Milano: In mostra! Originali esposizioni di fotografie, oggetti di arredo, progetti design, esempi di sostenibilità nel turismo
I need Swisstainable… all’House of Switzerland di Milano.
E’ aperta a Milano la mostra multisensoriale gratuita dedicata alla sostenibilità, all’interno di House of Switzerland.
Un’iniziativa di Svizzera Turismo per raccontare l’approccio green al viaggio che si traduce in un surplus di esperienze, senza nessuna rinuncia.
Immergersi nella natura, conoscere l’autentica cultura del posto, consumare prodotti regionali, usare i mezzi pubblici ed evitare il turismo mordi e fuggi: sono questi i pilastri di Swisstainable, un manifesto e uno stile di vita che intende valorizzare il DNA sostenibile della Svizzera.
Una nazione che è riserva idrica d’Europa e orgogliosamente in cima alle classifiche per superficie di parchi e aree boschive, consumo pro capite di prodotti biologici, uso delle fonti rinnovabili, gestione dei rifiuti e riciclo.
L’esposizione, ideata dallo studio Arabeschi di Latte / Francesca Sarti, è organizzata come una sorta di archivio di oggetti, suoni, immagini che illustrano il patrimonio naturalistico e culturale della Svizzera e i progetti per preservare tali beni per le generazioni future. Gustando, ascoltando e osservando le tipicità di ciascuna regione, i visitatori possono raccogliere preziosi spunti per esplorare poi dal vivo città e montagne immerse nella natura.
Fino al 12 giugno “I need Swisstainable” alla House of Switzerland: Casa degli Artisti Via Tommaso da Cazzaniga, angolo Corso Garibaldi 89/A
In mostra il Trenino Verde delle Alpi
Grazie al Trenino Verde delle Alpi che parte da Domodossola e arriva fino a Berna, percorrendo la linea ultracentenaria del Sempione e del Lötschberg nel cuore della Svizzera più vera, il viaggio inizia nella maniera più green.
Si, perché il treno accoglie cittadini e turisti consapevoli e rispettosi della Natura,
limitandone l’impatto ambientale, ed è anche il modo più facile per immergersi nella vita locale e vivere esperienze autentiche fin dalla partenza.
Il Trenino Verde delle Alpi è una linea servita da BLS, importante vettore privato nel sistema di trasporti svizzero che opera su incarico di sette cantoni.
Con una quota di energia idroelettrica superiore al 95% nel mix della corrente ferroviaria, BLS si inserisce a pieno titolo all’interno di Swisstainable, il manifesto per il turismo sostenibile che, dal 2021, Svizzera Turismo promuove ad ogni sua attività.
Grazie al Trenino Verde delle Alpi il rispetto dell’ambiente passa anche attraverso le sue fermate sostenibili. Come non ricordare il Blausee nell’Oberland bernese, lago di un intenso colore turchese che, oltre a rigenerare la vista e lo spirito con i suoi meravigliosi paesaggi, ospita un allevamento biologico di trote.
Il Trenino Verde delle Alpi alla Casa degli Artisti, fino al 12 Giugno 2022
Living Divani Gallery: Soliloqui Milano
Fino a sabato 21 maggio la mostra “Soliloqui: Milano” di Gianluca Vassallo è di scena alla Living Divani Gallery di Corso Monforte 20.
Il paesaggio urbano e umano convivono nel racconto dell’autore restituendo, allo sguardo di chi osserva, l’opportunità di sfiorare il quotidiano altrui, sentire, quasi, l’odore dei vivi, i discorsi sul tempo, le scadenze, i desideri, le memorie che distraggono i loro occhi dalla bellezza austera e stratificata di una metropoli che matura sempre, che sempre indica una via per il futuro, un modo di sentire il passato.
Narrazione fotografica che non si esaurisce, ma al contrario trova il suo sviluppo in un progetto video: le poltrone Frog firmate da Piero Lissoni per Living Divani diventano il mezzo per completare il racconto di Vassallo.
Le sedute si animano, si inseriscono in diversi contesti in giro per la città, e il racconto si fa fluido: i passanti interagiscono con il prodotto e lo spazio e l’artista cattura i momenti, le azioni e le emozioni.
