Per una volta

NAPOLI, LA CITTA’ “UNA VOLTA NON BASTA”

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In occasione della vittoria dello scudetto 2022-23 da parte del Napoli, vi proponiamo il primo di due articoli dedicati alla città, ai suoi monumenti più belli e alle eccellenze da non perdere

di Raffaele D’Argenzio

Il significato della famosa frase “Torna a Napoli e poi muori” era che dopo aver visto Napoli puoi anche morire, perché hai visto una delle città più belle del mondo.
Ed è per questo che “almeno una volta “bisogna venirci, anzi io credo che a Napoli bisogna tornarci più volte, perché ogni volta è una sorpresa, ogni volta c’è un’emozione, ogni volta si entra in contatto, in empatia, con la città. Non è mai una cartolina fredda, una foto da smartphone, in quel momento ti entra qualcosa nel cuore e nella mente, di brutto o di bello, di buono o di cattivo, ma non ti lascia mai indifferente. Ed io stesso ci sono stato tante volte, ma ogni volta ho trovato delle cose da raccontare. Stavolta andiamo insieme.

Di alberghi ce ne sono tanti, ma per una volta scegliamo l’Hotel Palazzo Caracciolo, un 5 stelle in un antico palazzo nobiliare dei Caracciolo, in via Carbonara 112, il primo passo per visitare una Napoli più vera possibile.
Per arrivarvi quando si esce dalla A1, si prende la  A56 verso Napoli Centro, uscita 4 direzione Napoli/Salerno, verso Corso Malta….poi verso la stazione centrale di piazza Garibaldi,  ma da qui conviene  seguire il navigatore. Ma se si arriva in treno, è vicinissimo alla stazione centrale.

Bellissimi i cortili, dove si possono ancora vedere i grossi anelli cui venivano legati i cavalli delle carrozze. Da uno scorcio della finestra della camera, si vede una scalinata, un vicolo in salita che ha una sorta di eleganza e se lo immaginate con gerani ai lati, che meraviglia! Una signora stende panni lungo le sue finestre, ma in modo efficace e non invasivo. Non è il massimo ma neppure il peggio.


Ma ora il mare ci chiama. Riprendiamo la nostra auto e percorriamo Corso Umberto 1°, fino a Piazza Municipio, con il Maschio Angioino, poi lungo il molo Beverello e prendiamo la galleria Vittoria che ci porta a piazza Vittoria, dove inizia via Caracciolo e la villa. Ma dove parcheggiare? Al Garage Morelli, via Domenico Morelli 61: entriamo in una grande caverna da dove parte anche la Galleria Borbonica della Napoli sotterranea. Sembra impossibile, eppure sotto le belle case che abbiamo visto di fronte al mare c’è questa magnifica gigantesca caverna scavata nel tufo chissà quando, chissà da chi.

Il mare davanti e sullo sfondo il Vesuvio

Il mare è ad un centinaio di metri, sfioriamo La Masardona, dove si mangia la migliore pizza fritta, e all’angolo con via Caracciolo attraversiamo i tavolini della pizzeria Sorbillo, qui dove comincia  via Partenone con la zona pedonale. Gente che va, gente che viene: è una festa.


Castel dell’Ovo ci funge da faro, imponente, ma dal colore chiaro, come di terra dipinta dal sole. E sotto di esso, il Borgo Marinaro di Santa Lucia, un’isolotto legato alla costa con un ponte al cui inizio ci sono i ristoranti Zi’ Teresa e La Bersagliera. Troppo famosi e turistici per noi, andiamo avanti.

Uno sguardo a sinistra, verso le barche dei pescatori, il mare e in fondo il Vesuvio. Da una bancarella, Totò e Pulcinella ci sorridono.


Al Borgo Marinaro tanti ristoranti, ma noi ci dirigiamo verso la Trattoria Castel Dell’Ovo, piazzetta Marinari, che io conosco da quando si chiamava ‘O Tabaccaro. Qui il rapporto qualità/prezzo è buono, primi buonissimi ed anche il fritto, forse caro solo il sorbetto.  Ci dicono non fanno “La genovese”, uno dei piatti napoletani più tipici. Peccato.

Spaghetti di mare alla trattoria “Castel dell’Ovo”

Museo Archeologico: la miglior Pompei artistica (ed erotica) é qui

Dopo il pranzo, un caffè è d’obbligo berlo al bar. Al Gambrinus a piazza Plebiscito, o al Gran Caffè La Caffettiera, a Piazza dei Martiri? Decidiamo per Piazza dei Martiri, perchè vicina a Via Calabritto. dove ci sono le migliori firme fashion, per shopping di classe, e siamo vicini al Garage Morelli, da cui ritiriamo la nostra auto per puntare al Museo Archeologico.

