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Ricette di viaggio

Bienno, bellezze e dolcezze della Valcamonica

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Sorge nella media Val Camonica, in provincia di Brescia, e può vantare l’appartenenza ai “Borghi più belli d’Italia” e fregiarsi della “Bandiera Arancione” del Touring. Bienno è un delizioso gioiello di circa 4000 abitanti, incastonato nella verdissima Val Grigna e posizionato sul lato settentrionale dell’omonimo corso d’acqua. Il centro storico è un pittoresco gioiello di pietre, tegole, viuzze e piazzette che raccontano un glorioso passato.

Un passato laborioso

I corsi d’acqua e le rigogliose foreste hanno contribuito a fare prosperare una fiorente economia. Si ipotizza che già attorno all’anno Mille sia iniziata la costruzione del Vaso Re, un canale artificiale che convogliava le acque del Grigna e ne faceva la forza motrice per segherie, mulini, ma anche per i pesanti magli della forgiatura del ferro. Il corso d’acqua, poi, era anche il mezzo attraverso il quale la fiorente produzione locale veniva commerciata nei paesi vicini.

La ricchezza data dal commercio ha consentito, a poco a poco, di abbellire il centro storico di palazzi signorili, chiese, gradinate, piazzette, archi e portali, testimonianze che ancora oggi rimangono a ricordo del fiorente passato.

La visita al borgo

Percorrendo via Contrizio, alla fine della salita si arriva in Piazza Mendeni, dove si affaccia lo splendido Palazzo Simoni Fé, del Quattrocento, con la sua facciata simmetrica di tre piani con cornici in arenaria e ringhiere di ferro battuto. Sulla facciata che si affaccia su via Contrizio spicca un affresco del Fiamminghino. Ricchissimo l’interno, a cui si accede da una grande sala coperta da sei volte a crociera, che conduce, attraverso uno scalone di granito, ai piani superiori.

Sul soffitto si trova l’affresco che raffigura la scena mitologica del Dio Vulcano, intento a forgiare antiche armature insieme ai Ciclopi, omaggio alla tradizione “ferraia” di Bienno. Salendo al primo piano, nel grande salone, sono custodite due statue lignee quattrocentesche raffiguranti l’Annunziata e l’Arcangelo Gabriele.

Uscendo sulla piazza e procedendo poco più avanti, si incontra la Torre Avanzini, che risale al 1075. Da qui parte una viuzza che conduce alla piazza principale, sulla quale domina la Chiesa di Santa Maria Annunziata, del XV secolo. La facciata è caratterizzata da un grande rosone gotico e da pilastri in pietra a vista. Al suo interno conserva preziosi dipinti quattrocenteschi di Giovan Pietro da Cemmo. È del Fiamminghino, invece, la pala d’altare del 1632.

Da via Contrizio, il nostro tour prosegue sino a Casa Bettoni, un palazzo rinascimentale che conserva la sua struttura originaria. Alla fine della via si incontra anche il portale medievale della Torre Rizzieri. Un’altra torre medievale, Torre Mendeni, si trova invece in Piazza Castello.

In cima a via Castello si trova invece la bella chiesa dei Santi Faustino e Giovita, che spicca per il portale in arenaria di Sarnico con due imponenti statue dei santi posti ai lati, che sembrano osservare i fedeli che entrano in chiesa. L’interno è a navata unica, sormontata da una volta affrescata dal Fiamminghino. Degna di nota la pala d’altare raffigurante il martirio dei santi, realizzata dall’artista veneziano Giovan Battista Pistoni.

Lungo via Ripa, tramite una scalinata in selciato si arriva al Mulino Museo, risalente al Seicento, che conserva ancora le originarie macine di pietra con cui un tempo si produceva la farina da polenta. Continuando sulla stessa strada si arriva poi al Lavatoio, un’altra fucina. Da qui, alcuni tratti di canale sopraelevati conducono al punto di partenza del Vaso Re.

