Milano, cena e dopocena. Aperture di originali locali per trascorrere le serate. E sul grande schermo le ultime creazioni cinematografiche
Il Pazzo: un nuovo concept che mixa il divertimento partenopeo all’urban chic (POP) metropolitano.

Apre in zona Moscova nel centro della movida, “il Pazzo”, uno spazio dal concept urban pop che è già qualcosa di più di un ristorante. Il suo nome si ispira al numero 22 della smorfia (la tombola napoletana) e questa scelta già parla da sé.
Il suo format è sorprendente e nuovo, per il pubblico milanese, anche se a ben guardare ha origini longeve che stanno tutte in quella capacità di mischiare, divertimento e piaceri sopraffini della tavola, tipici dell’accoglienza e di una ristorazione tanto partenopea quanto “esportabile” a misura internazionale.
L’idea del “Il Pazzo” è quella di far vivere un’esperienza goliardica e originale in un ambiente urban chic. Un po’ come dire ci si può divertire anche a Milano, se si trova la combinazione ideale di intrattenimento e leggero protagonismo di stampo teatrale.
Lo stile e gli arredi si ispirano ad una sorta di giostra delle meraviglie, una wunderkammer che spazia tra vintage e contemporaneità. Un locale dove l’eccentricità sposa l’estro creativo e i dettagli sono curati come in un proscenio. Citazioni e immagini di uomini e donne “straordinari” inseriti nella scenografia diventano un omaggio alla genialità e sono fil rouge del locale, dal tovagliato ai piatti, fino al dress code del servizio in sala.
Ogni piatto viene servito con la stessa regia “teatrale” e impiattato direttamente al tavolo. Il servizio diventa parte integrante dello show.

La protagonista indiscussa del format è una maxi-ruota della fortuna, che campeggia nella sala principale – destinata a diventare l’icona del luogo- che invita gli ospiti a mettersi in gioco e, sfidando la sorte, offre la gradita possibilità di ricevere sconti (ma anche pagare pegni!) quando non addirittura a vincere l’intera cena per sé e i propri commensali. Un’esperienza unica che rischia quindi anche di ripagarsi da sé.
Il Pazzo, via Bastioni di Porta Volta 5
Milano, cena e dopocena
ITER, il fusion cocktail bar perfetto per il dopo cena
Iter “From Italy to the world” è il primo fusion cocktail bar con cucina, unico nel suo genere, perfetto per trascorrere il dopocena in un’atmosfera intima e accogliente. L’ecletticità e la semplicità del locale, arredato con mappamondi, libri e cappelli da esploratore, coinvolgono le persone in un viaggio senza tempo, in cui mixology e cucina raccontano i sapori e le storie dei luoghi più curiosi e sorprendenti di tutto il mondo.

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Inaugurato nel 2017 da Flavio Angiolillo e dal gruppo Farmily (Marco Russo, Carlo Dall’Asta, Benjamin Cavagna, Francesco Bonazzi, Loris Melis, Lorenzo Raimondi) il locale si trova in Via Mario Fusetti 1 a Milano, ed è aperto tutti i giorni a partire dalle 08:00 fino alle 02:00.
Iter offre un vasto menù che copre colazione, pranzo, aperitivo e cena. Tutti i prodotti presenti nel locale, dai soft drink alle materie prime sono made in Italy, anche se è possibile trovare sapori internazionali.
Iter, ispirato alla tematica del viaggio, è un vero e proprio aeroporto gastronomico, lasciando aperto il suo gate a contaminazioni di gusto e cultura provenienti da ogni parte del globo. Ogni sei mesi, Iter cambia viaggio, cambiano i prodotti e cambia anche l’arredamento del locale, per portare l’ospite in paesi diversi.
Attualmente Iter ti porta in Scozia, con i suoi cocktail in chiave minimal ed essenziale, che richiamano l’atmosfera di una terra affascinante e misteriosa. In passato, si è ispirato all’Olanda, Panama, Sud della Francia, Estonia, Marocco e Italia.
Iter, Via Mario Fusetti, 1, Telefono: 02 3599 9589
Horteria, la nuova apertura a filiera cortissima in Moscova a Milano
Il nuovo indirizzo in via della Moscova 24 a Milano è una cucina autentica che vuole essere uno strumento per introdurre le persone alla cultura del cibo in un ambiente genuino e di fiducia, dove la sperimentazione culinaria viene arricchita dalla consapevolezza del proprio impatto sul mondo.

Il progetto è di due giovani under 35, Giorgia Codato, classe 1988 e Mauro Salerno, classe 1990.
Green senza essere vegani o vegetariani, la selezione dei prodotti viene fatta a filiera cortissima come Domus Salerno, azienda agricola di proprietà di Mauro Salerno, a conduzione familiare ospitata nel cuore più verde del Parco Nazionale del Cilento, a Vallo di Diano e Alburni, come il prezioso olio extravergine di oliva che si può degustare in accompagnamento ai piatti. Il nome stesso del locale, Horteria, è un chiaro richiamo alla genuinità dei prodotti dell’orto di casa.

