del Sudan sud orientale, dell’Etiopia e del Kenya settentrionale.

È nel 1500 tuttavia, che il consumo del caffè cresce e si diffonde anche in Europa e in Italia. Oggi, nel mondo, si consumano quasi due miliardi di tazzine di caffè al giorno. Le varietà più diffuse sono l’Arabica, dal gusto più dolce e fragrante, e la Robusta, dal sapore più corposo e deciso.

CIAMBELLA AL CAFFÈ

Ingredienti

  • 500 gr di farina
  • 300 gr di zucchero
  • 250 gr di burro
  • 250 ml di latte
  • 100 gr di caffè solubile
  • 5 uova medie
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1 pizzico di sale

In una ciotola unite lo zucchero e il burro a pezzetti. Lavorate con una frusta elettrica fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete anche le uova e continuate a lavorare azionando la frusta a una velocità medio alta. Riducete poi la velocità e cominciate ad amalgamare anche la farina e il lievito, poi unite anche l’estratto di vaniglia. Sciogliete poi il caffè solubile nel latte a temperatura ambiente o appena tiepido. Mescolate, poi incorporate il tutto al composto. Imburrate e infarinate uno stampo per ciambella di circa 22 cm di diametro, versate il composto e ponete il tutto in forno preriscaldato a 180° per 50 minuti. Controllate la cottura con uno stecchino. Una volta sfornata e raffreddata, capovolgete la ciambella su un piatto di portata e spolveratela a piacere con dello zucchero a velo.