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Palermo: una città tutta da gustare

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Quarume, pani ca’ meusa e arancine sono solo la punta dell’iceberg della tradizione gastronomica siciliana. La splendida isola italiana, infatti, e in particolare Palermo, vanta una tradizione culinaria inestimabile e conosciuta in tutto il mondo.

Non è una moda, quella della street food, che profuma ogni angolo della strada: addentrandosi nei meandri della città, tra le viette più celate, si fa subito la conoscenza del “Rocky Basile”, anche conosciuto come “Re della Vucciria”. Questo maestro dell gastronomia è l’inventore del celebre panino alla milza, una sfiziosità che conviene gustare nella sua versione basic con sale e limone.

Si trova in Via Vittorio Emanuele, 211 vicino a “Franco ‘U Vastiddaru“: oggi è il figlio Antonino a gestire questo ristorantino, che offre una vera eccellenza palermitana, la pagnotta (“vastidda“).

Nella zona del Tribunale, invece, Nino ‘u Ballerino produce una gustosa milza cucinata “con il cuore”, le tipiche arancine e il pane con panelle.

L’alloggio ideale per riposarvi, dopo una lunga giornata trascorsa ad esplorare le ricchezze gastronomiche e artistiche di questo luogo ameno, è il “B&b del Massimo”, in un palazzo Liberty di fronte al più grande teatro lirico del Bel Paese.

Le camere, minuziosamente curate ed accoglienti, sono molto spaziose ed hanno i pavimenti originali dell’epoca; la suite offre una terrazza che si affaccia direttamente sul teatro.

Quando giunge l’ora dell’aperitivo, appuntamento immancabile, bastano pochi passi per raggiungere la “Champagneria del Massimo“, dove potrete brindare con birre artigianali. Poco lontano vi è anche la sede di “Fud – Botega Sicula“, il format di Andrea Graziano, che propone burger con carni locali e taglieri di ottimi formaggi e saporiti salumi, il tutto accompagnato da vini di prima qualità.

Anche nel capoluogo siciliano, intanto, si sviluppa la cultura del bere miscelato, ad opera di Adriano Rizzuto, un bartender. Lo troverete dietro al banco del “Close“, intento a preparare degli squisiti cocktail con una precisa selezione di distillati.

In via Cassari, che collega il mare alla Vucciria, troverete invece “Bocum“: anche qui, la miscela è affare serio. L’ambiente è moderno, la musica buona.

La mattina seguente, una sostanziosa colazione è quello che serve per iniziare la giornata dal verso giusto (e con il giusto sapore): l'”Antico Caffè Spinnato“, in un elegantissimo salotto, produce un caffè delizioso accompagnato dai lieviti tradizionali.

Una volta riempito lo stomaco, una tappa imprescindibile è il Giardino Inglese (via della Libertà, 63): questo straordinario polmone verde è stato progettato nel 1851 da Giovan Battista Filippo Basile e vi si trovano statue, laghetti e fontane di ogni sorta. L’Hotel Giardino Inglese è una residenza di lusso, ottima soluzione per visitare questo luogo raffinato.

Corona Trattoria” vi aspetta per il pranzo: qui potrete gustare i sapori locali di mare scelti accuratamente per Voi. Imperdibili sono i bucatini con le sarde e l’involtino di spatola.

Il vostro percorso alla scoperta di Palermo continua: camminando a piedi nudi nel parco a Villa Giulia, vivrete l’esperienza della classica passeggiata dei palermitani sulla riva del mare.

All’ora della merenda, potrete fermarvi al “Bar Rosanero“, una pasticceria storica, famosa a ragion veduta per le sue torte.

In un attimo è ora di cena: se siete in vena di fare “quattro chiacchiere” c’è Gagini, che offre una fantastica tavola sociale; l'”Osteria dei Vespri“, invece, è una cantina di primo livello in una location che non ha niente da invidiare a nessuno: Piazza Croce dei Vespri, simbolo storico di Palermo. Infine, c’è “Buatta“, un bistrot che propone cucina popolana.

Nel weekend non si può tralasciare una visita al Mercato Sanlorenzo: 250 mila produttori e una vetrina della biodiversità. Tra gli altri prodotti tipici, troverete il mango e il tè, insieme ai salumi e ai crostacei.

Dopo una spesa low cost ma di ottima qualità, ricaricatevi con il migliore espresso in città, quello di Histo Caffè, preparato da Alessio Vabres.