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Le dieci meraviglie segrete della Puglia. A Gravina di Puglia (BA) la Sistina della pittura rupestre

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Bagnata da due mari, per il National Geographic è la “regione più bella del mondo” e per il New York Times “una regione da visitare”. La Puglia non smette di stupire per la varietà di segreti che custodisce: amata da greci, romani, bizantini, oltre alle sue mete più note e turistiche svela cattedrali romaniche che ammaliano per la purezza, vasi greci unici al mondo, anfiteatri romani e parchi archeologici, fortezze medievali, ma anche i segni delle civiltà rupestri più antiche, ipogei dedicati alla Dea Madre e dolmen millenari patrimonio dell’Umanità UNESCO

di Benedetta Rutigliano

La Chiesa di San Michele alle Grotte e la cripta di San Vito Vecchio

Un po’ nascosta nell’entroterra tra il pre-Appennino lucano e la Murgia, a 350 metri sul livello del mare, sorge la città antica di Gravina, estesa sulle sponde di un crepaccio profondo che ricorda i canyon, scavato nella roccia calcarea dal torrente Gravina.

Nello scenario paesaggistico del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, di cui Gravina ospita la sede, questo comune dalla storia antica conserva architetture e testimonianze uniche. Dopo un susseguirsi di anfratti troviamo, affacciata alla spaccatura rocciosa, la chiesa rupestre di San Michele alle Grotte, una delle più interessanti dell’area e prima cattedrale del comune: l’edificio in tufo ha pianta quadrangolare a cinque navate, sorrette da 14 pilastri in pietra naturale.

Sulle pareti della chiesa, che tra le numerose opere ospita una tomba medievale, sono visibili residui di affreschi del XIII secolo come il grande Cristo Pantocratore tra i santi Paolo e Michele, mentre nella grotta attigua, forse un precedente cimitero, teschi e ossa sono leggendariamente attribuiti ai martiri dell’attacco saraceno del 999.

Tesoro di rara bellezza, tanto da essere denominata “La Sistina della Pittura Rupestre”, è la cripta di San Vito Vecchio, i cui preziosi affreschi, strappati per salvaguardia e mostrati all’esposizione Universale di Bruxelles nel 1958, poi a Roma, ad Atene e Bari, sono ora custoditi presso la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi che ne ha ricostruito l’ambiente originario.

Il complesso, fra i meglio conservati del patrimonio di pittura a fresco pugliese di età medievale, è dominato dalla maestosa figura del Cristo Pantocratore in mandorla circondato da angeli, seduto su un trono la cui spalliera concava, decorata con cerchi di perline, segue l’andamento dell’abside, il cui profilo esterno presenta un vivace motivo decorativo di ascendenza islamica.

COME ARRIVARE

 In auto: A14 Bologna – Bari, con uscita ai caselli di Trani, Molfetta, Bitonto, Bari Nord, Bari Sud o Gioia del Colle. Da qui seguire indicazioni per Gravina. Per chi viene dalla Basilicata o dalla Calabria percorrere la SP 53 da Matera, la SS 97 della Murge o la SS da Bari e Potenza.

DOVE MANGIARE

*Trattoria Zia Rosa, Via Marconi 18, Gravina in Puglia, Tel. 080 325 7842. Nel centro storico di Gravina, permette di assaporare i tipici profumi di un passato lontano, rivisitati in chiave moderna in un ambiente elegante (

*Osteria Sant’Agostino, Corso Vittorio Emanuele 12, 70024 Gravina in Puglia, Tel. 339/185 4418 si gustano i veri sapori della Murgia, da non perdere la pasta fresca fatta a mano.

DOVE DORMIRE

 *Principe Relais & Spa, via XX Settembre 8, Gravina di Puglia (BA), tel 080/9140330, www.principepuglia.it. Ricavato in un edificio di inizio Novecento completamente ristrutturato, per un soggiorno di relax ed eleganza nel centro storico, con SPA annessa.

*B&B Fondo Vito, Vico Fondo Vito 1, Gravina di Puglia (BA), tel 345/0341710, www.fondovito.it. A pochi metri da San Michele alle Grotte, consente di vivere un’esperienza autentica in una caratteristica casa del rione medievale

INFO

www.fondazionesantomasi.it

www.prolocogravina.it