Per raggiungerlo saliamo  fino a Piazza Museo 19 e lo si vede in alto, color rosso mattone. Antico Palazzo, conserva la propria grandezza. Dentro la sua cornice si trovano pezzi eccezionali.

Per l’arte greco romana c’è l’importantissima collezione Farnese, che fu portata a Napoli da Elisabetta Farnese, madre di Carlo di Borbone. Anche la sezione Egizia è importante: terza in Italia, dopo Torino e Musei Vaticani, e decima nel mondo.


Ma quella che stupisce e affascina di più è la sezione dedicata a Pompei, che raccoglie la gran parte delle meraviglie trovate negli scavi. Infatti, i primi furono fatti proprio dai Borboni. Non si può andare a Pompei se non si viene anche qui, e non si può venire qui senza essere stati a Pompei.

Vi si trovano mosaici bellissimi, con tessere piccolissime, che possono essere viste soltanto avvicinandosi ad un metro. Ma di Pompei si trovano anche sculture e pitture osè, che oggi non scandalizzano più. Un museo, una cornice superba che raccoglie secoli di splendida storia.

Nella metropolitana d’arte piú bella d’Europa

Lasciamo l’auto e prendiamo la metro, nella stazione Museo già ci sono reperti antichi da vedere, e una galleria fotografica. Ma tutta la Linea 1 merita un Metro Art Tour, in quella che è  riconosciuta  come  la metropolitana più bella d’Europa. La più importante è la stazione di Via Toledo, realizzata dall’architetto catalano Oscar Tusquets Blanca, con mosaici di William Kentridge e suggestivi lucernari.

Sì, ecco dopo un primo giorno si comincia ad assaporare Napoli, si comincia a capire che è una città in cui vive il passato, ma in cui ci sono delle fughe in avanti nell’arte, in cui si anticipa il futuro. Una città dove il sacro e il profano si incontrano e dove il meglio e il peggio si scontrano. Una città piena di opposti, dove è difficile trovare un livello medio. Ed anche la mediocrità.

CHI É RAFFAELE D’ARGENZIO

 

Una volta giovane a dirigere riviste per giovani, oggi giovane dentro. Nato a Caserta, ariete, ma a Milano da quando aveva 19 anni. Medaglia d’oro per 50 di giornalismo. Tra le riviste dirette: Corriere dei Ragazzi (settimanale del Corriere della Sera subito trasformato in CorrierBoy,) Intrepido, Trend, TrendCar, Starter, DOC, AutoDoc, UniverCity, Top Video… e tanti altri.
Oggi dirige Weekend Premium, il Polo del Weekend e WEEKEND GUIDE.

LA MIA TOP TEN DEI LUOGHI DA VISITARE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA

ITALIA

Arcipelago della Maddalena

Se ami il mare, la sabbia bianca e rosa, l’acqua che le Maldive non hanno e la gente rude ma schietta.

Costiera Amalfitana

Guardi in alto e vedi arance e limoni che ricamano la costa. Guardi in basso e il mare ti toglie il respiro. Guardi davanti e trovi spaghetti fumanti e “delizie al limone”

Napoli

Città dai mille contrasti, che non si finisce mai di conoscere

Palermo

Dove trovi la civiltà greca, normanna, araba e anche arancine e coppole. Non dimenticare la Cappella Palatina.

Venezia di notte

Quando il popolo delle crociere si ritira nelle gigantesche navi, e si sentono musiche di Vivaldi nelle chiese e si bevono ombre nei Bacari

IN THE WORLD

Etiopia

Una parte d’Africa,  oggi  terra arida e povera, ma  da qui arrivò  il nostro “padre” Homo Sapiens,  e qui ci sono  le donne più belle d’Africa che infatti discendono  dalla  Regina di Saba

Granada

Dimenticare le corride e visitare l’Alhambra dove la poesia scolpisce il marmo

Grecia classica

Se l’homo Sapiens arrivò dall’Etiopia, fu dalla Grecia che arrivò il pensiero, la filosofia, l’arte, la civiltà moderna. Andare su quel prato spelacchiato, dove si corse la prima OLIMPIADE, dove fermavano le guerre per duellare nella corsa

Namibia

L’Africa vera dove trovi i gorilla che sono molto più buoni degli uomini che li ammazzano per gioco, e dove puoi baciare un ghepardo

Seychelles, riserva Vallèe de Mai

Il mare è bello, le spiagge disseminate di splendidi graniti, ma nella riserva Vallèe di Mai vive ancora  l’origine del mondo

 

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