In Auto Weekend con gusto

Weekend con gusto a km 0 con la Peugeot 308 SW Hybrid

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Nonostante il mercato guardi ai SUV, le station wagon non si sono estinte, anzi le fanno sempre più belle. E tra le regine di bellezza oggi c’è la nuova Peugeot 308 SW Hybrid, campionessa d’eleganza mista a sportività. Lo noto mentre la guardo e mi avvicino, ma anche quando ci salgo e ne apprezzo la cura al dettaglio unita allo spazio interno tutt’ora inarrivabile. Un’auto perfetta per la ricerca di sostenibilità e di prodotti biologici.

Per mantenerne l’obiettivo di basse emissioni, il nostro ultimo weekend con gusto è stato all’insegna del km 0, alla scoperta di quello che la Lombardia tra il pavese e la Brianza ha da offrire tra aziende agricole, prodotti caseari, cantine e castelli che nulla invidiano a Versailles. Lo abbiamo fatto con il minor impatto possibile, grazie anche alla propulsione plug-in hybrid che permette di percorrere in full electric e a 0 emissioni circa 60 km, riducendo anche i consumi.

Chignolo Po e la “Versailles Lombarda”

Per quanto l’obiettivo del nostro weekend sia la ricerca di prodotti a km 0, non ci siamo fatti mancare una visita artistica. La quale, del resto, rientra nel programma, perché permette di visitare una reggia meravigliosa ed elegante a 50 minuti da Milano, che si raggiunge percorrendo la tangenziale e uscendo a San Giuliano per proseguire sulla SP17 verso Pavia; oppure percorrendo l’autostrada A1 e uscendo a Ospedaletto Lodigiano. Così arriviamo al Castello di Chignolo Po, che svetta nella campagna pavese e domina tutto il Paese da cui prende il nome.

Le sue radici affondano nel regno longobardo di Liutprando nel 740 d.C. (Pavia, lo ricordiamo, era la Capitale del Regno dei Longobardi), ma nei secoli il castello venne ampliato, diventando uno dei maggiori feudi lombardi e passando di dinastia in dinastia: prima i Pusterla, poi i Federici e soprattutto i Cusani, che ne aumentarono al massimo la potenza, e che lo ressero fino al 1796, anno di soppressione di tutti i Feudi.

Furono però i lavori commissionati dal Cardinale Agostino Cusani Visconti a dargli il titolo di Versailles Lombarda, perché incaricando l’architetto romano Giovanni Ruggeri, fece realizzare il grande parco di 30 ettari con al centro un maestoso edificio barocco (il Palazzo del Tè); i giardini, le statue, i ninfei, i gazebi; il cortile d’onore, con stemma vescovile del cardinale e collegato al giardino da un ponticello; la nuova ala est con gli appartamenti per gli ospiti, tra cui quello dedicato a Papa Clemente XI e la camera che ospitò Napoleone e Federico I d’Asburgo.

E sono proprio queste stanze a regalare la magia, con interni che lasciano stupiti per il lusso e lo sfarzo inimmaginabili in una reggia semi-sconosciuta ben al di fuori della città. Oggi, il Castello di Chignolo Po è un’ambita location per matrimoni, ma anche eventi aziendali e conferenze. Si può visitare anche da privati, nel weekend dalle 9.30 alle 17.30, con tour guidato per ammirarne tutte le bellezze e conoscerne la storia.

Castello di Chignolo Po

Via Stazione, Chignolo Po (Pavia)

+39 3201198899 – info@castellodichignolopo.it

Il Nettare dei Santi

Finita la nostra visita, torniamo sulla 308 e ci spostiamo di pochi km per immergerci sui colli tra il milanese e il pavese, finalmente gialli e arancio con i colori dell’autunno, nel comune di San Colombano al Lambro, in provincia di Milano.

