Da Firenze a Milano, il viaggio di Leonardo con la Peugeot 508 Hybrid
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Come nuova tappa del nostro emozionante GRAND-TOUR abbiamo scelto la Culla del Rinascimento, ovvero Firenze, città caratterizzata da un fascino senza tempo. Carichi di passione ed emozione abbiamo percorso in esclusiva tutte quelle zone di Firenze normalmente interdette al traffico, ovviamente dopo aver richiesto al comune un apposito permesso. Come compagma di viaggio abbiamo scelto la Peugeot 508 Hybrid, vettura elettrificata che ci ha permesso di “scorrazzare” in centro città senza emettere emissioni nocive nell’aria.https://www.youtube.com/watch?v=ewPTlrsQFns&ab_channel=WeekendPremiumCome anticipatoin precedenza, la protagonista di questo viaggio è la Peugeot 508 Hybrid, in versione Fastback (c’è anche la variante station wagon): un’auto ibrida plug-in dalla personalità elegante e dinamica, le cui linee tese, atletiche e filanti attraggono gli sguardi (pure davanti all’immensa bellezza dei gioielli architettonici del centro storico fiorentino). Scoprila nel nostro video!
Lo stesso viaggio del Genio
Siamo nel 1480, Leonardo da Vinci vive a Firenze e lavora per Lorenzo il Magnifico. Può disegnare, dipingere, scolpire, esercitare il suo talento, protetto e ammirato dal capo della famiglia dei Medici. Una situazione idilliaca per un artista, ma Leonardo, da buon ariete, è inquieto. L’ambiente fiorentino non lo stimola abbastanza, sente il bisogno di fare nuove esperienze.Milano lo attira. Ed ecco arrivare l’occasione giusta, che ha il volto del Duca di Milano, Ludovico il Moro, tanto rude nei modi quanto sensibile alla bellezza e intenditore d’arte. Un’opportunità che Leonardo non si lascia sfuggire. Lascia incompiuta “L’adorazione dei Magi” e parte. Arrivato a Milano, fa qualcosa di molto moderno, scrive un curriculum in cui illustra le sue abilità e lo presenta al signore di Milano. Non mette però in evidenza le sue doti artistiche, bensì quelle di costruttore di macchine belliche, architetto, ingegnere, perché il suo intento è dedicarsi alla scienza.
Firenze inedita
Palazzo Gondi, FirenzeIl nostro viaggio, come quello di Leonardo, parte dal centro di Firenze, da quelle strade in cui camminava Leonardo. In particolare da Palazzo Gondi, costruito ingoblando la casa dove viveva il padre di Leonardo e dove la tradizione vuole che sia stata concepita La Gioconda. L’assenza del turismo di massa regala la magia unica e irripetibile di vivere la culla del Rinascimento sotto una nuova lente.Abbazia di San Miniato al MonteDal Duomo al Battistero, da Piazza della Signoria e Santa Croce, all’Abbazia di San Miniato (che domina la città dall’alto), da Ponte Vecchio a piazzale Michelangelo (il balcone di Firenze): adesso riaffiorano suggestivi scorci, prima brulicanti di turisti e impossibile da apprezzare appieno. L’esempio più eclatante, però, è quello degli Uffizi dove ci aspettano opere dei Leonardo: adesso si entra subito, senza perdere nemmeno un attimo in fila. Qui si possono ammirare “La nascita di Venere” o “La primavera” di Botticelli, così come “L’annunciazione di Leonardo” o il “Tondo Doni” di Michelangelo, senza nessun altro che disturbi la nostra visita. Ecco “L’adorazione dei Magi” che Leonardo lasciò incompiuta, da buon ariete essendo nato il 15 aprile 1452, come lascerà incompiute tante altre cose per la sete di iniziarne di nuove.Piazzale Michelangelo, FirenzeIn centro a zero emissioni. Una bellezza che si rispecchia anche nella nostra compagna di viaggio, la Peugeot 508 Hybrid. Oltre alle linee, la mancanza delle cornici ai finestrini esprime una chiara vocazione stilistica da coupé e una altrettanto evidente intenzione di superare gli schemi delle altre ammiraglie presenti sul mercato. Ma la particolarità di un design distintivo non è l’unico vanto della Peugeot 508. L’articolata gamma di questo modello propone una versione plug-in hybrid, lo stato dell’arte della tecnologia ibrida, che permette di viaggiare per diverse decine di km in modalità 100% elettrica. Così entriamo nel centro storico di Firenze a zero emissioni. L’auto è talmente silenziosa che quasi la gente per strada non si accorge del nostro passaggio. Solo nel momento in cui si volta allora prende consapevolezza del fatto che stiamo passando accanto a loro.
