«Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova in cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;
dico con l’ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume»
(Dante, Purgatorio, canto IV, vv.25-30)
La nostra rubrica “In viaggio con Dante”, questa settimana vi porta sulla Pietra di Bismantova, nel Comune di Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia, in Emilia Romagna. Dante non solo la cita lo splendido monolito, che ricorda un po’ nella forma il celebre Ayers Rock australiano, nel IV canto del Purgatorio, ma molti studiosi concordano che proprio la “pietra” abbia ispirato la geografia del Monte del Purgatorio, contribuendo a determinare la struttura di tutta la seconda Cantica della Divina Commedia.
Dante e la “Pietra”
Dante descrive la Montagna del Purgatorio come un monte altissimo, che si erge su un’isola, con lati composti da balzi rocciosi e uno spazio pianeggiante sulla sommità, dove colloca il Giardino dell’Eden. Una descrizione assai simile alla Pietra di Bismantova, che era conosciuta nel Medioevo e che lo stesso Dante ebbe modo di vedere di persona, nel 1306, mentre era in viaggio verso Luni, in provincia de La Spezia. Ne rimase talmente affascinato che decise di salire fino alla sua sommità, ammirando il meraviglioso panorama. La caratteristica forma della Pietra è poi stata ripresa nei secoli da diversi “illustratori” della Divina Commedia, tra qui il più celebre è Gustav Doré, alla fine dell’Ottocento.
Bismantova, un luogo “magico”
Per la sua forma singolare, la Pietra di Bismantova è stata da sempre un luogo legato alla divinità, al mistero, al sacro. Già nel XI secolo a.C. le sue pendici furono scelte per ospitare una necropoli (Campo Pianelli), mentre ai suoi piedi sono sorti spesso accampamenti militari, mentre la sommità era destinata ai luoghi di culto. Nei secoli, poi, sono aumentate le leggende legate a fatti misteriosi.
Nel 1617 ai piedi della rupe i monaci benedettini costruirono un eremo, oggi diventato Santuario Mariano. Al suo interno sono conservati splendidi affreschi del XV secolo, tra cui quello che raffigura la Madonna di Bismantova, oggetto di pellegrinaggi fin dai tempi più antichi. I pellegrini partivano, spesso senza scarpe, da Castelnovo e risalivano fino all’eremo lungo l’antico sentiero per poi continuare la salita fino alla sommità della Pietra.
Il monolito ha da sempre esercitato un’attrazione magnetica sugli abitanti di Castelnovo, al punto che esiste ancora l’espressione dialettale al mal d’la Preda (Il male della Pietra) per indicare la nostalgia per la propria terra da parte di chi è costretto a starvi lontano.
La Pietra oggi, tra antichi borghi e Parmigiano Reggiano
Territorio a vocazione rurale fin dai tempi più antichi, quello attorno alla Pietra vede la fondazione di Castelnovo ne’ Monti solo nel XV secolo, intorno a quello che era il Castrum Novo, nel XI secolo. Oltre al capoluogo, comprende i borghi di Campolungo, Carnola, Ginepreto, Maro Casale e Vologno, nei quali è possibile ammirare testimonianze del ricco passato. È anche territorio di produzione del Parmigiano Reggiano. Nella Latteria di Casale, per esempio, nascono 6000 forme all’anno, mentre in quella di Carnola 5000.
La salita alla Pietra
Per seguire le orme di Dante e salire sulla Pietra di Bismantova si lascia l’auto nel parcheggio ai suoi piedi e si comincia a salire lungo un facile sentiero che arriva alla cima in circa 30 minuti. Si tratta di un bellissimo percorso panoramico accessibile a tutti, affiancato da imponenti pareti di roccia da un lato e i panorami sempre più belli a mano a mano che si sale.
Fino ad arrivare in cima alla rupe, dove lo sguardo si apre su un’ampia radura da cui si gode lo splendido panorama della vallata e del crinale dell’Appennino tosco-emiliano a 360°. E si ha la sensazione di volare, la stessa che provò Dante.
Il Giro della Pietra
Un altro bell’itinerario da percorrere è il Giro della Pietra, un percorso ad anello di 16 km di strada asfaltata che consente di ammirare la rupe da tutti gli angoli e, nello stesso tempo, passare da borghi e paesini che animano il territorio. Si parte da Castelnovo ne’ Monti e si toccano Carnola, Ginepreto, Vologno, Maro Casale e Campolungo, tra campi e boschi. Si può percorrere l’anello a piedi, in bicicletta, oppure di corsa, con i roller o con i bastoncini da Nordic Walking.
Inoltre, è possibile ammirare anche il Sentiero della Via Crucis, con 14 stazioni realizzate su tavole di ceramica e affisse a pannelli di legno. Inaugurato nel 2012, è un sentiero adatti a tutti e che parte e arriva in Piazzale Dante, ai piedi della Pietra di Bismantova.
La Pietra, una palestra di roccia
La Pietra, poi, è un’eccellente palestra di roccia, la più importante dell’Emilia Romagna. Arrampicatori e appassionati di tutte le età e livello si cimentano sulle sue numerose vie tracciate, da quelle lunghe e quelle classiche a quelle più moderne, di diverse difficoltà. Inoltre, una via ferrata consente agli escursionisti più esperti di raggiungere la cima attraverso passaggi e paesaggi di rara bellezza.