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Come fotografare l’Isola del Giglio – 3° puntata

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Terza puntata del nostro appuntamento con il fotoreporter Guido Alberto Rossi. Dopo averci dato i consigli generali nella 1°puntata, e su come fotografare Napoli nella 2° puntata, questa settimana dà ai nostri lettori i suoi preziosi consigli su come realizzare splendide foto a un’isola (o a una località di vacanza marittima) per portare a casa ricordi preziosi dei vostri viaggi. Questa settimana, vediamo insieme a lui come fotografare l’Isola del Giglio

Di Guido Alberto Rossi

L’Isola del Giglio è una isola contornata dal mare, disse un uomo politico, durante un discorso ufficiale, forse nel testo mancava un aggettivo o forse non l’ha letto, beh comunque sia stato, io aggiungo: “Stupendo!”.

La si raggiunge con il traghetto da Porto Santo Stefano o con qualunque altro mezzo galleggiante in grado di affrontare le 14 miglia che la separa dal continente, come dicono i gigliesi. Ha tre paesini principali Giglio Porto (dove si sbarca), Giglio Castello, in cima in cima, e Giglio Campese che è sulla costa Nord Ovest, tutti tre ricchi di angoli e spunti suggestivi da fotografare, poi ci sono decine di sentieri che sono percorribili solo a piedi, ideali per gli amanti della fotografia naturalistica.

Ma non si può dire di aver visitato il Giglio se non si fa il giro dell’isola via mare, il periplo è di circa 28 chilometri che tradotto in misura marina è circa 15 miglia nautiche che tradotto in tempo con un gozzo lento che fa sette nodi circa due ore più ovviamente il tempo dedicato agli scatti.

Da dove cominciare: Giglio Porto

Consiglio di cominciare a scattare le foto di Giglio Porto quando si arriva con il traghetto, ovviamente dal ponte superiore. La luce va bene sia al mattino che al pomeriggio, ovviamente illumina due parti diverse del paese. Il lungo mare è ricco di spunti, come porte colorate, bar, ristoranti e negozi pittoreschi, che sono in luce giusta solo al mattino.

Sempre con luce del mattino da non perdere il vicolo ai piedi della torre del Saraceno, che si trova all’estrema sinistra del paese (venendo dal mare), qui c’è una spiaggetta ed il rione del Saraceno che merita tanti scatti, per chi ama fotografare l’architettura.

Se si vuole scattare una panoramica del porto ci sono due punti ideali: lungo la strada provinciale che porta al Castello e a Campese e da un sentiero un po’ nascosto su una curva, che si trova tra le vigne lungo la strada che porta alla spiaggia delle Cannelle. Ambedue queste foto sono pomeridiane, meglio all’imbrunire quando incominciano ad accendersi le luci dell’abitato.

Il borgo di Giglio Castello

Sempre per chi ama l’architettura il borgo di Giglio Castello è il top, le mura e i vicoli valgono uno scatto fotografico al metro mentre se si vuole riprendere il borgo intero bisogna salire nella stradina a sinistra subito dopo la caserma dei Carabinieri sulla strada che porta alla punta del faro di Capel Rosso. Non c’è un’ora particolare per fotografare il Castello, io preferisco il tardo pomeriggio quando le pietre assumono un colore intenso.

I soggetti di Giglio Campese sono essenzialmente tre: la Torre del Campese con il suo porticciolo, la spiaggia e la Punta del Faraglione. Le ore migliori per riprendere la torre sono al mattino presto in modo che anche le barche del porticciolo siano ben illuminate, così come la scogliera dietro la torre.

Mentre non c’è un ora particolare per fotografare la spiaggia da terra. Un punto ottimo per riprendere la baia e i Faraglioni al pomeriggio tardi con l’effetto silhouette del controluce è sempre la strada provinciale che da Giglio Porto va al Castello.

La natura del Giglio

Per gli amanti della natura i vari sentieri che attraversano la pineta offrono moltissimi spunti, tra i vari uccelli che popolano l’isola è anche possibile incontrare e fotografare il falco pellegrino, ci sono anche diversi mufloni che vagano liberi per le macchie, ovviamente sono stati importati e sono molto schivi, l’unica ora in cui escono allo scoperto, magari per mangiare l’uva dalle vigne, è all’alba.

