Top Chef con Ricetta

Mattia Bianchi, una nuova Stella Michelin brilla sulla cucina e sull’arte di Amistà

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L’incanto di un tramonto sull’Arena di Verona

(Text and recipe in Italian and English) –
Verona, meta di visitatori da tutto il mondo per le sue bellezze storiche, l’Arena, i palazzi, le piazze. È stata definita la capitale romantica del mondo grazie all’eterna storia d’amore di Romeo e Giulietta. A pochi chilometri da Verona incontrerete il magico Byblos Art Hotel frutto dell’inventiva di Alessandro Mendini, l’architetto e designer, che ha fuso in elementi contemporanei la classica Villa Amistà, nata nel XV secolo dalle rovine di un’antica ‘ casa forte’ per progettare la parte centrale della villa in stile veneziano.

Antico e moderno. il mondo Magico el Byblos Art Hotel

L’hotel ospita il ristorante Amistà, nuova Stella Michelin 2020, al timone troviamo Chef Mattia Bianchi che, dopo il diploma all’alberghiero di Bardolino, ha iniziato la sua carriera a Villa del Quar con Bruno Barbieri. Poi sono iniziati i viaggi: Londra, Perth e Sydney. Nel 2016 torna in Italia prima al Borsari 36 di Verona e poi nel 2019 diventa Executive Chef del Byblos Art Hotel Villa Mistà dove conquista l’ambita Stella Michelin per il ristorante Amistà

I saloni- museo del Byblos Art Hotel

Salve Mattia, domanda di rito: come e dove le piace passare un weekend libero?
Amo posti tranquilli, rilassanti, a contatto con la natura. Il mio territorio nel Valpolicella, i Monti Lessini, il Lago di Garda verso Torri del Benaco dove il turismo è piuttosto limitato.
Che auto guida?
Una Ford Ecosport (sorride) L ‘avevo noleggiata per un giro in Francia e me ne sono innamorato.
Ama curiosare nella gastronomia locale?
Si, anche perché la mia cucina è basata sulla materia prima del nostro territorio, quindi mi piace riscoprire certi piatti storici in qualche trattoria del posto .

Tra i piatti dello Chef : Risotto al “tastasal” tradizionale, mela e cipolla di Bassano . Patata soffice all’olio, mazzancolla e profumi mediterranei

Viaggi importanti?
In Giappone, per lavoro, lì ho fatto degli stage per imparare la loro cucina. Ho apprezzato moltissimo la cultura del cibo e il grande rispetto per la materia prima. Sono stato in Asia e in Australia e Australia dove ho sperimentato in una cucina asiatica moderna e forse troverà certe atmosfere asiatiche anche nei piatti.

Gli stuzzicini: supplì di cipolla, stracchino e ravanello, melanzana croccante al pomodoro e basilico, chips di gambero con gambero e maionese e una tartare di pesce imperiale e primizir verdi. Un po’ di Giappone è rimasto nel cuore di Mattia…

Il suo primo ricordo in cucina?
Il primissimo ricordo torna alla cucina di casa, dove spiavo nonna Carla intenta a preparare i pasti. Aveva sempre prodotti freschissimi e di prima qualità provenienti dalle proprietà che mio nonno, in veste di mezzadro, curava per una famiglia nobile.

Gnocco di fioreta, scampi e salsa di fois gras

Qualche piatto del suo menu che le ricorda quei momenti?
Si, un piatto forte di Amistà e cioè il tortello di corte veronese, farcito con carne bianche tipiche degli animali da cortile, dalla spada di coniglio alla coscia di faraona, alle alette di pollo.
C’è un piatto che lei mangia solo se cucinato da un’alra persona?
Eccome…la trippa alla parmigiana, se non è cucinato da mia nonna… faccio fatica a mangiarla altrove, è davvero imbattibile

Sulla tavola dell’Amistà, un’ eccellenza italiana, l’insuperabile olio TreFòrt di Paolo Bonomelli

Il piatto che più la rappresenta?
Il baccalà 2030 dove ho trasformato la salsa tradizionale del baccalà alla vicentina in una crema usando dello stoccafisso ragno messo in ammollo per più giorni, sfumato al Marsala, frullato e passato fino a diventare una crema, mentre la polenta è diventata una leggera spuma di mais, ho utilizzato la trippa del baccalà per dare una consistenza un po’ viscosa al piatto e per finire il pesce il moro oceanico, vera punta di diamante della composizione.

