di Cesare Zucca —
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Bergamo e Brescia, due città che si assomigliano, che sono vicine e che, come sorelle, cooperano ma possono anche discutere, sono in competizione, ma fondamentalmente unite nel profondo, vicine sia nei momenti difficili che nei momenti di gioia, come il loro gemellaggio per celebrare storia, arte, spettacolo e bellezza quali Capitali della Cultura 2023
Oggi vi portiamo a Bergamo, capoluogo lombardo ricchissimo di storia, arte e attrazioni di vario genere, destinazione perfetta per un weekend alla scoperta dei suoi mirabili scorci urbani, testimoni di secoli di meraviglie ancora intatte. Lasciatevi affascinare dalla Città Alta, cuore prezioso della città, raggiungibile a bordo della storica funicolare che la collega al suo centro e avventuratevi in una passeggiata sulle Mura Veneziane, dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la loro imponenza e l’incredibile stato di conservazione.A Bergamo, tutto Il 2023 sarà un anno di mostre, spettacoli, avvenimenti, appuntamenti e, come simbolo dell’unione, sarà l’anno della Via delle Sorelle, un “Cammino della Cultura” a tappe di 130 chilometri attraverso 34 comuni in 6 tappe. Un’ accoglienza diffusa offrirà B&B, locande, hotel, oratori e campeggi a tariffe agevolate.
Un ideale percorso che unisce i simboli Unesco rappresentativi delle due città, le Mure Venete e il Complesso Santa Giulia e che attraversa tratti suggestivi del territorio collinare punteggiati da installazioni e popolati da performance d’arte. con tanto di passaporto da far timbrare e tenere come ricordo. un «cammino» strutturato secondo precise regole, anche di sostenibilità e accessibilità.
Ciclovia della Cultura
Percorso sarà lungo circa 75 chilometri, toccherà le Mura Venete, il complesso di San Salvatore e Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium, permettendo ai ciclisti di ammirare castelli, monasteri, ville, centri storici, borghi e cascine.
LA CITTA’ SI ILLUMINA
Dal 17 al 26 Febbraio, Bergamo splenderà in uno sfaviilante percorso fra la parte alta e bassa della Città. ospiterà “Light is Life, una gallerie d’arte a cielo aperto, per celebrare il valore dell’energia e della luce Aspettatevi una “Città Illuminata” da momenti di cultura e di bellezza, intesi a incrementare la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Il tragitto percorrerà alcuni dei principali e più suggestivi luoghi culturali di Bergamo, tra cui la Biblioteca Musicale Gaetano Donizetti, il Convento di San Francesco, Piazza Vecchia con il suo Palazzo Nuovo, sede della Biblioteca Civica Angelo Mai, protagonista di un suggestivo 3D mapping, e la Rocca. Lungo questo percorso il visitatore avrà l’occasione di ammirare 12 installazioni luminose, tra cui The time machine e di Federica Marangoni e Frame Perspective di Oliver Ratsi.
La magia della luce toccherà anche la Torre dei Venti, uno dei simboli della città, dal 2010 dichiarata bene di interesse storico artistico e culturale, che diventerà per i visitatori un segno distintivo del festival di Bergamo: l’illuminazione architetturale di grande impatto visivo rappresenterà simbolicamente il faro del progresso di cui la città è da sempre protagonista.
LE MOSTRE DA NON PERDERE
GameC
Fino al 28 Maggio,ospita “Salto nel vuoto” esibizione che esplora il tema della smaterializzazione connettendo le ricerche sul vuoto avviate dai primi movimenti dell’avanguardia storica con le indagini sul flusso cominciate negli anni della prima informatizzazione e proseguite nell’epoca post-digitale attraverso l’utilizzo di nuovi linguaggi e realtà simulate.
Accademia Carrara
Ospita, in un percorso di circa 40 opere, la prima esposizione mai dedicata a Cecco del Caravaggio (1580 –1630), all’anagrafe Francesco Boneri, seguace, allievo e modello preferito del grande pittore. La mostra riunisce, per la prima volta, circa 20 opere autografe, delle non oltre 25 che compongono il suo catalogo, conservate da importanti collezioni pubbliche e private, in Italia e nel mondo.
WEEKEND “GOURMET” FIRMATO DALLA CUCINA BERGAMASCA
Bergamo è una meta ideale per gli amanti della buona tavola.
Dalle trattorie tipiche dove assaggiare numerosi piatti della tradizione spendendo il giusto e non rinunciando al gusto a ristoranti lussuosi, a enoteche street food per snack veloci e gustosi spuntini a o ristoranti più lussuosi. Tra i piatti top della cucina bergamasca citerò scapinocc, tipico piatto confezionate dalle donne cuocendo pezza su pezza di panno, i capù, deliziosi involtini di verza ripieni di carne tipici delle valli bergamasche che vantano anche una sagra dedicata a loro.
Tronfa a tavola l’ conica polenta taragna servita in mille modi: condita, calda, fredda, abbrustolita sulla brace del camino, nella minestra, cotta con il latte, con il radicchio e uova sode o, addirittura, strofinata per farla insaporire su qualcosa dal gusto forte come aringhe o acciughe. Oppure servita come piatto unico condita con burro e salvia, o accompagnata da involtini, brasato, arrosto, e selvaggina oppure, come vuole la tradizion, con coniglio e funghi.
Tra i dolci la Torta Donizzetti, soffice ciambella dedicata a la grande musicista bergamasco e arricchita con albicocche e ananas canditi. La più iconica è Polenta e Osei, tortina di pan di Spagna bagnato con una buona dose di rhum, e farcito con crema al burro aromatizzata al gianduia e confettura di albicocche e rivestito da una spessa copertina di marzapane giallo, per dargli l’aspetto di una polentina di mais. Sopra, tanti piccoli uccellini di marzapane rivestito di cioccolato!
