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Abruzzo, l’Assessore Regionale al Turismo Mauro Febbo, “Ecco i Cinque punti per ripartire”

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Di Raffaele D’Argenzio  (In copertina: panorama del lago di Scanno. Foto di Cesidio Silla)

Il turismo deve ripartire e, in molti casi, risollevarsi dopo l’emergenza Covid-19. Ecco perché per le nostre vacanze o i nostri weekend dobbiamo scegliere una meta italiana. Ogni regione ha le sue bellezze, le sue eccellenze artistiche, storiche, enogastronomiche, e ognuna punta su di esse per rilanciare il settore. Questa settimana, incontriamo l’Assessore alle Attività Produttive, Turismo e Cultura della Regione Abruzzo Mauro Febbo, per farci dire quali saranno le strategie per la ripartenza di una delle regioni a maggiore vocazione turistica.

Il settore del turismo vive una crisi sconvolgente, quali sono le strategie di intervento per la regione Abruzzo?

“Il Turismo è tra i più colpiti in assoluto dalla crisi coronavirus. La limitazione dei movimenti ha provocato un crollo verticale in un settore che in Abruzzo vale circa il 13% del Pil. La Regione ha messo in campo importanti finanziamenti al fine di sostenere la ripartenza attraverso la concessione di contributi a fondo perduto ma anche per sostenere eventuali investimenti già programmati. Attraverso il Dipartimento del Turismo stiamo lavorando al rilancio dell’intera filiera turistica con uno specifico Piano di rilancio accompagnato da un piano di marketing promozionale e investimenti produttivi nelle tecnologie digitali.

Un esemplare di lupo (foto Coop. Il Bosso)

Il primo ostacolo per il settore turistico sarà trovare il modo per superare “il lockdown psicologico”, la paura dei cittadini di spostarsi. Per questo, anche in Abruzzo in questa prima fase bisogna lavorare per ripensare l’offerta turistica in totale sicurezza attraverso protocolli ben precisi rivolti alla sicurezza del turista. L’Abruzzo ha un patrimonio di bellezze prezioso su cui costruire la ripartenza e tornare a una nuova, differente normalità. Alla Bit di Milano di febbraio l’Abruzzo ha promosso pacchetti turistici accessibili a tutti basati essenzialmente sul turismo lento, sul cicloturismo e sui cammini da percorre per scoprire le sue bellezze. Ripartiremo da questa proposta”.

Panorama del Gran Sasso (foto Massimo Verdecchia)

Come pensate di riportare prima gli italiani e poi gli stranieri nel vostro magnifico territorio?

“La Regione Abruzzo ha messo in campo una campagna di comunicazione mirata, specifica su emittenti tv a livello nazionali e locali, quotidiani nazionali online e radio e altro. Ovviamente in questa fase post lockdown ci si immagina un turismo per lo più di prossimità, almeno nella prima fase. L’Abruzzo può beneficiare di una posizione di vantaggio in quanto destinazione caratterizzata da spazi aperti, ampi e poco antropizzati, con una natura importante e protetta, borghi e centri abitati con densità demografica contenuta, facile da raggiungere (centro Italia /rete stradale /rete ferroviaria) ed ideale per attività all’aria aperta (trekking, cammini, cicloturismo, itinerari culturali ed enogastronomici per la scoperta di una forte identità territoriale e della genuinità)”.

Escursionisti sul Gran Sasso

Quali saranno i plus su cui potrete puntare?

“La Regione Abruzzo può contare su 133 chilometri di costa, lungo la quale si alternano tra la parte nord e quella a sud arenili di sabbia con ampie spiagge, pinete, scogliere, promontori e calette di ciottoli, lidi solitari, le suggestive Area Marina protetta del Cerrano e la Riserva costiera di Punta Aderci, e le numerose località premiate con la prestigiosa “Bandiera Blu”.

Panorama di Punta Aderci

Nella parte sud dell’Abruzzo lungo la costa abbiamo la famosa Via Verde Costa dei Trabocchi, un percorso ciclopedonale ormai quasi terminato sull’ex tracciato ferroviario, di una bellezza unica ed affascinante. La nostra Regione è ricca di piccoli borghi, chiese antichissime, eremi, castelli e palazzi unici. In questi anni è cresciuto il turismo Lento o Slow e sostenibile che permette uno stretto contatto con la natura e l’Abruzzo si è scoperta la regione ideale per una vacanza attiva in bicicletta, in mountain- bike, a piedi con zaino in spalla, a cavallo, con gli sci, in parapendio, in aereo ultraleggero, in barca, in moto, in fuoristrada ed in canoa”.

Alba lungo la “Costa dei Trabocchi”

Gli spazi verdi dei vostri parchi e delle vostre montagne?

“La Regione Abruzzo si distingue per il suo habitat e per la sua biodiversità, ben tutelati da tre Parchi Nazionali: lo storico Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, e quelli del Gran Sasso-Laga e della Majella. Vi sono oltre 30 riserve e oasi naturalistiche. Tutto questo fa dell’Abruzzo il “cuore verde d’Europa”, con circa un terzo del proprio territorio sottoposto a tutela e le Faggete Vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Patrimonio dell’UNESCO con alberi che sono lì da prima della scoperta dell’America!

Le gole del fiume Orta, nel Parco della Majella

Inoltre abbiamo in Abruzzo i due massicci montani più importanti della catena appenninica, la Majella ed il Gran Sasso vette che sfiorano i tremila metri e il Ghiacciaio perenne più a sud del continente Europeo. Il Gran Sasso, infine, che ha visto la prima ascesa “alpinistica” della storia italiana (1540) ha un primato che consente all’Abruzzo di fregiarsi di un altro Patrimonio immateriale dell’UNESCO come l’Alpinismo”.