Tappa intermedia: IMOLA
Rocca SforzescaPartiti da Firenze, prima di raggiungere Milano, deviamo verso Imola (all’altezza di Bologna lasciamo l’A1 e ci immettiamo nell’A14), perché anche qui ci sono segni del suo genio. È il 1502 e Cesare Borgia ha appena conquistato il Ducato di Romagna, con l’appoggio di Papa Alessandro VI e del re di Francia Luigi XII. Il neo-duca affida a Leonardo da Vinci l’incarico di verificare le fortificazioni e le infrastrutture strategiche del territorio.Mappa disegnata da LeonardoSu tutte, la Rocca Sforzesca di Imola (fondata nel XIII secolo), che costituisce uno splendido esempio di architettura fortificata tra Medioevo e Rinascimento. Tra i frutti più preziosi del soggiorno imolese di Leonardo c’è la pianta della città, ora conservata presso la Royal Library del castello inglese di Windsor.Ci fermiamo ad ammirare la ROCCA, ma anche piatti della cucina emiliana.
Spirito hybrid.
Colonnina per la ricarica elettricaLa Peugeot 508 plug-in hybrid, in versione berlina, è equipaggiata con un motore benzina PureTech turbo da 180 CV e un motore elettrico da 110 CV. Potenza complessiva: 225 CV. L’obiettivo è il contenimento dei consumi e delle emissioni, ma anche un grande piacere di guida, grazie ad una ancora maggiore reattività dell’auto (merito del motore elettrico che assicura un boost istantaneo). Le sensazioni sono a dir poco appaganti e rendono la guida piacevole e particolarmente dinamica. Un ulteriore vantaggio arriva dalle sospensioni posteriori multi-link, che possono essere abbinate al sistema Active Suspension Control, per settare lo smorzamento in funzione del percorso e delle preferenze del guidatore. Da un punto di vista tecnico, la batteria della 508 plug-in hybrid ha una capacità di 11,8 kWh. L’autonomia dichiarata dalla Casa, in modalità 100% elettrica, è di 54 chilometri (in base al nuovo ciclo Wltp), ma in condizioni di guida reale scende a una quarantina di chilometri. Ricarica rapida in 1 ora e 45 minuti, se si collega l’auto a una wallbox, sfruttando il caricatore di bordo da 7,4 kW disponibile in opzione.
Anima sportiva nella nuova 508 Sport Enginered
L’obiettivo è il contenimento dei consumi e delle emissioni, ma anche un grande piacere di guidaPer i più esigenti, le performance entrano in una nuova dimensione, fatta di altissime prestazioni e basse emissioni, grazie alla raffinata tecnologia ibrida plug-in con 3 motori di cui è dotata la nuova 508 Sport Engineered. Un nuovo modello al vertice che esalta il concetto di granturismo (disponibile con carrozzeria fastback oppure SW). Stiamo parlando dell’auto di serie più potente mai costruita dalla Casa del Leone. Ce lo ricordano i 360 CV di potenza massima complessiva e i 520 Nm di coppia massima, un’enfasi prestazionale che i numeri certificano alla perfezione: da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi, 1000 m con partenza da fermo in 24,5 secondi, da 80 a 120 km/h in 3 secondi, velocità massima di 250 km/h (autolimitata elettronicamente). Numeri che sono il frutto di una perfetta sinergia tra il motore benzina PureTech turbo da 200 CV (all’anteriore) e i due motori elettrici (da 110 CV posto all’anteriore e da 113 CV collocato sull’assale posteriore): un powertrain che dà vita a un concetto che il termine “Neo-Performance” esprime alla perfezione. Prestazioni da vera granturismo con un impatto ambientale incredibilmente ridotto, come testimoniato dagli appena 46 g/km di CO2.
Arrivo a Milano
Nonostante l’emergenza sanitaria, Milano non si ferma e punta alla rinascitaRipartiamo con la Peugeot 508 Hybrid da Imola per raggiungere Milano. Sempre sulle orme di Leonardo, che la scelse per la sua ricchezza e il suo fermento, pensando che lì avrebbe progettato armi e macchine da guerra per la signoria locale. Ci riesce, ma realizza anche tutt’altro, fortunatamente. Tra le opere principali, capolavori straordinari come il Cenacolo, dipinto nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, e le sale del Castello Sforzesco, destinate a ospitare le nozze di Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona.Cenacolo VincianoSenza dimenticare i Navigli, luogo simbolo della città meneghina. Spostandosi, invece, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” è possibile ammirare la più importante collezione mondiale di modelli leonardeschi.Adorazione dei MagiOggetti futuristici per l’epoca, così come lo sono oggi i grattacieli del nuovo quartiere di Citylife, che approdano quasi in una dimensione parallela: torri dalle forme bizzarre, case che somigliano a grandi navi da crociera, edifici scintillanti come stelle comete. La Torre Isozaki, soprannominata “Il Dritto”, è la più vecchia, progettata dall’architetto Arata Isozaki. Suoi fratelli minori, sono “Lo Storto” e “Il Curvo”, i due grattacieli dalla forma insolita concepiti rispettivamente da Zaha Hadid e Daniel Libeskind.La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, situata nel cuore di MilanoQuesti tre gioielli pionieristici per forma e concezione non solo uniscono idealmente la loro concezione green, con il nuovo parco in cui sorgono, ma trasformano l’intero skyline di Milano. Ai loro piedi, gli zampilli della Fontana delle Quattro Stagioni (con i suoi giochi d’acqua) sembrano suggellare quel passaggio di Milano da città storica a città futuristica. Simbolo di un “nuovo Rinascimento”.
