di Raffaele d’Argenzio
Il mio tempo si è fermato a Napoli
su quel tram zona Stazione Centrale
con treni che partivano e arrivavano,
forse andavo a Milano forse tornavo,
e su quel tram tu forse andavi a una festa,
forse tornavi,
gli altri ridevano, ma tu sorridevi soltanto.
Gli altri seduti, tu in piedi,
come a non volerti fermare,
pronta per un altro cammino
che solo tu conoscevi.
Forse cercavi qualcosa e non sapevi cosa
e il tuo sguardo si fermò nel mio e brillò.
Chi era lui? Seguì il tuo sguardo e mi fissò
forse si chiese cosa ci trovassi in quel ragazzo
dal maglione di uno strano rosso
e dagli occhi piccoli ma intensi.
Ti scosse e alla prima fermata ti portò con sé.
A me lasciasti il tuo sguardo, forse un sorriso.
Tante vite, tanti viaggi, tanti sguardi
eppure non ti ho dimenticata.
Dove sarai? A Napoli, dove?
Sarai felice, sarai appagata?
I tuoi sogni si sono realizzati,
o solo regalati e non vissuti?
Lui ti ha fatta scendere da quel tram,
c’è sempre qualcuno
che ci fa scendere dai nostri sogni.
Forse, forse, forse…
forse neanche tu hai dimenticato
quel ragazzo dal maglione rosso
e dai piccoli occhi in cui il tuo sguardo
si abbracciò al mio e per un attimo,
anche se solo per attimo,
ci siamo regalati un sogno,
un sogno preso a prestito,
subito reso ma non dimenticato.
Anche i sogni prendono il tram.
Raffaele d’Argenzio