Ricette di viaggio Weekend con gusto

Il bello , il gusto e… la pizza! Weekend a SPACCANAPOLI, la strada verace che “spacca in due” la città.

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(in italian and english)

Spaccanapoli è un colorato percorso tra il bello, il gusto e… l’inconfondibile profumo della pizza! Un itinerario che, secondo me, è l’anima di Napoli, la sua essenza e tutta la sua vivace realtà partenopea.

Siete pronti? Partiamo!

Per questa nuova avventura mi sono fatto accompagnare da Gennaro Buonocore (già il nome è una garanzia…) napoletano doc e guida davvero speciale al timone di mytriptonaples.com che organizza tour alla scoperta del bello, del gusto e dei segreti che questa città magica può regalare.

Prima sosta il Belvedere di San Martino, dove è possibile ammirare la città dall’alto. Dalla collina del Vomero inoltriamoci nel colorato mercato della Pignasecca, percorrendo le scale della Pedamentina arriviamo nei caratteristici Quartieri Spagnoli.

Incrociamo via Toledo fino al meraviglioso Palazzo Carafa di Maddaloni. All’improvviso, il tortuoso itinerario prende respiro e sfocia nella Piazza del Gesù. Se siete appassionati di cinema, riconoscerete la facciata del Palazzo Pandola ha fatto da set L’oro di Napoli e Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica con la più grande diva napoletana: Sofia Loren.

Sofia Loren e Marcello Mastroianni in una scena tratta dal film Matrimonio all’italiana girata a Palazzo Pandola. Sullo sfondo si vede Piazza del Gesù Nuovo

Nella Piazza troneggiano la Chiesa del Gesù Nuovo e l’Obelisco dell’Immacolata, avvolto da un’aura leggendaria… infatti, grazie ad un gioco di luci ed ombre, permette di intravedere l’immagine della morte! Meglio fare un salto al vicino Scaturchio, la più rinomata pasticceria napoletana: babà, pastiera, sfogliatelle, struffoli, zeppe di San Giuseppe….
Dimentichiamoci la dieta….

I famosi dolci di Scaturchio

Da qui il primo tratto che incrociamo è Via Benedetto Croce, celebre filosofo che visse nel Palazzo Filomarino che potrete ammirare lungo la strada.  Sosta d’obbligo, il Monastero di Santa Chiara, con il suo splendido Chiostro maiolicato, un’ oasi di pace ricoperta da maioliche multicolore.

Il Monastero di Santa Chiara

Lungo questo percorso sono sorti piccoli hotel e bed and breakfast, che permettono ai turisti di vivere Napoli proprio come fanno i napoletani. Tra questi consiglio il 4 stelle Santa Chiara Boutique Hotel situato al piano nobile di Palazzo Tufarelli, dimora storica del XVII secolo.

Nelle 7 suites e 3 glam room, il classico degli affreschi incontra un design moderno e confortevole, le finestre si affacciano sulla città,  un attento restauro ha conservato molte delle caratteristiche di questo magnifico edificio (soffitti con travi originali, splendide porte dipinte, finestre alte, pavimenti in cotto antico) mentre un mix di mobili antichi e contemporanei uniti ai comfort di oggi , lo rendono aggiornato e accogliente.

Boutique Hotel Santa Chiara

Qui il breakfast è, per dirlo alla napoletana, “nu babà”!
Ho trovato tutte le prelibatezze della pasticceria napoletana, incluse le torte e le sfogliatelle di Scaturchio, accompagnate da altre squisitezze dolci e salate, oltre a frutta freschissima, uova e omelettes a richiesta.

Delizie mattiniere del Santa Chiara Hotel. A sinistra il Danubio, un pan brioche al prosciutto e formaggio

Dopo pochi passi si arriva in Piazza San Domenico caratterizzata dalla guglia, costruita lì dove un giorno sorgeva uno degli ingressi alla città greco-romana. Da qui, percorrendo la salita accanto alla piazza, arriviamo a uno dei luoghi più misteriosi della cirttà: la Cappella Sansevero che conserva all’interno il celebre Cristo Velato, opera scultorea di Giuseppe Sanmartino, che rappresenta Cristo morto, adagiato su un letto, coperto da un velo di marmo talmente realistico da sembrare vero.

Il Cristo Velato

A pochi passi vi aspettano due piccoli gioielli, la Chiesa di Sant’Angelo e la scultura del Dio Nilo,  raffigurato come un vecchio che appoggia i piedi sulla testa di un coccodrillo. Subito dopo incontrerete un altarino dedicato a Maradona, dove una teca custodisce la foto di Maradona ed un suo capello.

