A cura di Micol Bonazzoli
Il Paese è bello, la lingua (di origine latina) è facile da capire e imparare, la vita costa davvero poco, fa parte dell’Europa e la moneta non è l’euro ma il leu, la gente ha il cuore buono ed è semplice nei modi perché i romeni hanno sempre avuto un debole per gli italiani. Fatti i conti, per chi gode di una pensione media o medio-bassa, andare a viverci conviene.
Del resto i connazionali che vivono in Romania ammontano a quasi 200 mila: fra piccole e medie imprese ed esercizi commerciali se ne contano 26.894 con la massima concentrazione a Timisoara, ma anche nelle più note località turistiche che si affacciano sul mar Nero, tipo Costanza o Mamaia. Il viavai è intenso, con 335 voli settimanali che fanno scalo in 23 aeroporti italiani.
Antico territorio della Tracia (il cui nome deriva da Romanus), in questi anni la Romania è diventata non solo terra di migranti che vengono a cercar fortuna in Italia, ma anche di italiani che si trasferiscono in cerca di una vita migliore.
Il Paese, del resto, offre molto. 238mila kmq con 22 milioni di abitanti, 33% del territorio montagnoso lungo i Carpazi e castelli della Transilvania (il più visitato è quello di Dracula), 33% di colline, 33% di pianure e 234 km di spiagge lungo il mar Nero attrezzate di strutture turistiche e termali, senza perdersi lo spettacolare delta del Danubio.
La capitale è Bucarest, le città principali Brasov, Costanza e Timisoara, la religione è ortodossa, dovunque si contano minoranze di ungheresi, rom, tedeschi, ucraini, russi e serbi. Nonostante lo sviluppo economico la Romania mostra ancora oggi i segni dell’austerità comunista, sotto il cui gioco è rimasta dalla fine della guerra alla caduta del muro di Berlino, tiranneggiata (dal 1965 al 1989) dal Conducator Nicolae Ceausescu che governava attraverso il braccio armato della Securitate (la polizia segreta).
Ma è un passato che i romeni vogliono cancellare accogliendo, con cordialità e molti benefit, gli stranieri che decidono di trasferirsi. Perché a tutti gli effetti si sentono europei, anche se ancora di serie B.
La cucina è piacevole con specialità tipo la ciorba, zuppa con ingredienti diversi, soprattutto carne e verdure oppure il militi, polpette a forma cilindrica di carne o manzo. Senza dimenticare il cozome, dolce pasquale ripieno di canditi, noci e cacao.
INFORMAZIONI UTILI
- In Romania le tasse vengono applicate per tutti con aliquota del 16%
- Lo stipendio medio di un operaio è di circa 350 euro al mese
- Chi si trasferisce in Romania e si iscrive all’Aire (ma deve risiedere nel Paese 181 giorni) può ricevere dall’Italia la pensione esentasse
- La maggiore concentrazione di italiani si trova a Timisoara