Living Divani Gallery, Corso Monforte 20
Fondazione Luciana Matalon: Immagini dal fronte
I momenti significativi della Grande Guerra, la prima linea e soprattutto la vita quotidiana nelle retrovie, sono i protagonisti della mostra fotografica “Immagini dal fronte” presente fino al 29 maggio alla Fondazione Luciana Matalon di Milano, in collaborazione con la Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità e con il patrocinio del Comune di Milano.
Un’ampia selezione di oltre 120 fotografie inedite appartenenti a un fondo fotografico posseduto dalla Biblioteca dei trasporti e della mutualità Cesare Pozzo viene esposta per la prima volta e documenta non solo un momento storico di cruciale importanza e, oggi, di stringente attualità, ma anche la nascita in Italia di un genere fotografico: quello del fotogiornalismo.
L’esposizione è pensata per rendere il più possibile fruibile il patrimonio fotografico della Biblioteca Cesare Pozzo in modo che il pubblico ne possa apprezzare appieno la portata di testimonianza storica: per questo, dei 121 scatti, buona parte è esposta in originale, le altre fotografie sono riprodotte in ingrandimenti che, da un lato, ne rendono maggiormente leggibili i dettagli, dall’altro, evitano l’usura delle fragili stampe originali, in equilibrio tra valorizzazione e conservazione.
Le foto presenti in mostra sono suddivise in tre sezioni tematiche: “La prima linea”, “Il fronte”, “Oltre i confini”. A queste si aggiunge una sezione di foto del fotografo “ufficiale” della Grande Guerra, Luca Comerio. Un focus è inoltre dedicato al tema dei trasporti con alcune immagini dei treni impiegati nella condotta di materiali e, talvolta, dei caduti.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Fondazione Matalon, con una prefazione di Stefano Maggi e testi di Eleonora Belloni e Alessandra P. Giordano.
A completamento del progetto espositivo, la Fondazione Luciana Matalon presenta un calendario di appuntamenti collaterali: sabato 14 maggio, ore 16, incontro di approfondimento “Grande Guerra e trasporti”, sabato 21 maggio, ore 18, concerto da camera “Musica di Guerra e Musica di Pace dalla Belle Epoque al primo dopoguerra”, su prenotazione fino a esaurimento posti.
Immagini dal fronte. La Grande Guerra 1914-1918 nell’archivio della Biblioteca Cesare Pozzo, Fondazione Luciana Matalon, Foro Buonaparte 67
Fino al 29 maggio
Museo del Noecento: Aldo Rossi. Design 1960-1997
Il Museo del Novecento presenta Aldo Rossi. Design 1960-1997 a cura di Chiara Spangaro, in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale, fino al 2 ottobre.
Con questa mostra il Museo del Novecento prosegue nel dialogo interdisciplinare tra le arti, caratteristico della contemporaneità, approfondendo la figura dell’architetto, designer, teorico e critico, tra i protagonisti della cultura visiva del XX secolo.
Per la prima volta sono esposti, in un percorso spettacolare, oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi progettati e realizzati da Aldo Rossi dal 1960 al 1997, una testimonianza visiva della sua attività di designer, progettista e teorico dell’architettura.
Rossi in tutta la sua produzione, fin dai primi mobili realizzati nel 1960 con l’architetto Leonardo Ferrari, riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale. Dal 1979 si apre al mondo della produzione industriale e di alto artigianato, realizzando arredi e prodotti d’uso prima con Alessi, poi con Artemide, DesignTex, Bruno Longoni Atelier d’arredamento, Molteni&C|UniFor, Richard-Ginori, Rosenthal, Up&Up (oggi UpGroup).
In quasi vent’anni di lavoro elabora più di 70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora oggi in produzione, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici.
E i tappeti di G.T.Design completano l’allestimento della mostra, nelle sale milanesi del Museo del Novecento. Le creazioni di Deanna Comellini sono un tributo al lavoro del primo premio Pritzker italiano, ricordato attraverso più di 350 oggetti fra arredi, prototipi, modelli, dipinti e bozzetti.
La mostra, il cui progetto di allestimento è firmato da Morris Adjmi – MA Architects, collaboratore e poi associato di Rossi a New York, racconta l’universo di Aldo Rossi in nove sale: ciascuna rappresenta un mondo nel quale emerge la relazione tra opere grafiche e prodotti artigianali e industriali, con riferimenti alle architetture e allo spazio privato di Rossi.
Museo del Novecento fino al 2 ottobre