Ve lo avevamo promesso: dopo Kiev e la sua storia, continuiamo il nostro impegno per mostrarvi l’Ucraina come era prima della guerra che la sta sconvolgendo. Tuttavia, il nostro non è solo un ricordo del passato, ma vuole essere un invito alla speranza e un augurio per il futuro. La speranza che questa guerra finisca presto e che ognuno di noi, nel suo piccolo, possa aiutare la ricostruzione dell’Ucraina e delle sue meravigliose città ricche di arte e di storia scegliendole come destinazioni future.
Per fare questo abbiamo chiesto ad amici, collaboratori, giornalisti e fotografi che sono stati a Kiev negli anni scorsi di poterci inviare un loro contributo, un ricordo delle loro esperienze di viaggio. Questa settimana ospitiamo il reportage di Marina Cioccoloni, che ha viaggiato in Ucraina in camper. Un mezzo molto pratico da scegliere quando si potrà tornare a visitare l’Ucraina e, magari, ci saranno pochi alberghi e poco camping ma, sicuramente, tanta gente con il cuore grande. Ecco allora questo nostro nuovo omaggio all’Ucraina.
Itinerario dal confine polacco a Leopoli
di Marina Cioccoloni
Accolgo con piacere l’invito del Direttore Raffaele d’Argenzio a scrivere di questo Paese che noi italiani conosciamo più che altro per le donne che arrivano in Italia per svolgere lavori umili e assistere con dedizione ai nostri anziani. Donne che in questo momento sono in pena per i loro familiari rimasti a casa e con il futuro incerto.
Vicini al popolo ucraino, la cui dignità e generosità abbiamo potuto toccare con mano in occasione di alcuni viaggi, in queste pagine vogliamo raccontare questo Paese dal passato glorioso che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. E quando taceranno le bombe se gli alberghi saranno da ricostruire ci potremo andare in camper, per vivere la straordinarietà dei suoi paesaggi e di un ecosistema ancora incontaminato che appassionerà gli amanti della natura e dell’outdoor.
Un paese dai mille volti
L’Ucraina è boschi dove si celano animali altrove scomparsi, laghi e cascate mozzafiato, mercati contadini dove gli agricoltori arrivano a bordo di carretti trainati da cavalli, santuari che attraggono migliaia di fedeli, ragazze che la domenica vestono il costume tipico. E poi città maestose, musei curiosi, cremlini imponenti dalle cupole maestose, borghi medievali intatti che non aspettano altro che di essere scoperti, piazze con bar e locali dove i ragazzi la sera si riunivano davanti ad una birra come in altre piazze d’Europa e dove vogliamo tornare a farlo anche noi.
Tutto questo e molto altro è l’Ucraina, un Paese a buon mercato per viaggiare e con due anime, una più mitteleuropea che ha il suo cuore a Lviv, e una più slava verso Est e oltre il Dnepr, il fiume che la divide quasi in due.
Leopoli (Lviv), crocevia di popoli e architetture a due passi dal confine
Per chi arriva con un mezzo proprio la prima tappa è Lviv, Leopoli in italiano, 70 km dopo aver varcato il confine con la Polonia. È una città antica, dall’aria romantica e le strade acciottolate che salgono verso il castello. Dal 1998 il suo centro storico, ricco di edifici in stile Belle Époque, è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Lviv, vero museo a cielo aperto e centro culturale del Paese, sede di un’orchestra filarmonica e di un teatro prestigioso, contesa per secoli proprio per la sua posizione geografica, viene chiamata la Firenze dell’Est.
La visita non può che iniziare dal cuore pulsante della città, Ploscha Rynok, la piazza del mercato, con gli edifici costruiti da architetti italiani. La casa nera, la torre del comune, la fontana del Nettuno, i migliori locali della città, e la Coffee Mining Manufacture dove il caffè si va a prendere scendendo sottoterra, come in una miniera.
E poi la Prospekt Svobody, il grande viale alberato che dal teatro dell’opera arriva fino alla statua di Adam Mickiewicz senza dimenticare quella imponente di Taras Shevchenko, poeta, scrittore, umanista tra i più importanti dell’Ucraina. E le panchine che gli appassionati di scacchi e giochi di carte trasformano in tavoli da gioco.
In piazza Soborna, vicino all’ingresso del mercato comunale, le babushke col fazzoletto sul capo vendono a prezzi irrisori fiori, uova, galline, conserve in barattoli. Nei banchi del mercato carne, pollame, verdure, souvenir e tante composizioni di fiori. Per chi è alla ricerca di anticaglie, libri usati, cimeli del vecchio regime, il posto giusto è il piazzale intorno alla statua di Ivan Fedorov, vicino alla Chiesa della Santa Eucarestia, una delle preferite per i matrimoni.
Le chiese a Leopoli sono tante: cattoliche, ortodosse, armene, uniate, greche ortodosse e sinagoghe (in città prima della seconda guerra mondiale gli ebrei erano 140mila), testimoniano il crogiuolo di popoli passati per di qua. E prima di ripartire merita dare uno sguardo alla città dall’alto, dalla torre del Comune oppure dalla collina del castello. Magari all’imbrunire, quando il sole scende ad accarezzare i tetti.
Ma se Leopoli è una meta da non mancare, è anche il luogo da cui partire per visite ed escursioni nel ricco territorio della Regione di Lviv, che conta 4.000 monumenti storici, 5 siti Unesco, 10 castelli medioevali, 90 fortezze antiche, 200 sorgenti termali, 7 Resort-vacanze, 5 stazioni sciistiche.