Ricette di viaggio

Rasiglia, il borgo nato dalle acque

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Più che un borgo, sembra una miniatura o un presepe. A Rasiglia, frazione montana del Comune di Foligno, in provincia di Perugia, il tempo sembra essersi fermato e ha dipinto una cartolina che sembra uscita da una favola: case di pietra in cui vivono appena 50 abitanti, viuzze strette, mulini ad acqua e l’abbraccio di boschi verdeggianti.

Tuttavia, l’aspetto che più caratterizza Rasiglia sono i ruscelli e le sorgenti di cui è circondata e che penetrano tra le abitazioni disposte ad anfiteatro e collegate tra loro da ponticelli di legno, formando cascatelle e rivoli che donano al borgo un aspetto unico.

Un fascino che arriva da lontano

Proprio all’acqua è dovuta la nascita e la storia di Rasiglia, che sorge tra le sorgenti di Capovena, Alzabove e Venarella. La sua esistenza è attestata già nel XII secolo, mentre è attorno al XIV che la famiglia Trinci, signori di Foligno, vi fa costruire un Castello e altre fortificazioni. Ma è grazie all’abbondanza di acque, proveniente dai ruscelli e soprattutto dal fiume Menotre, che nel XV secolo cominciano a nascere i primi mulini e gli opifici tessili.

L’economia artigianale basata sulla forza dell’acqua si sviluppa sempre di più, finché, nell’Ottocento, Rasiglia arriva a contare otto mulini, due lanifici, quattro banche e un ufficio postale. Spiccano il Mulino Angeli, il Mulino Silvestri, il Mulino Accorimboni con annesso lanificio, il lanificio Tonti, attività che prosperano fino al Novecento.

È dopo la Seconda Guerra Mondiale che inizia la decadenza. I lanifici si trasferiscono nella più comoda ed economica Foligno. Le ultime aziende chiudono nel 1980. Nel 1997 il terremoto contribuisce allo spopolamento di Rasiglia, dove oggi rimangono a vivere poco più di 50 abitanti.

Una passeggiata nel borgo

La riscoperta di Rasiglia parte proprio dal turismo, grazie alla sua singolare bellezza e al fascino antico, che la fa assomigliare a una piccola Venezia medievale. Passeggiando tra le vie del borgo, si può ammirare quel che resta del Castello, che domina la sorgente del Capovena, a 636 metri slm. Il maniero aveva sì funzioni difensive, ma era anche la residenza estiva della nobile famiglia dei Trinci.

Oltrepassando l’antico lavatoio e salendo poco sopra si trova invece il Santuario di Santa Maria delle Grazie, fondato nel 1450 dopo il ritrovamento di una statuetta della Vergine col Bambino, oggetto di eventi prodigiosi. Pare infatti che, nonostante la statuetta fosse stata spostata in altre diocesi, ritornava sempre nel luogo di origine. Da qui la decisione di erigere un santuario dedicato alla Madonna.

All’esterno dell’edificio spicca un crocifisso alto tre metri, mentre all’interno sono conservati affreschi del XV secolo, tra cui la Madonna della Misericordia che protegge i fedeli dalla peste circondandoli con il suo mantello.

Nei dintorni del borgo, poi, consigliamo una visita alle Cascate del Menotre e alle Grotte dell’Abbadessa, con suggestive formazioni carsiche. Nelle vicinanze, si trova anche il Castello di Scopoli e il Parco dell’Altolina.

Il borgo in festa

Alcune manifestazioni annuali assai suggestive contribuiscono a diffondere il fascino di Rasiglia tra i turisti. Tra queste c’è il Presepe Vivente, nel periodo natalizio, che anima di figuranti in costume la già suggestiva ambientazione.

Nei primi giorni di dicembre si tiene invece la Festa della Venuta, che illumina le vie del borgo con grandi falò. Infine, nel mese di giugno, è in programma “Penelope a Rasiglia”, una manifestazione dedicata agli antichi mestieri, tra cui la tessitura. Per l’occasione, gli antichi telai tornano a funzionare e il tempo scorre all’indietro.