Nel vicino vicolo, chiamato “vicut Cornelianus”, si trova la Chiesa di Santa Luciella,  piccolo gioiello architettonico che, grazie all’Associazione Respiriamo Arte, è stata recentemente riaperta al pubblico. Nell’ipogeo è situato un raro esemplare di cranio con cartilagini mummificate, ribattezzato come il “teschio con le orecchie” La leggenda del teschio è legata al culto delle anime pezzentelle, ovvero senza una degna sepoltura, i cui scheletri venivano dimenticati nelle fosse comuni.

il “teschio con le orecchie”

Riprendiamo il cammino: la via cambia nome e diventa San Biagio dei Librai con il Palazzo Marigliano e il caratteristico cortile con la scala a doppia rampa.. Sosta d’obbligo alla Taralleria Napoletana di Leopoldo Infante, tempio del vero tarallo , un cibo “di recupero” nato a Napoli durante il ‘700, quando i fornai riutilizzavano gli avanzi della pasta di pane aggiungendo strutto di maiale e pepe, un cibo che arriva fino ai giorni nostri, nella sua veste originale, con sugna, pepe e mandorle fino alle varianti con pomodori o friarielli.


Qui non mancano le curiosità come l’ Ospedale delle Bambole, una bottega che dal 1840 è capace di ‘guarire’ le bambole rotte. E’ un negozio che riceve richieste da tutto il mondo  e che aiuta tutti i vecchi giocattoli a ritrovare l’antica bellezza. Entrerete: in luogo irreale popolato da teste, braccia, piedi, occhi, un’interna anatomia delle bambole, alcune in cura da molti giorni, altre solo di passaggio.

Incrociamo Via San Gregorio Armeno, famosa in tutto il mondo per le statuine, da quelle del Presepe ai vip di oggi… e non mancano le star dello sport e della musica, e dell’attualità, da Bruno Vespa, al Papa, a Pino Daniele a Renato Zero.

”O’ Cuzzetiello” ,
Uno snack? Macchè….”O’ Cuzzetiello” , è davvero un pasto completo, concentrato in un piccolo pezzo di pane cafone servito con il tradizionale ragù. Ci riporta al rituale culinario della domenica e un appuntamento per i più golosi. Anche nelle strade dove oggi viene proposto come “Street Food”…

Voglia di cioccolato?
Quasi 100 anni fa, Isidoro Odin, cioccolatiere di Alba, partì alla conquista di Napoli con tanta voglia di sperimentare, di regalare emozioni ed esperienze memorabili attraverso le sue creazioni. E ci è riuscito. Dalla bottega di Via Chiaia alla fabbrica di Cioccolato, oggi Gay Odin è considerate il paradiso del cioccolato vanta ben 9 punti vendita.

Alla fine di Via San Biagio dei Librai incrociamo via Duomo e poi Piazzetta Forcella in uno dei più autentici quartieri napoletani dove si può ammirare il volto di San Gennaro del famoso street artist Jorit. Spaccanapoli termina qui, ma sono certo che le vostre avventure e i vostri racconti “spaccanapoletani” continueranno….

Il murale di San Gennaro di Jorit Agoch

La pizza più buona?
Ho provato a chiedere in giro quale fosse la migliore pizzeria rischiando di sollevare una guerra civile… Chi diceva un nome, chi controbatteva con un altro indirizzo, chi mi diceva da Gennaro, chi da Michele… Consigliatissime anche Vesi e La Figlia del Presidente, storiche pizzerie di Spaccanapoli


Insomma, dopo un buona mezzora di indagini, ho tirato le somme e mi sono infilato nella più ‘gettonata’: Lombardi a Santa Chiara, e non ho sbagliato!
Nata nel 1922, la pizza di Lombardi è stata servita a personaggi illustri come Gabriele D’Annunzio, Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo e Benedetto Croce che abitava proprio di fronte alla pizzeria,
Lombardi continua a celebrare l’ illustre storia della pizza con farine attentamente selezionate e topping realizzati con  ricercate materie prime, dal San Marzano Dop alla mozzarella di bufala campana Dop, mentre ogni mese arriva “La pizza del mese” che segue il ritmo delle stagioni. Al timone I maestri Pizzaioli Michele Lungo e Carmine Prisco che ci sorprendono con le loro pizze “gourmet” come l’ultimissima “new entry” alla pancetta, fichi e gorgonzola.

Una pizza “gourmet” di Lombardi: crema di zucchine, chip di zucchine, prosciutto cotto croccante, basilico cristallizzato, fonduta di bufala

Come si prepara una vera pizza napoletana ?
La risposta (e la ricetta verace) nella pagina seguente, Click Next>