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MOSTRE E MUSEI EMILIANI TRA UN GNOCCO FRITTO E L’ALTRO

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FERRARA: il volto di Banksy e l’imponenza della famiglia estense

La grande mostra dell’estate a Palazzo dei Diamanti è dedicata a “Un artista chiamato Banksy!“. L’artista inglese che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto, ma di cui tutti ammirano le opere di Street Art. Banksy, classe del 1974, è probabilmente oggi il più grande artista globale del nuovo millennio. Il suo è un caso di popolarità straordinaria per un autore vivente che non si vedeva dai tempi di Andy Warhol. Palazzo dei Diamanti riunisce oltre 100 opere e oggetti originali dell’artista britannico. Completano la mostra poster da collezione, le banconote Banksy of England, alcune t-shirt rarissime e i progetti di copertine di vinili.

Come seconda attrazione ferrarese d’obbligo è la mostra al Castello Estense “Tra simbolismo e futurismo Gaetano Previati” (descritta meglio in un nostro precedente articolo).

Infine meravigliosa antica Delizia della dinastia Estense, Palazzo Schifanoia, torna finalmente a brillare per la gioia del pubblico. Dopo un lungo periodo di restauro post sisma e dopo la chiusura dovuta all’emergenza sanitaria, riapre parzialmente l’antica residenza di svago degli Este. Per l’occasione è aperta la mostra “Schifanoia e Francesco del Cossa. L’oro degli Estensi”, raccolta di opere legate alla figura di Borso Este e altri pezzi dedicati alla Ferrara rinascimentale. Un viaggio tra gli artisti che si sono ispirati al capolavoro presente a Palazzo Schifanoia: il Salone dei Mesi, di Francesco del Cossa (1430-1478).

 

FORLI’: il viaggiatore e la guerriera – Ulisse e Caterina Sforza

Riparte dopo l’interruzione per l’emergenza Covid, la grande mostra forlivese sul Viaggio di Ulisse ai Musei San Domenico. Gli spazi della chiesa di San Giacomo si riaprono con l’allestimento “Ulisse. L’arte e il mito”, dedicato all’eroe dell’Odissea, tratteggiato tanto dall’arte quanto dalla letteratura e dal cinema (se volete approfondire ve ne abbiamo parlato in un precedente articolo).

A Palazzo Romagnoli Forlì dedica un’intera mostra al suo personaggio principe: Caterina Sforza (1463-1509). “Irene e Caterina, Caterina Forza nell’immaginario di Irene Ugolini Zoli” presenta la duchessa attraverso un linguaggio realistico arricchito da aspetti psicologici e introspettivi. Nel percorso espositivo si incontra così Caterina dinnanzi a papa Sisto IV, ad una festa di matrimonio, nel momento della morte: una duchessa guerriera che viveva con tutti gli umori di una semplice donna.

RIMINI: un incontro tra antichità e contemporaneità

Se siete in vacanza a Rimini e avete voglia di un assaggio culturale, il Museo Storico Archeologico di Santarcangelo torna a proporre la sua sfida. Percorsi e accostamenti tra arte contemporanea e antica. Questa volta sono le grandi opere dell’artista Elvis Spadoni a essere accostate con la collezione permanente in “Fuòri”. Opere contemporanee che dialogano con  dipinti che vanno da da reperti archeologici antichi all’Ottocento in uno duetto originale e affascinante.

(Per ulteriori info e approfondimenti: www.emiliaromagnaturismo.it )

ALLA SCOPERTA DELL’EMILIA-ROMAGNA DA GUSTARE

A panza pina u s’ragiona mei: a pancia piena si ragiona meglio, si dice in Emilia-Romagna, terra di antica e prestigiosa tradizione culinaria che ha esportato alcuni piatti diventati simbolo della cucina italiana. Nei ristoranti e nelle locande si servono (in grande abbondanza) pietanze prelibate, ricette del passato che ancora oggi vengono preparate sapientemente dalle ‘zdore o rezdore, le donne di casa. Alcune di queste non vanno assolutamente perse. A cominciare dallo gnocco fritto con salume, croccante, saporito e goloso: l’impasto è a base di farina, acqua, sale, latte e strutto, fritto e servito con un abbondante piatto di salumi e formaggi. Speciale con il lardo. In alternativa c’è la celebre tigella, sempre accompagnata da salumi: è una focaccina di forma tonda preparata con farina, acqua, lievito di birra e strutto. Un prodotto simile, che non ha bisogno di presentazioni, è la classica piadina romagnola.

Primo piatto per eccellenza sono i tortelli, fatti di pasta tirata a mano e solitamente ripieni con un composto di prosciutto crudo, mortadella e lonza di maiale. Le varianti, comunque, sono tantissime: erbette e ricotta, zucca e amaretti, patate. I “cugini” cappelletti, invece, sono più grandi e possono contenere un misto di carne di pollo, maiale e vitello. Tra i piatti tipici più conosciuti e rinomati ci sono sicuramente le lasagne, fatte di una serie di strati di pasta all’uovo, farcite con ragù alla bolognese e besciamella. Anche in questo caso le varianti sono tante e un ruolo importante è giocato dalla fantasia dello chef. 

L’erbazzone, tipico di Reggio Emilia, è una torta salata fatta con bietola lessata, tritata e unita con uova, cipolla e Parmigiano Reggiano. Infine i dolci: spiccano la torta Barozzi, tipica di Vignola, con mandorle, cacao e caffè, e la torta tenerina, a base di cioccolato fondente, uova, burro e farina.

Di Benedetta D’Argenzio