La tradizione a tavola

Nel territorio di Foligno, la tradizione enogastronomica conserva ancora in sé il retaggio medievale. Gli ingredienti principali sono quelli offerti dalla natura: cereali e verdure, ma anche funghi, tartufi e cacciagione.

Lasciatevi tentare dai corposi antipasti, come la schiacciata al rosmarino o le bruschette, servite con cavoli e fagioli, le frittelle di baccalà o i pomodori ripieni. Tra i primi piatti, provate la pasta fatta in casa al tartufo, la zuppa di farro o di lenticchie, la minestra di lumache o i bucatini al Sagrantino.

Passando ai secondi, i carnivori possono optare per il cinghiale alla cacciatora, per l’agnello al tartufo nero, per la lepre al forno o per il piccione ai funghi. Ottima anche la torta al formaggio e la fojata, una versione salata della Rocciata a base di foglie di cavolo.

I veri protagonisti della tavola sono i dolci, come la fregnaccia, simile a una frittella. Nel periodo pasquale si cucina la pizza di Pasqua, che ricorda un panettone, o la miaccia, un sanguinaccio decorato con i canditi, che si consuma immergendolo nel vino Sagrantino.

Altri dolci della tradizione sono la cicerchiata, il panpepato, a base di cacao, mandorle e pepe nero, le pere al Sagrantino, gli struffoli, palline di pastafrolla ricoperte di miele, il castagnaccio e la Rocciata, uno strudel di mele a cui viene aggiunto cacao e noci. E se volete mettervi alla prova in cucina, eccovi la ricetta.

ROCCIATA

 Ingredienti per la sfoglia

  • 500 gr di farina
  • 300 gr di acqua
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1 pizzico di sale
  • 1 spruzzata di Alchermes

Per il ripieno

  • Zucchero
  • Cacao
  • Cannella
  • Anice
  • Scorza di ½ limone
  • 2 manciate di noci
  • 1 manciata di pinoli
  • 3 o 4 mele
  • 1 manciata di uvetta

Preparate la sfoglia setacciando la farina a fontana. Poi impastatela con gli altri ingredienti fino a ottenere un impasto morbido ed elastico. Coprite con una pellicola e lasciate riposare mezz’ora. Poi stendete a pasta con il mattarello fino a ottenere una sfoglia sottile. Mettetela su una tovaglia per agevolare l’arrotolamento successivo. A questo punto mettere sopra alla sfoglia, distribuendo in maniera uniforme: una spolverata di zucchero, una di cannella e una di cacao. Poi aggiungere una manciata di anice e la buccia del limone grattugiata, continuate con le mele tagliate a dadini, l’uvetta, le noci spezzettate grossolanamente e i pinoli. Arrotolate la sfoglia dai due lembi opposti verso l’interno, aiutandovi con a tovaglia. Trasferitela poi in una teglia ricoperta di carta da forno e date alla Rocciata la forma di una C. Cuocete a 200°C per circa 25 minuti. Sfornate e spruzzate sulla sfoglia l’Alchermes.

COME ARRIVARE

In auto: Da Nord A1 con uscita “Cesena Nord” o “Valdichiana”. Da Sud A1 con uscita “Orte”. Da Est A14 con uscita “Ancona” o “Civitanova Marche”. Poi per tutti percorrere la SS77 della Val di Chienti con uscita Casenove-Rasiglia

DOVE MANGIARE

*Ristorante Casaletto, Casaletto di Sellano (PG), tel 0743/97146

*Ristorante da Angelo, Ponte Santa Lucia 46, Foligno (PG); tel  0742/660216, www.ristorantedaangelo.com

DOVE DORMIRE

*Residence Menotre, via del Bosco, Rasiglia di Foligno (PG), tel 0742/670383, 335/1264096, www.sanpotente.it/residence-menotre

*B&B Il Casale del Borgo, loc. Casale di Morro 15 . Foligno (PG), tel 320/8433939. www.bbilcasaledelborgo.it