Bienno da gustare

Il piatto tipico di Bienno sono i Casoncelli, ravioli di grandi dimensioni dalla forma di mezzaluna che vengono preparati con la sfoglia tirata a mano e con un ripieno di carne lessa o arrosto, salsiccia, pane, formaggio grattugiato, uova, sale ed erbette. Ogni famiglia ha la sua tradizione che si tramanda da madre in figlia e conta diverse varianti. I casoncelli si servono conditi con burro buso, salvia e abbondante parmigiano grattugiato. La pasta viene lasciata particolarmente croccante.

In tutta la Valcamonica è poi diffusa la polenta, accompagnata da carne e cacciagione. Ottimi anche i formaggi locali, preparati col latte di malga e i salumi.

Il dolce tradizionale è invece la Spongada, dalla preparazione laboriosa, ma dal risultato assicurato. Si tratta di una soffice focaccia a base di farina, uova, zucchero, burro, latte e lievito. Volete provare a prepararla? Allora provate con la nostra ricetta.

Spongada

Dolce della tradizione che si preparava durante il periodo pasquale, quando veniva distribuito ai poveri. Oggi si consuma tutto l’anno.

Ingredienti
Per la pasta base

  • 130gr. di lievito di birra
  • 200gr. di farina bianca
  • 1/2lt. di latte

Per il primo impasto:

  • 400gr. di zucchero
  • 280gr. di burro nostrano
  • 5 uova intere e 4 tuorli
  • 900gr. di farina bianca
  • 1 bustina di vaniglia
  • sale

Per il secondo impasto

  • 400gr. di zucchero
  • 280gr. di burro
  • 5 uova intere e 4 tuorli
  • 30gr. di lievito di birra
  • 900gr. di farina bianca
  • sale

Sciogliete il lievito di birra nel latte in un pentolino, poi versate il tutto nella farina e formate l’impasto base, che farete lievitare al caldo per 45 minuti. Nel frattempo, preparate il “primo impasto” lavorando insieme il burro, lo zucchero, le uova intere, i tuorli, la farina e un pizzico di sale. Quando l’impasto sarà ben amalgamato unite il panetto di pasta lievitata che avevate messo a riposo. Mettete l’impasto ottenuto a riposare al caldo.

Preparate ora il “secondo impasto” lavorando con cura lo zucchero, il burro, le uova intere, i tuorli, il lievito di birra, la farina e un pizzico di sale. Quando sarà pronto, unitelo al resto che avevate messo a riposare. Lasciate il tutto a lievitare per circa 3 ore. Quando sarà ben lievitato dividetelo in panetti di circa 150 gr cadauno e metteteli a lievitare fino al doppio del loro volume su un tagliere di legno infarinato. Praticate su ogni panetto un’incisione longitudinale con un coltello, poi metteteli a cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti. Sfornate e spolvera le spongate con zucchero a velo.

INFO

www.bienno.inf

COME ARRIVARE

In auto, da Milano, prendere l’A51 e procedere verso la Tangenziale Est, poi continuare sull’A4 e prendere l’uscita Ospitaletto. Continuare lungo la SP19 in direzione Concesio-Valcamonica-Paderno-Lumezzane. In prossimità di Rodegno-Saiano svoltare sulla SS510/SP510 verso Edolo-Valcamonica, continuare ancora per Pian Camuno, e poi sulla SS42 fino a Bienno

DOVE MANGIARE

*Ristorante Victoria, via Mazzini 45, Bienno (BS), tel 0364/40589, www.victoriabienno.it

*La Caldera dei Noscent, via Fontana 3, Bienno (BS), tel 0364/300474, www.lacalderadenoscent.com

DOVE DORMIRE

*Hotel Oasi Verde***, via dei Tornanti 4, Prestine (BS), tel 0364/300813, www.hoteloasiverde.it

*Hotel Belvedere, Loc Campolaro 1, Prestine (BS), tel 0364/300649, www.albergobelvederedifantilara.it

DOVE COMPRARE

*Pasticceria Quadretto, via Contrizio 32, Bienno, tel 0364/406051. Nel centro storico del borgo, offre i dolci tipici della tradizione, tra cui spongade e biscotti.

*Al Mulino, via Ripa 125, Bienno, tel 0364/300561. Qui si possono trovare prodotti tipici locali, tra cui casoncelli di produzione propria, formaggi e salumi.