Colori d’autunno con vista sul Gran Sasso (foto Mery Aiuto)

Come spera che reagiscano gli imprenditori del turismo?

“Da veri abruzzesi. Abituati al lavoro e costruire giorno dopo giorno il proprio futuro. Con loro abbiamo costruito una collaborazione tra pubblico e privato per poter riorganizzare l’offerta turistica attraverso un approccio multidisciplinare. Pertanto oggi è indubbio sviluppare nuove progettualità sostenibili ed avviare un programma di destagionalizzazione dei flussi turistici per evitare una elevata concentrazione dei turisti che potrebbe comportare la congestione delle capacità di trasporto e dei servizi di accoglienza anche alla luce delle restrizioni legate alla prevenzione della diffusione del Covid-19”.

Il borgo di Pacentro (foto Cristian Ciliegi)

E i turisti esteri come pensa di poterli riportare in Abruzzo?

“Bisogna partire dalla necessità di comunicare l’Abruzzo come una destinazione ‘autentica ed esperienziale’, in grado di offrire al turista un turismo tematico ad alto valore aggiunto, con ampi spazi e natura protetta, trasformando in punto di forza quello che prima poteva essere un punto di debolezza ossia il fatto di essere una regione ancora poco conosciuta ma comunque dall’alto potenziale turistico con i suoi diversi prodotti turistici. Il tema della sostenibilità assieme al bisogno di ambienti naturali, di sicurezza e di luoghi poco affollati saranno centrali nel ripensare l’offerta turistica. I borghi e i piccoli centri e la vacanza attiva (ad esempio, cicloturismo, trekking, arrampicata, birdwatching, orienteering esperienziali, vacanze natura, plein air, etc.) possono essere le proposte più coerenti rispetto alle nuove caratteristiche della domanda”

Il fascino notturno della Torre del Cerrano (foto Valentina De Santis)

Per il turismo enogastronomico, il localismo, il chilometro zero possono diventare il perno della nuova ristorazione?

“I nostri ristoratori sono i nostri primi ambasciatori e anello fondamentale con i turisti. Da sempre l’Abruzzo possiede un ricco patrimonio enogastronomico legato alla tradizione, alla storia e alla cultura culinaria propria di diversi territori, con uguale e grande qualità sia per la cucina di terra che di mare. La Regione Abruzzo ha, inoltre, attivato il marchio di Ristorante tipico d’Abruzzo con validità anche nell’unione Europea.

Gli arrosticini abruzzesi, un piatto tipico da non perdere

L’Abruzzo dell’autenticità e della tradizione conta anche numerosi chef stellati e un tre stelle famoso nel mondo (Niko Romito, chef del ristorante Reale Casadonna, a Castel di Sangro (AQ) n.d.r). La cucina, la ristorazione deve saper raccontare la storia di un luogo e trasmettere anche la cultura di un particolare territorio. Tutto questo può e deve essere trasformato in un prodotto turistico”

Lo chef tristellato Niko Romito

Un bel luogo può contribuire a farci provare la felicità? Lei l’ha provata e dove?

“Ci sono due cose di cui mi piace parlare ossia un luogo e un momento che mi hanno fatto provare una vera gioia e che ogni volta mi fanno provare la stessa sensazione. Il luogo è l’Oratorio di San Pellegrino a Bominaco (AQ), un piccolo edificio coperto con una volta a botte ogivale con un meraviglioso ciclo di affreschi che ne ricopre completamente la volta e le pareti. Non a caso è stato ribattezzato la “Cappella Sistina d’Abruzzo” ed è dal 1996 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Se invece penso ad un momento che i riempie di emozione è sicuramente il rito del Venerdì Santo a Chieti con la solenne processione (la più antica d’Italia) che si snoda per le vie della città durante la quale viene eseguito il celebre Miserere, un’esperienza emotiva e interiore davvero unica”.

I meravigliosi affreschi dell’Oratorio di San Pellegrino

È possibile cogliere delle opportunità da questo periodo di crisi?

“Certo. Questa situazione di stallo e di crisi ci ha permesso di individuare i punti di forza già consolidati della Regione e i punti di debolezza da dover colmare per delineare un posizionamento rilevante e identificativo dell’Abruzzo. L’Abruzzo ha forti probabilità per essere considerato una destinazione allettante, per tutti coloro che vivono nelle Regioni limitrofe alla nostra. Sicuramente continuare il lavoro di implementazione dell’Ecosistema Digitale, quale opportunità e strumento di sistema e promozione della Destinazione e attività di promo-commercializzazione”.

La Basilica di Collemaggio (AQ), tra le eccellenze da visitare

La stampa turistica cosa può fare in questo momento per aiutare il settore?

“La stampa turistica può aiutare i turisti italiani e stranieri a scoprire le tantissime potenzialità dell’Abruzzo in un momento in cui il nostro territorio offre naturalmente e senza alcuno sforzo tutto quello che i viaggiatori cercano in questo momento storico, in particolare gli spazi naturali incontaminati sia sulla costa che nelle aree interne, ricche di storia e autenticità, in cui il distanziamento sociale è naturalmente garantito.  Ma aggiungo che può essere anche un veicolo utilissimo per rassicurare i tanti turisti che amano le lunghe spiagge attrezzate e far conoscere loro tutte le misure precauzionali che sono state assunte per garantire loro una vacanza sicura e rilassante. Altrettanto importante la stampa di settore rivolta principalmente al Trade e operatori”.

….leggi i 5 punti per ripartire nella 2° pagina….