Uncategorized

IL GALATEO DEL SALUTO: LE RADICI DELL’ ATTO QUOTIDIANO

image_pdfimage_print

Buongiorno amiche, rieccoci con la nostra rubrica del galateo, oggi parleremo del galateo del saluto: le radici nell’atto quotidiano! Quante volte ci capita di vedere un nostro amico, conoscente o anche un familiare e di ricambiare il saluto quando si presenta l’occasione? E che dire della prima volta che ci viene presentata una persona? Noi stesse, in redazione, scriviamo innumerevoli ”buongiorno” e “buonasera” per rivolgerci a voi lettrici, ed è giunto il momento di capire come e perchè si è sviluppata quest’usanza.

handshake

La prima presentazione spesso è cruciale: si inizia a farsi conoscere da un’estraneo che si creerà un’idea su di noi proprio a partire dalla nostra stretta di mano o dall’intonazione della voce. Ecco qui la prima “sorpresa” del galateo: è infatti poco educato dire “piacere”, meglio affidarsi a un più elegante”lieto/a”. Le buone maniere vogliono anche che a presentarsi per primo sia la persona a cui si deve “meno riguardo”, mentre la volontà di stringere la mano deve partire da quella più “rispettata”.Anche se è un’usanza datata e ormai fuori moda, non è del tutto scomparsa la cortesia del baciamano, ma gli errori in cui si può incappare sono molti!

Baciamano_a_Silvana_Pampanini_Giancolombo_Piazza_cavour_2_Mi

Innanzitutto il galateo vuole che sia rivolto solo alle signore, non alle signorine, e che si svolga prendendo gentilmente le nocche sfiorando poi la pelle con le labbra: attenzione bene, sono assolutamente vietati baci, schiocchi o altri suoni. Non si bacia mai una mano inguantata.

kissing-woman-hand

Durante i saluti per strada è bene mostrare un gran sorriso e affrettarsi a ricambiarlo anche se non vi ricordate subito chi sia l’interlocutore, ci penserete dopo! Se si dimostra la volontà di fermarsi a scambiare quelche parola in più, non assumete l’atteggiamento di chi sta aspettando lo sparo per cominciare la corsa: rilassarvi e concentrarvi sulla conversazione può rivelarsi piacevole.

E ora passiamo all’etimologia delle parole di saluto.

Come si può sospettare, “buongiorno”, “buonasera” e “buonanotte” sono auguri, anche se ormai sono tramutati in automatiche frasi di routine prive di significato. E’ interessante notare la differenza nell’uso a seconda delle località: a Milano è uso comune utilizzare il “buongiorno” dall’alba fino al tramonto, a Roma, invece, già nel pomeriggio si usa “buonasera”. Per i saluti più informali il galateo permette l’uso del “ciao” che trova le sue radici nel Veneto (s-ciavo, “sono tuo schiavo”), mentre per i saluti un po’ più deferenti si adotta “salve”, dal latino “stai bene”. Molti sono gli atteggiamenti e gli accorgimenti che il galateo pretende, ma converremo tutti nel dire che al tempi d’oggi diventa troppo impegnativo seguirli tutti. Sta a voi, quindi, seguire i più importanti e per il resto affidarvi al vostro fiuto per l’eleganza e per la cortesia che vi permetteranno di non apparire maleducati anche davanti a piccole mancanze.