Compagna di viaggio: Peugeot 508 Hybrid
Il cockpit della Peugeot 508 HybridA dominare, nell’abitacolo della Peugeot 508 Hybrid, è il Peugeot i-Cockpit: spicca per la nuova ergonomia che accentua la sensazione di benessere a bordo, esaltando il confort ed appagando la guida, incrementando allo stesso tempo il livello di sicurezza. Allestimento GT. Quattro le modalità di guida, in funzione del contesto e delle prestazioni richieste: Electric (prevede la trazione 100% elettrica con la quale si può raggiungere una velocità massima di 135 km/h e consente naturalmente di accedere alle aree Ztl o di potersi muovere anche in caso di blocco del traffico per motivi ambientali), Hybrid (utilizza invece al meglio la combinazione tra il motore a benzina e quello elettrico, che possono funzionare in sinergia o venire attivati singolarmente), Sport (esalta le prestazioni della vettura, erogando la massima potenza di sistema) e Comfort (che associa la modalità di guida Hybrid alle sospensioni a smorzamento controllato). Prestazioni: velocità massima di 230 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,3 secondi.
Come funziona un’auto ibrida plug-in
La strumentazione 100% digitale permette di controlalre il funzionamento del siste,ma ibridoViaggiare in modalità elettrica senza avere timore di restare a piedi se la batteria si scarica: è il vantaggio offerto dalle auto ibride plug-in, che abbinano motore termico, propulsore elettrico e batterie ricaricabili dalla rete esterna (con capacità sufficiente per percorrere qualche decina di chilometri). Nelle ibride plug-in, quando la batteria è carica, l’auto può procedere a corrente e il motore termico entra in gioco solo se si chiedono le massime prestazioni. Nel momento in cui la carica dell’accumulatore sta per esaurirsi, la vettura si comporta come una normale ibrida, con il motore elettrico che aiuta quello termico nelle accelerazioni. Le ibride “alla spina” offrono vantaggi in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, grazie alla maggiore autonomia di funzionamento in modalità elettrica.Infotainment 508 Hybrid
WEEKEND PREMIUM: APRILE-MAGGIO 2025
Editoriale
Ma chi sono io??
21 aprile 2025, Papa Francesco ci ha lasciati
Ma chi sono io per parlarne? Per parlare di un Papa non me la sento, ma di Bergoglio come uomo posso tentare, e infatti quando mi hanno avvertito che ci aveva lasciati, il primo aggettivo che mi è nato dal cuore è stato umano, infatti l’ho sempre sentito vicino, come un padre o un fratello.
Ma chi sono io per ricordarlo?
In verità un ricordo mio ce l’ho. Il 12 marzo del 2013, nel baretto di via Ferrucci, a Milano, dove ogni mattina Giuseppe mi aspettava con un caffé lungo ed una brioche scaldata per 10 secondi. Come ogni mattina lì leggevo il Corriere e scambiavo pareri e notizie con l’arguta salumiera e il pretenzioso ingegnere, mentre Giuseppe ai caffé aggiungeva saggezza e cultura che non t’aspettavi. Quella mattina si parlava del futuro Papa che avrebbero eletto l’indomani. “Ci vorrebbe un Francesco, più vicino alla gente e più lontano dal Vaticano…” Non so se le mie parole furono esattamente queste, ma il senso fu preciso: alla Chiesa occorreva un Francesco.
Quando l’indomani Bergoglio annunciò di volversi chiamare Francesco, al baretto mi guardarono con sospetto, da chi potevo averlo saputo ben un giorno prima? Forse qualcuno se lo chiede ancora adesso, ma quella mattina Giuseppe mi preparò un caffé sublime.
Ma chi sono io per continuare a parlarne?
Una cosa, però, voglio ancora dirla, non dimenticheremo questo Papa che ha saputo scendere fra la gente, come ha saputo scendere nelle baraccopoli di Buenos Aires, e nel suo gregge ha saputo accogliere gay e divorziati. E che quando ha sentito che stava per lasciare questo mondo terreno ha voluto spogliarsi di tiara e ingombranti vestimenti papali, per dirigersi verso il mondo dell’anima sulla sua sedia a rotelle con un poncho e normali pantaloni: come un uomo, come Francesco. Indicandoci una strada.
Ma chi sono io?
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