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A FERRARA TRA PAMPEPATO E CAPPELLACCI, LA MOSTRA DI PREVIATI FINO A FINE ANNO

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Insieme al resto dell’Italia, Castello Estense di Ferrara dà il via ad un nuovo inizio e sabato 6 giugno 2020 ha riaperto al pubblico con fierezza. Oltre ad essere uno dei monumenti simbolo della città, che nel corso della storia trasformato da torre a palazzo rinascimentale, ospita la grande mostra “Gaetano Previati, tra simbolismo e futurismo in occasione del centenario della morte del grande artista ferrarese. L’esposizione, inaugurata lo scorso febbraio, è stata infatti prorogata fino al 27 dicembre 2020, grazie alla generosa collaborazione dei prestatori che hanno colto la delicatezza del periodo storico che tutti noi stiamo vivendo. Fino a fine anno avrete quindi la possibilità di ammirare un centinaio di opere di uno dei più importanti artisti italiani!

LA PERSONALITA DI PREVIATI

La figura di Previati ha avuto un ruolo fondamentale nel rinnovamento dell’arte italiana alle soglie della modernità, quasi come se fosse un ponte in sospensione tra l’Ottocento e il Novecento. Considerato erede della tradizione romantica, interprete delle poetiche simboliste che, grazie alla sua sensibilità visionaria un anticipatore delle ricerche d’avanguardia futuriste. Tratto unificante di una personalità così complessa è la tensione verso il superamento dei tradizionali confini della pittura “da cavalletto”. Affascinato, per la sua formazione tardoromantica, dai grandi formati e dall’espressione dei sentimenti egli si misura con alcune delle sfide cruciali con cui gli artisti si confrontano agli albori della modernità. Rappresentare la luce, interpretare le suggestioni della musica, dipingere il ritmo e il dinamismo, dare forma agli stati d’animo sono le parole d’ordine della ricerca di Previati che ne fanno un anticipatore delle avanguardie del secolo scorso.

LA MOSTRA

La rassegna presenta al pubblico un centinaio di opere, accostando olii, pastelli e disegni selezionati dal vasto fondo delle raccolte civiche ferraresi ad un notevole nucleo concesso in prestito da collezioni pubbliche e private, con il corredo di importanti documenti inediti. L’esposizione intende mettere in luce il fondamentale ruolo dell’artista nel rinnovamento dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento. Grazie al supporto di studi inediti, questa mostra rilegge quindi la sua parabola artistica facendo emergere alcuni degli aspetti più innovativi dell’arte di Previati.

ORARI e SICUREZZA: da sabato 6 giugno 2020 il Castello estense è quindi aperto al pubblico dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 19,30. Chiuso il martedì mattina. La riapertura è stata prevista attivando tutte le misure di prevenzione per il contrasto alla diffusione del Covid-19: l’ingresso al museo sarà contingentato e consentito a un massimo di 15 visitatori ogni 20 minuti. La prenotazione è fortemente consigliata alla pagina web: https://prenotazionemusei.comune.fe.it

 

…ASSAPORANDO FERRARA

Riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, è una splendida città d’arte da assaporare a piedi godendone in ogni scorcio il suo carattere rinascimentale, che riesce a donare alla piccola città un’aria magica. Presenta un aspetto urbanistico tipico del Medioevo con aggiunte rinascimentali che l’hanno resa prima città moderna d’Europa. La famiglia degli Estensi l’ha governata per tre secoli e ne vediamo i risultati grazie al suo aspetto, rimasto intatto ancora oggi. Da non perdere i suoi numerosi musei che rimandano alla realtà circostante, sia del passato sia del presente, caratterizzati quindi da una modernità inserita perfettamente in un contesto storico come può essere quello di Ferrara. In pieno centro numerosi gioielli d’arte religiosa arricchiscono quelle piccole vie ricche di negozi e bar deliziosi.

Già che ci siamo parliamo di cosa potreste ordinare in un ristorante della zona! Come entrée imperdibile è il saporito pane ferrarese dalla forma elaborata, insignito del marchio IGP. Come primo piatto vi si consigliano i famosissimi “cappellacci”, che sono tortelli ripieni di zucca e parmigiano. per chi ama la tradizione invece il “pasticcio di maccheroni” si rivela essere un autentico miscuglio delle tradizioni cortigiane. Per gli amanti della carne tipica è la “salama da sugo”, in sostanza una mescolanza inusuale di carni di maiale. Per ultimo, ma non per importanza, vi è il “pampepato”, un pane ricco di spezie rivestito da una crosta di cioccolato fuso.

Di Benedetta D’Argenzio