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Si tratta di un locale per chi ama un’alimentazione corretta e ragionata, ma allo stesso tempo gourmet: proteine come carne e pesce non mancano, ma il vegetale e la sua trasformazione vengono esaltate al medesimo livello. La sala è intima e raccolta, come il servizio, attento, premuroso e gestito direttamente da Giorgia e Mauro.
Horteria, via Della Moscova, 24, Telefono: 353 4419985
E-mail: moscova@horteria.it
Milano, cena e dopocena
Sullo schermo
Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo

Una divertente, ironica nuova avventura dei due Galli Asterix e Obelix. Fu Yi (Julie Chen), l’unica figlia dell’imperatore cinese, è stata imprigionata a causa di un colpo di stato per mano del principe traditore. La giovane erede, grazie all’aiuto del mercante fenicio Graindemaïs e della guerriera Tat Han riesce a fuggire dalla prigionia e a raggiungere la Gallia. Qui Fu Yi, sapendo che Asterix e Obelix sono dotati di una forza sovrumana grazie a una magica pozione, si mette alla ricerca dei due valorosi guerrieri per chiedere loro aiuto.

I due Galli accetteranno di aiutare la giovane principessa a salvare la sua famiglia e a liberare il suo impero dal principe malvagio. Mentre sono in viaggio, però, scopriranno che Cesare e il suo potente impero assetato di conquiste hanno assunto il controllo della Cina…

Nell’avventura spassosa ci divertiamo con i personaggi storici interpretati da celebri star: Vncent Cassel per Giulio Cesare, Zlatan Ibrahimovic nei panni del romano Caius Antivirus e Marion Cotillard come Cleopatra. Attori da Oscar, ma il più spassoso é Ibrahimovic, che in una scena si infortuna dopo una breve corsa in battaglia e chiede di essere sostituito, tra i fischi dell’esercito romano.
Milano, cena e dopocena
Il primo giorno della mia vita
Il tema delicato e terribile del suicidio è al centro del nuovo film di Paolo Genovese, che anche questa volta non delude.

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Eccolo allora alle prese con la materia difficile del suicidio, interpretato da quattro vicende. Ma il tema è sviluppato come tentativo di salvare i quattro suicidi, facendo intravvedere un’altra prospettiva, gli anni che li aspettano, la reazione delle persone che li amano. E così si riscopre un attaccamento alla vita, una speranza, un soffio di ottimismo che salva dal baratro.

Solo uno di loro non rinuncia all’ultimo gesto e sarà condannato a salvare altre anime.
Un tema davvero difficile che Genovese tratta con grande sensibilità, mantenendosi su un difficile crinale allusivo e pieno di sfumature, anche grazie alla bravura di eccellenti attori, tra cui Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea e Sara Serraiocco.
Decision to Leave, l’ultimo film dell’acclamato regista sudcoreano Park Chan-wook
Applaudito al Festival di Cannes, dove è stato premiato per la Miglior Regia, Decision to Leave è anche stato candidato dalla Corea per la corsa agli Oscar come Miglior Film Internazionale, rientrando nella short list annunciata il 21 dicembre, e ha ricevuto una nomination come Miglior Film Straniero ai Golden Globes 2023.

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Un potente film, come ormai ci hanno abituato i registi sudcoreani.
Ma non è una potenza di horror o di sangue, bensì una potenza di sentimenti, di dubbi, di ambiguità, pur nell’ambito di una trama sostanzialmente gialla e drammatica.
Decision to Leave racconta la storia del detective Hae-Jun alle prese con la misteriosa morte di un uomo, apparentemente avvenuta durante una scalata, ma forse dovuta alla giovane moglie, una donna di origini cinesi alquanto misteriosa.

Durante l’interrogatorio e le successive indagini il detective comincia a provare per la vedova interesse, curiosità e attrazione, sviluppando una sorta di ossessione nei confronti della donna. Questo lo porterà a mettersi in discussione e nutrire dubbi sulla propria attività.
Dunque un thriller dal tocco noir, che riesce a coniugare il respiro dei grandi classici con la freschezza del cinema contemporaneo: in molti lo hanno salutato come un omaggio al cinema di Alfred Hitchcock. Una detective story ricca di colpi di scena che intreccia i suoi fili con il melodramma romantico, portando sul grande schermo un mistero, che è al tempo stesso sentimentale e d’azione.
Decision to Leave inganna anche lo spettatore, con la classica ambiguità dei sudcoreani, volendo sorprendere e spiazzare fino alla fine.
Tanto che qualcosa sfugge nella trama, ma la potenza incredibile della scena finale immersa nella marea montante e nelle grida disperate del protagonista è davvero indimenticabile