Sempre lungo i sentieri che sono molto ben segnalati è possibile raggiungere il faro di Capel Rosso, uno dei punti più suggestivi del Giglio, tanto è vero che vi hanno girato un pezzo del film La Grande Bellezza, capolavoro di Paolo Sorrentino. Potete imitare le luci del film andandoci nel pomeriggio.

Lasciando la vegetazione, il giro dell’isola via mare (come diceva il politico: che circonda l’isola) offre ai vari tipi di obiettivi, dai grand’angoli ai teleobiettivi, situazioni fantastiche: le formazioni rocciose a seconda della luce sembra che cambino forma e aspetto, si deve ovviamente fotografare al mattino la costa Est e al pomeriggio quella Ovest.

Mentre i tramonti si possono riprendere sia da alcuni punti lungo le mura di Castello, ovviamente rivolte a Ovest a dalla strada che dalla collina scende a Campese; nelle giornate limpide si possono vedere tutte le isole dell’arcipelago toscano e anche la Corsica.

Per chi si dedica alla foto subacquea il Giglio offre alcuni tra i fondali più ricchi e belli del Tirreno. Qui è bene affidarsi ai vari diving. Io consiglio International Diving di Giglio Porto perché opera al Giglio da tanti anni, conosce molto bene le scogliere e le secche più interessanti e in più, con il suo progetto Underwater Pro Tour, che consiste nella circumnavigazione subacquea a tappe dell’isola, con l’aiuto di scooter sub alla ricerca delle reti abbandonate e altre schifezze buttate in mare per poi recuperarle, ha molto ampliato la sua conoscenza dei vari habitat sommersi.

Chi è Guido Alberto Rossi

Nato a nato a Milano nel 1949, si è avvicinato alla fotografia grazie ad una macchina fotografica Kodak a soffietto trovata in casa dei nonni. Ha pubblicato il suo primo servizio pagato sullo Sport Illustrato nel Settembre del 1966. Nei primi anni alterna la fotografia di sport, automobilismo e motociclismo, al reportage di guerra. Nel giugno del 1967 va in Israele per la Guerra dei Sei Giorni ma il conflitto finisce subito e si deve accontentare di fotografare i primi giorni dopo la vittoria israeliana. Nel febbraio del 1968, va nella Guinea Bissau dove le truppe portoghesi combattevano la loro ultima guerra coloniale. Nel novembre del 1968 va in Vietnam, vi rimane 3 mesi ed in seguito ci ritorna nel 1971 e nel 1973, insieme al collega Ennio Iacobucci, percorre in macchina da Saigon a Quang Tri, facendo un reportage sulla situazione del Paese ormai al collasso.

Nel 1969 si reca a Belfast per un reportage sulle truppe inglesi. Nel 1973 parte per la Cambogia e questo sarà il suo ultimo reportage bellico. Successivamente si dedica alla fotografia geografica e nel 1979 fonda l’agenzia fotografica Action Press. Tra un viaggio e l’altro, tra il 1975 ed il 1995, si dedica agli sport nautici, fotografando le regate veliche e le gare di motonautica, utilizzando per primo l’elicottero per seguire le gare della classe offshore. Appassionato di volo, nel 1985 compra un Cessna 210T e insieme al suo amico e pilota Enzo Bianchini fotografa a tappeto tutta l’Italia, e buona parte d’Europa e del Nord Africa.  La fotografia aerea diventa una delle sue specialità e fotografa 65 paesi utilizzando sia aerei leggeri che elicotteri e ultraleggeri.

Negli anni le sue immagini sono state pubblicate praticamente su tutte le testate del mondo. Ha pubblicato 36 libri fotografici con vari editori internazionali. L’ultimo per la Mondadori Electa, “Basilicata vista dal cielo”. Da Gennaio 2015 è Capo Progetto del Rotary Club Milano Nord ed in collaborazione con la CRI ha realizzato dei corsi multimediali per l’integrazione dei migranti.