Un viaggio romantico in Germania: 250 anni di Caspar David Friedrich
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Il 2024 è un anno speciale per gli amanti dell’arte e della natura, con la Germania pronta a celebrare il 250º anniversario dalla nascita di Caspar David Friedrich, il pittore più celebre del Romanticismo tedesco. Il dipinto iconico “Il viandante sul mare di nebbia” apre le porte a un viaggio affascinante attraverso la vita e le opere di questo straordinario artista.Il viandante sul mare di nebbia, FriedrichNato nel 1774 a Greifswald, una pittoresca città sulle rive del Mar Baltico, Friedrich ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte romantica. La Germania, terra natale dell’autore, si prepara a onorare il suo contributo con oltre 160 eventi e grandi mostre in tutto il paese. L’anno di celebrazione inizia ufficialmente il 20 gennaio 2024 nella cattedrale di San Nicola a Greifswald, luogo del suo battesimo. Friedrich, pittore, grafico e disegnatore, ha creato opere intramontabili che catturano la suggestione della natura. La sua capacità di rappresentare paesaggi invernali, rovine avvolte dall’edera e il cielo tempestoso sopra il Mar Baltico ha reso le sue opere universalmente riconosciute. La Germania invita i viaggiatori a seguire le tracce di Friedrich, esplorando i luoghi che hanno ispirato il suo genio artistico. Sentieri come il “Sentiero Caspar David Friedrich” e il “Malerweg” offrono panorami mozzafiato e la possibilità di immergersi nella natura che ha ispirato il pittore romantico. Le celebrazioni includono imperdibili mostre nelle città chiave:
Amburgo: “Caspar David Friedrich – Art for a New Age”
Una retrospettiva tematica presso il Museo Kunsthalle di Amburgo, che espone circa 90 disegni e oltre 50 dipinti di Friedrich. La mostra esplora l’innovativo rapporto tra l’uomo e la natura nelle opere del pittore, con una sezione dedicata alla sua influenza sull’arte contemporanea.
Greifswald: Gli esordi artistici di Friedrich
La città natale di Friedrich, Greifswald, celebra con mostre come “Lifelines – A Walk in Drawings & Paintings” e “Places of Longing – Chalk Cliffs on Rügen and Greifswald Harbour.” Eventi come “Una giornata con Caspar David Friedrich” offrono un viaggio nel tempo.Greifswald, Germania
Berlino: “Caspar David Friedrich – Infinite Landscapes”
Il Museo Alte Nationalgalerie di Berlino ospita una mostra che presenta circa 60 dipinti e 50 disegni provenienti da collezioni nazionali e internazionali, evidenziando il ruolo cruciale della galleria nella “riscoperta” di Friedrich.Brandenburgertor, Berlino
Dresda: “Where It All Started”
Dresda, città in cui Friedrich visse per oltre 40 anni, dedica mostre sia alla sua opera pittorica che a quella grafica. Un omaggio completo alle radici del pittore.Dresda, GermaniaUn viaggio attraverso la Germania nel 2024 non solo offre l’opportunità di ammirare le opere di Caspar David Friedrich in prestigiose mostre, ma permette ai viaggiatori di immergersi fisicamente nei paesaggi che hanno ispirato uno dei maestri più significativi del Romanticismo tedesco.Per rimanere sempre aggiornati visitate WeekendPremium e la nostra pagina Facebook!
WEEKEND PREMIUM: APRILE-MAGGIO 2025
Editoriale
Ma chi sono io??
21 aprile 2025, Papa Francesco ci ha lasciati
Ma chi sono io per parlarne? Per parlare di un Papa non me la sento, ma di Bergoglio come uomo posso tentare, e infatti quando mi hanno avvertito che ci aveva lasciati, il primo aggettivo che mi è nato dal cuore è stato umano, infatti l’ho sempre sentito vicino, come un padre o un fratello.
Ma chi sono io per ricordarlo?
In verità un ricordo mio ce l’ho. Il 12 marzo del 2013, nel baretto di via Ferrucci, a Milano, dove ogni mattina Giuseppe mi aspettava con un caffé lungo ed una brioche scaldata per 10 secondi. Come ogni mattina lì leggevo il Corriere e scambiavo pareri e notizie con l’arguta salumiera e il pretenzioso ingegnere, mentre Giuseppe ai caffé aggiungeva saggezza e cultura che non t’aspettavi. Quella mattina si parlava del futuro Papa che avrebbero eletto l’indomani. “Ci vorrebbe un Francesco, più vicino alla gente e più lontano dal Vaticano…” Non so se le mie parole furono esattamente queste, ma il senso fu preciso: alla Chiesa occorreva un Francesco.
Quando l’indomani Bergoglio annunciò di volversi chiamare Francesco, al baretto mi guardarono con sospetto, da chi potevo averlo saputo ben un giorno prima? Forse qualcuno se lo chiede ancora adesso, ma quella mattina Giuseppe mi preparò un caffé sublime.
Ma chi sono io per continuare a parlarne?
Una cosa, però, voglio ancora dirla, non dimenticheremo questo Papa che ha saputo scendere fra la gente, come ha saputo scendere nelle baraccopoli di Buenos Aires, e nel suo gregge ha saputo accogliere gay e divorziati. E che quando ha sentito che stava per lasciare questo mondo terreno ha voluto spogliarsi di tiara e ingombranti vestimenti papali, per dirigersi verso il mondo dell’anima sulla sua sedia a rotelle con un poncho e normali pantaloni: come un uomo, come Francesco. Indicandoci una strada.
Ma chi sono io?
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