Carne e pesce dal menu di Bianchi. Agnello del Monte Baldo con barbabietola, pinoli e tarassaco e l’iconico Baccalà 2030

Le parole che vorrebbe sentire dopo un assaggio della sua cucina?
E’ una cucina amica, golosa, concreta e con una certa arte nell’impiatto, anche perchè siamo in un luogo dove si respira una passione fuori dal comune per l’arte moderna che qui impera, grazie a una strabiliante collezione di famosi pezzi d’autore.

La collezione d’arte del Byblos Art Hotel

Vedo, mi sembra di essere al MOMA di New York… Un autore che ama in particolare?
MI hanno molto ispirato i questi quadri di Sandro Chia, questi visi sono davvero suggestivi.

Mattia Bianchi tra le opere di Chia

BACCALA’ 2030

Baccalà 20/30, una visione futuristica del piatto tradizionale, decorato da ciuffetti di salicornia e alghe di capperi e senape.

Ingredienti per 6 persone:
6 tranci di Glacier 51 fresco da 150gr l’uno
12 pz di baby pannocchie di mais

Per la salsa di baccala’:
300gr Stoccafisso ragno ammollato
300gr cipolla
50gr aglio
100gr capperi
50 gr farina
2lt latte
100gr parmigiano grattugiato

Per la trippa di baccala’fresca
Rosolare la trippa di baccala con un po’ di pomodoro ed aggiustarla con sale e pepe.
Per la spuma di mais:
1 lt acqua minerale naturale
200gr farina di polenta di storo
20gr panna
20gr parmigiano
1 sifone con 2 cariche di CO2
Per la crema di cappero:
100gr capperi dissalati
30gr di fumetto di pesce
Per la salsa di baccala’:
Cucinare il baccala’ in modo tradizionale con stufato di cipolla aglio,aggiugere i capperi farina latte parmigiano, portare a cottura deliscare e frullare ottenendo una crema liscia passata al setaccio fine.
Cucinare la pancia del baccala’ disidratala per una notte a 55gradi e soffiarla in olio a 200°C
Cuocere la polenta di storo in modo tradizionale aggiungere panna, parmigiano e passare al setaccio, mettere nel sifone con 2 cariche.
Per la crema di capperi: dissalare accuratamente i capperi sottosale, metterli nel pacojet, con aggiunta di fumetto di pesce, congelare, frullare e passare al setaccio.
Sbollentare il baby mais e affumicarlo al bbq.
Sbollentare la salicornia in abbondante acqua e condirla con olio e limone.

Un vino da abbinare? Noi vi consigliamo…

Altéa della linea Selezione di Panizzari
100% Malvasia di Candia aromatica proveniente dalle Collina del Milanese IGP in Lombardia. Le sue uve raccolte rigorosamente a mano, trasportate velocemente in cantina per preservarne tutte le caratteristiche organolettiche, vengono vinificate con le più moderne tecnologie per una produzione annua di 7000 bottiglie. Questa malvasia “lombarda” dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e moderatamente alcoolica, con un profilo aromatico ampio, dove spiccano sentori agrumati, fruttati e floreali è perfetta per grandi piatti di pesce.

Alla rivisitazione “30/40” del baccalà, abbiamo sposato una malvasia “lombarda”: Albèa di Panizzari

INFO
Amistà
Byblos Art Hotel
Panizzari Vini
Olio TreFòrt

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