Per festeggiare Bergamo e Brescia ecco l’ ultimo arrivato: “Il Battito” , il nuovo dolce che unisce le due Capitali della Cultura . L’incontro della dolcezza” ed è il frutto dell’unione di due specialità tipiche, la Donizzetti di Bergamo e la Bossola di Brescia: un lievitato a tre impasti, a forma di ciambella, con farcitura di albicocche e ananas canditi. A renderlo particolare, anche la scatola con il simbolo della Capitale della Cultura, che vedrà raffigurati i principali monumenti delle due città: per Bergamo Porta Sant’Agostino, Palazzo della Ragione, il Seminario, la Torre dei Caduti e quella del Galgario e la Biblioteca Mai, mentre per Brescia il Castello, la Loggia e il Duomo.
I CASONCELLI , gli “ambasciatori della cucina bergamasca”
I veri “re” della tavola sono i casoncelli, creati in Città Alta nel lontano 1386, in occasione di una per duemila persone nella quale vennero offerti «taglieri ricolmi di artibotuli, altrimenti detti casoncelli” dunque un piatto che racchiude storia, tradizione e cultura.
Ho incontrato un vero esperto della cucina bergamasca, il “Re Stellato” Enrico “Chicco” Cerea che, con i fratelli Bobo e Francesco e con le sorelle Rossella e Barbara è al timone del celebre ristorante “Da Vittorio” blasonato da tre Stelle Michelin.
Buongiorno Chicco come onora la “cultura” la cucina di “Da Vittorio”?
Va da sé che poter tramandare grazie alla cucina la tradizione è già fare cultura. Il trasmettere le proprie conoscenze ai propri collaboratori permettendo loro di approfondire tematiche sui prodotti, sul bon ton a tavola e creando della Academy per studiare specifiche tematiche vedi management, caffè, vini eccetera…
Possiamo definirla una “passione” per il cibo?
Assolutamente si, una passione che viene da lontano…
E poi la mia vera, quasi segreta passione che ho di fin da bambino: i dolci, che per me sono oggetto di esaltanti elaborazioni e di sperimentazione senza limiti e rappresentano un intimo impegno e un punto di riferimento sia per la creazione di nuove tendenze che per la reinterpretazione di grandi dessert classici.
Il suo primo incontro con i piatti della tradizione?
Ho avuto la fortuna di essere nato e cresciuto in una famiglia di ristoratori e quindi con la possibilità fin da bambino di provare piatti particolari e della tradizione. Ho il massimo rispetto per i piatti della memoria, trovo che sia un trasmettere e fare cultura, oltre anche a quello che puoi raccontare ogni giorno ai tuoi clienti.
Il suo primo ricordo in cucina ?
Quando andavo a casa di una prozia, che abitava ad Ambivere, un paesino vicino a Bergamo, ma era a capo di un gruppo di massaie di Bergamo, preposte alla preparazione del casoncello per la consueta festa del paese. Loro si vantavano fosse il più buon casoncello della bergamasca. Non avevo allora le capacità di conoscenza tecnica che ho ora nel campo gastronomico, ma di certo ho ancora vivo il ricordo di questi fantastici casoncelli.
Cosa la colpiva maggiormente ?
Il profumo del burro che sfrigolava, unito a quello della pancetta leggermente croccante e della salvia. La sapidità del formaggio e la morbidezza del ripieno con la consistenza della pasta spessa, che invitava ad essere continuamente degustata.
Mi ha fatto venire l’ acquolina in bocca. Ci racconta la “sua “ ricetta dei casoncelli bergamaschi?
Con piacere, eccola!
CASONCELLI ALLA BERGAMASCA
Ingredienti per la pasta:
- 400 g farina di grano tenero
- 100 g semola di grano duro rimacinata
- 2 uova intere
- 120 g d’acqua tiepida circa
- Sale QB
- Olio d’oliva QB
Esecuzione impasto:
Lavorare le farine con uova, pizzico di sale e un filo d’olio aggiungendo poca acqua alla volta fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Lasciar riposare per circa 1 ora in frigorifero.
Ingredienti ripieno:
- 100 g pasta di salame
- 100 g carne maiale macinata
- 50 g di burro
- Amaretto QB
- 50 g pere abate (passate a setaccio ridotta a polpa)
- 1 uovo
- 10 g uvetta sultanina
- 50 g parmigiano reggiano
- Noce moscata QB
- Sale e pepe QB
- Prezzemolo trito
Esecuzione del ripieno:
Sciogliere il burro in un tegame, rosolare la pasta di salame e carne di maiale macinata precedentemente salata e pepata, dopo qualche minuto aggiungere prezzemolo trito.
Trasferire il composto in un tegame, unire pere, amaretto, uovo, uva sultanina precedentemente tritata, parmigiano reggiano e noce moscata; lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Sistemare di sale e pepe.
Ingredienti:
- 100 g burro di montagna
- 100 g parmigiano reggiano grattugiato
- 50 g pancetta bergamasca
- Salvia fresca
Preparazione
Stendere la pasta, con l’aiuto di uno stampo formare dei dischi di circa 2 cm di diametro, farcire con ripieno e chiudere a mezzaluna.
Cuocere i casoncelli in abbondante acqua salata e condire con burro fuso di montagna, salvia fresca e pancetta bergamasca e parmigiano reggiano.
INFO
Bergamo & Brescia Capitali della Cultura
PROSSIMAMENTE : BRESCIA CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA 2023
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