Io ci sono arrivato con l’aereo, atterrando a Lamezia Terme, dove un transfert inviato dal Grand hotel Terme Luigiane mi aspettava, ma ci si può arrivare anche con l’autostrada Sa-RC, uscendo a Tarsia Nord e poi proseguendo con la superstrada delle Terme, verso Guardia Piemontese. E’ stata una sorpresa quando ho visto questo hotel che sbocciava fra tanto verde. Un bosco che saliva dal basso e sembrava non finire mai. E pensare che mi aspettavo una Calabria sassosa, aspra e brulla.
Il Grand Hotel a prima vista delude un po’, non c’è niente di sfarzoso che ricordi le terme dell’inizio del secolo scorso, qui tutto è abbastanza essenziale, ma poi ecco che arriva un’altra sorpresa: il personale è di alta qualità e gentilissimo.
A guidarlo è la giovane direttrice Valentina Pulzella, giovane ma con esperienza internazionale. E poi scopro la comodità di passare dall’hotel alle Terme soltanto seguendo un corridoio. E sono terme curative, cui si può venire anche con l’Asl. Infatti ci trovi persone di ogni genere: chi si cura la gola, chi la cellulite, chi i reumatismi, chi la pelle, ma sono tutti sorridenti: fa che il fango di queste terme curi anche l’umore? Dimenticavo, forse perchè non sono direttamente interessato, di dire che queste acque sono famose per curare la sterilità femminile, con inalazioni vaginali , e fango pelvico.
GRAND HOTEL DELLE TERME , te.0982-94052/94053
Via Fausto Gullo 6, Terme Luigiane Acquappesa (CS)
D’altronde risulta che già Plinio il Vecchio parlasse di queste fonti, e poi altri luminari, ma nel 1850 fu il medico napoletano Giovanni Pagano a descriverne le proprietà in un trattato e a dedicarle al principe Luigi Carlo di Borbone che aveva patrocinato la sua ricerca. Le fonti sono quattro, tre calde (fino a 47°) ed una fredda (22°) , la quarta serve a mitigare la temperatura delle altre tre. Sgorgano alla base della roccia che svetta dai boschi ricordando un dito, infatti è chiamata il Dito del Diavolo (a destra nella foto sotto).
Forse questo posto dove sgorgano dovrebbe essere tenuto con più cura dalle istituzioni perchè potrebbe essere esso stesso un sito d’attrazione. Fonti calde in mezzo a boschi incontaminati, è tutto molto green. Ma fra poco scoprirete perchè queste terme sono più green delle altre. Per ora vado anche io a farmi un fango alle articolazioni. Il fango caldo arriva da un tubo, che viene diretto sul punto cui serve, e lo si lascia finchè l’inserviente non arriva a dirti che il tempo è scaduto. Eppure si stava bene. Ho voluto anche toccarlo questo fango benefico, fatto con argilla e acqua sulfurea termale, è setoso, liscio…quasi sexy.
Ma dopo il fango curativo, mi dicono che ci sono le piscine calde, a dieci metri, nel Parco Termale Acquaviva. Ed ora guardate: ecco perchè sono le terme più green che ci siano!!!!!
Terme Luigiane Acquappesa (CS) Italia
L’acqua è calda, carezzevole e deve il verde allo zolfo che contiene. E’ una goduria fermarsi a parlottare in questa strana acqua che ti cura. Questa sì che è una SPA, Salus Per Aquam, come dicevano i Romani, che di terme se ne intendevano.
E dopo il bagno nelle verdi piscine, qui ci si copre ancora di un sottile strato di fango che cura la pelle, e quando è asciutto ci si sciacqua sempre con acqua termale.
Ed ora si è pronti per i percorsi spa, in piscine fredde e calde, e per i trattamenti nel Centro Benessere.
E questa è un’altra sorpresa: prezzi democratici, nel senso accessibili a tutti in un ambiente bello, attuale, curato, all’altezza.
Ma senza essere snob. Ci si sta bene e basta. CENTRO BENESSERE ACQUAVIVA
Per noi di Weekend Premium, le ricette tradizionali sono importanti, sono parte della loro storia, e quindi ho estorto al cuoco dell’Hotel delle Terme una delle ricette tipiche del territorio.
Ecco una ricetta che per i suoi ingredienti naturali puo’ essere della salute:
PACCHERI CON FAGIOLINI (PIATTONI) FRESCHI
ribattezzata come PACCHERI ALLA LUIGIANA
Ricetta per 5 persone
INGREDIENTI
500g paccheri,
500g pomodori di Belmonte maturi,
200g fagiolini freschi (piattoni),
1 spicchio d’aglio,
olio d’oliva extravergine,
5-6 foglie di basilico fresco,
sale qb (usarne poco)
PROCEDIMENTO
Mettere a bollire i fagiolini con poca acqua. Appena cotti, spegnere e lasciarli con l’acqua di cottura; in una padella scaldare l’olio, fare rosolare leggermente l’aglio e toglierlo ; aggiungere i pomodori di Belmonte e far cuocere circa 3- 4 minuti; versarvi dentro i fagiolini con l’acqua di cottura. Cuocere i
paccheri, a metà cottura buttarli dentro il sugo e portarli a cottura finita, aggiungere il basilico e un po d’olio di oliva extravergine. E servire.
Il primo giorno del mio weekend è trascorso, per il secondo mi preparo a scoprire le bellezze dei dintorni. Dal balcone della camera, un borgo che emerge dall’onda verde della collina di fronte sembra salutarmi, sembra invitarmi. E’ Guardia Piemontese, la cui storia
è scritta con la speranza e con il sangue, con la ferocia degli uomini e con il perdono di Dio. Una storia iniziata nel XIII secolo in Piemonte….per non annoiarvi troppo, ve lo racconterò domani.
Forse è il caso di conoscerla questa piccola isola pontina di cui tanto oggi si parla. Ci approdai anche io tanto tempo fa, con una barca a vela che trovò riparo nel suggestivo porto romano. Ricordo ancora l’alba e il tramonto in cui la terra sembrava così lontana, eppure così vicina. E poi l’angusta casa in cui erano stati confinati quelli che si opponevano alla dittatura fascista, fra cui anche Sandro Pertini che è stato nostro Presidente della Repubblica. Era il 1941 quando nacque il MANIFESTO DI VENTOTENE. Eravamo in piena guerra, scatenata dalle dittature: Fascismo, Nazismo e Comunismo. Un uomo di sinistra, Altiero Spinelli e il radicale Ernesto Rossi ebbero la visione di un’Europa senza dittature, ma concepita come una Federazione dei popoli europei, non più in guerra fra di loro, ma che mettessero insieme le qualità che già avevano dato tanto al mondo.
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