Viaggi In Europa

Cuba, la storia del Rum

image_pdfimage_print

Cari lettori di Weekend Premium, il nostro viaggio continua a Cuba, alla scoperta delle origini e della produzione di uno dei liquori più apprezzati al mondo, ma anche dei più antichi, il Rum: questa è la bevanda preferita dai cubani, e come narrano le antiche leggende, dai pirati.

Nella storia della colorata isola caraibica, il Rum è stato sin dai tempi antichi piacevole passatempo ma anche fonte di inesauribile lavoro per il popolo cubano.

Visitare Cuba e non provare il Rum non permette di comprendere realmente lo spirito e l’essenza del posto: questo è il reale motivo per cui vorremmo parlarvi di come questo piacevole liquore ha origine e dell’importanza che negli anni ha avuto per la storia e l’economia di Cuba.

Percorrendo l’unica strada che attraversa l’isola da Santiago di Cuba fino ad arrivare all’Avana si costeggiano le distese kilometriche di piantagioni di canna da zucchero: da queste preziose piantagioni, che è impossibile non notare, si ricavano la grappa e il Rum, come il Santiago di Cuba, l’Havana Club e altre marche meno conosciute.

La nascita di questo prezioso alcolico risale al 1878 ad opera di una famiglia spagnola che allora risiedeva a Varadero, ma ben presto tutta la sua produzione passerà nelle mani dello Stato cubano. Oggi tutte le piantagioni di canna da zucchero sono nelle mano di quest’ultimo, che provvede a tagliarle al raggiungimento della giusta maturità e a raccoglierle. La pianta originaria dell’Africa venne importata nell’isola da Cristoforo Colombo nel 1493 al suo secondo viaggio, il quale aveva trovato in questa zona le condizioni climatiche ideali per il suo sviluppo. A Cuba esistono più di 100 tipi di canne da zucchero: quando vengono raccolte i campi vengono bruciati e i terreni fatti riposare per almeno dieci mesi.

Negli anni novanta lo Stato cubano farà un accordo con una compagnia francese che si occuperà della commercializzazione e della pubblicità in tutto il mondo, determinandone la sua fama a livello mondiale e di conseguenza iniziando ad esportarlo in quasi 140 paesi.

A Cuba esistono due distillerie, una che si occupa della produzione dell’Havana Club bianco e l’altra di tutti gli altri tipi di Havana Club: ne esistono infatti diversi, da quello che viene invecchiato dieci anni a quello di quindici e un terzo, ancor più pregiato, il cui numero di anni di invecchiamento non viene svelato. Questo Rum, conservato in una bottiglia di vetro di Murano è privilegio per pochi, che possono permetterselo al prezzo di 1700 euro per bottiglia.

Dalla melassa, sottoprodotto della canna da zucchero, nasce il prezioso Rum e nei torchi, manuali o a trazione animale, la pianta viene spremuta e il succo, una volta cotto, fa nascere il miele che viene separato dall’acqua. Il miele viene fatto riposare nei recipienti di terracotta; dopo 45 ore si inizieranno a vedere i cristalli di zucchero che si sono formati nei recipienti e che, una volta raschiati, verranno usati per produrre lo zucchero. La parte di quel miele che non si cristallizza mai ma rimane nel fondo è chiamata melassa. Il processo continua con il raffreddamento della melassa in delle botti in acciaio: dopo la fermentazione, il vino verrà filtrato e invecchiato in botti apposite con controllo di temperatura e della giusta umidità.

In passato quando ancora il Rum era sconosciuto, la melassa veniva data in pasto agli animali: saranno gli schiavi i primi che daranno inizio alla produzione inconsapevolmente. Questi, infatti, la nascondevano sotto terra per non farsi scoprire dai loro padroni e poi berla di nascosto, ed è proprio qui che la melassa, in modo naturale, fermentava per tre o quattro giorni diventando alcolica.

Di Lucia Pezzolesi