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Castelluccio di Norcia con Opel Insignia Sports Tourer Un luogo incantenvole in cui la fioritura è un’esplosione di colori

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Conosciuto come il paese della fioritura, Castelluccio di Norcia, in Umbria, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è un posto dove leggende, tradizioni e realtà si fondono con la natura in una suggestione unica e indimenticabile.

di Francesca Sirignani

Si parla di fioritura poiché le specie floreali che tingono il Pian Grande e il Pian Perduto nel periodo primaverile, sono innumerevoli e camminando lungo i sentieri si possono incontrare genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola Eugeniae, trifogli, acetoselle e tant’altro. Castelluccio di Norcia è un posto meraviglioso che almeno una volta nella vita merita di essere visitato. Io ci sono arrivata con la Opel Insignia Sport Tourer SW 4×4, veloce e confortevole, ma guerriera nelle curve.


Dopo aver percorso l’autostrada A1 da Firenze per Roma, esco a Orvieto per poi seguire le indicazioni Baschi-Todi. Per qualche chilometro fiancheggio l’autostrada e in prossimità di Baschi svolto a sinistra per Todi. Prima di arrivare al bivio che in 4 chilometri mi porterà a Todi, la ss44 fiancheggia il lago di Corbara con splendide vedute sul parco fluviale del Tevere. Ai piedi della cittadina di Todi, si entra direttamente in uno dei numerosi e ampi parcheggi. Un comodo ascensore a chiamata porta i turisti fin nel cuore del borgo medievale bello ed elegante. Si arriva in Piazza del Popolo, cuore pulsante del borgo, chiusa dal Palazzo comunale a destra e di fronte la lunga scalinata che porta al Duomo del XII sec.

In viaggio con la confortevole Opel Insignia

Riprendo il viaggio verso Castelluccio di Norcia con la Opel Insignia Sports Tourer che ha dimensioni consistenti e design filante e sportivo. A prima vista ha un frontale con caratteristiche estetiche particolari: la calandra cromata per esempio è di dimensioni molto ridotte rispetto a quelle di altre vetture di categoria simile. I fari sono IntelliLux LED, i cerchi sono da 18 pollici e il posteriore è molto particolare e tecnologico, ripreso dalla Monza Concept.

Comfort e attenzione al dettaglio. Questi i principi che hanno ispirato lo sviluppo degli interni della Insignia. Nell’ammiraglia di Opel, il guidatore siede tre centimetri più in basso rispetto al modello precedente per un’esperienza di guida più coinvolgente e più intensa, grazie anche all’Head-Up Display che proietta sul parabrezza le informazioni utili al guidatore. Di fianco, il passeggero anteriore dispone di tutto lo spazio necessario per viaggiare nel comfort e siede su un sedile ergonomico rivestito in pelle. Anche il caldo non é un problema perché i sedili dispongono della funzione ventilazione.  Il baule poi é in grado di ospitare tutto il necessario per il viaggio: ha, infatti, una capacità che va dai 560 litri fino ad arrivare ai 1.690 litri

Opel Insignia bagagliaio

Per quanto riguarda il lato tecnologico, Opel Insignia dispone del nuovo sistema Multimedia Navi Pro, con schermo touch a colori da 8” per comandare le principali funzioni dell’auto, la navigazione e gestire contenuti e funzioni del proprio Smartphone, grazie a Apple CarPlay e Android Auto già integrati. Sia in autostrada che nelle strade normali, abbiamo potuto godere di tutto il comfort che offrono i sistemi di assistenza alla guida come Cruise Control Adattivo con Lane Keep Assist. Sotto il cofano abbiamo il potente ed elastico motore diesel 2.0 CDTI da 170 CV e 400 Nm di coppia massima disponibili a soli 1750 giri. Il cambio è automatico a 6 marce. La potenza del propulsore di Insignia Sports Tourer ci aiuta anche per i sorpassi.

Le tappe: Todi, Spoleto, Cascia e Norcia

Dopo Todi, è consigliabile una sosta alla bella e interessante Spoleto. Io mi fermo soltanto per prendere al volo una solare collega, ma poi proseguo: mi aspettano Cascia, Norcia e finalmente Castelluccio di Norcia.

Raggiungo Cascia deviando per 12 chilometri dalla N°396. Qui il tempo ha conservato ritmi e tradizioni del passato ma non i terremoti che di tanto in tanto rendono inquiete queste terre. Alta su uno sperone roccioso, Cascia è dominata dal santuario di Santa Rita, meta di pellegrinaggi tutto l’anno. Santificata nel 1900, visse tra il 1381 e il 1457, venerata in tutto il mondo come patrona dei casi impossibili (e noi proprio in questi giorni avremmo da chiederle una grazia per un caso impossibile…chissà?). La basilica è stata ricostruita nel 1938, con poca classe, ma importante è la tomba della Santa.

Insignia in città

Riprendo per Norcia. Si segue, con varie curve, il percorso del torrente Sordo per 7 chilometri, poi le vaste marcite, (affioramenti di sorgenti d’acqua) annunciano l’arrivo al borgo, Norcia, città natale di S.Benedetto, patrono d’Europa e di sua sorella S. Scolastica, patria del tartufo nero e dell’arte norcina, la trasformazione della carne di maiale in insaccati e prosciutti. Norcia è anche uno dei più bei borghi della Valnerina, ma i danni del terremoto qui sono ben evidenti, con le mura che cingono il borgo a tratti sbriciolate, la chiesa di S.Benedetto completamente distrutta con la sola facciata rimasta intatta. Al centro della piazza la statua del Santo, a sinistra il Palazzo comunale anch’esso semidistrutto dalle scosse, ma con il castello in piedi. Come in piedi è anche l’elegante Hotel Seneca.