Qui ci sono diverse aziende agricole e cantine, ma colpisce per il nome, la location e la storia la cantina Nettare dei Santi. Proprietà della famiglia Riccardi, risale alla fine dell’Ottocento, quando le uve dei suoi vigneti venivano vinificati nella vecchia tinaia dell’oratorio di San Rocco, a San Colombano, e il vino derivato o veniva usato in casa, o barattato con altri beni di consumo. Fu Franco Riccardi che, negli anni ’40, dopo aver lasciato lo sport con cui aveva ottenuto 4 ori nelle gare di spada, trasformò una “semplice” passione di famiglia in un’attività imprenditoriale, per dare nuova immagine al prodotto e alla sua famiglia. Fu lui a dare il nome particolare alla cantina, e fu una poesia di Francesco Redi a ispirarlo. Nello specifico, questo punto:

Io sono il vino che dall’ameno colle del vecchio Mombrione ebbe i natali. Con l’oro del sol ch’entra mi bolle dei sogni in dolci voli, allargo l’ali. Mi esaltano i poeti nei lor canti definendomi Nettare dei Santi”.

Negli anni Cinquanta furono stampate le prime etichette del prodotto omonimo della cantina, un vino rosso semplice e beverino che rispecchiava la tipicità del territorio, ma che dava anche nobilità e importanza ai Colli di San Colombano, ricchi di storia.

Dopo la morte di Franco, il figlio Enrico negli anni Sessanta creò altri due importanti vini, altro simbolo dell’azienda: la verdea la Tonsa, e il Roverone. Enrico nel 1980 spostò la cantina dal centro del Paese alla cima della collina, dove tutt’ora si trova circondata dai vigneti di proprietà, e divenne una delle realtà vitivinicole di San Colombano. Oggi, Gianenrico, continua la storia e continua a produrre prodotti di qualità.

Interessante la degustazione proposta dalla Cantina, a 3 o 5 vini, bianchi, rossi e rosé per assaggiare tutto ciò che di meglio l’azienda ha da offrire. Spicca la Verdea, ma in generale tutti i vini sono particolari e apprezzabili per il tipo di coltivazione. La lavorazione nasce da un’attenta selezione della vigna, con trasformazione basata sul rispetto della materia prima. L’uva bianca, che dà vita alla Verdea, spicca per il freddo, la criomacerazione e la fermentazione a temperatura controllata.

Nettare Dei Santi

Via della Capra, 17

20078, San Colombano al Lambro (MI)

Dove mangiare: Azienda Agricola La Botanica

 Il weekend termina continuando a “risalire”, pur rimanendo nei dintorni di Milano. Ci spostiamo, infatti, in Brianza, a Lentate sul Seveso (MB). Qui, oltre al borghetto tipico, si trova l’Azienda Agricola “La Botanica”, che da qualche anno ormai attira giovani e non giovani dall’Italia e dall’Europa, che qui vengono ad assaggiare gli ottimi prodotti tutti derivati dal bestiame ivi allevato, e che dà luogo anche a numerose attività per i bambini.

Yogurt, formaggi, dolci, burro, biscotti, gelato, ma anche confetture e marmellate, sono tutti creati localmente dalla Botanica, la cui storia nasce a metà del 1800, quando venne costruito il giardino botanico che le dà il nome e che oggi è ancora usato.

Ma l’edificio, una tipica cascina lombarda, risale addirittura al 1300, quando era una riserva di caccia. Alla fine dell’Ottocento, le attività erano legate all’apicoltura e alla produzione di pane e miele “pei malati di petto e pei convalescenti”, mentre durante la seconda guerra mondiale furono realizzati diversi sotterranei come basi di fuga per i perseguitati dal nazismo. Negli anni Cinquanta, infine, la conversione in Azienda Agricola.

Pur essendo l’ideale anche per un’ottima colazione o merenda, l’Azienda Agricola nel weekend dà vita a pranzi, aperitivi o all’Agricena, la cena. Come aperitivo, il consiglio è un buon calice di vino bollicine, preferibilmente bianco, e il tagliere “Furmagiàtt”, che prevede focaccia, formaggio spalmabile e altri prodotti locali.

La cena prevede un menu ricco, con antipasti che vedono la polenta di farina di mais a pietra ripiena di taleggio, fonduta e cipolla caramellata. I piatti principali variani continuamente in base alla stagione e alle proposte dello chef, ma come secondo chi non volesse affidarsi al gusto del cuoco, può scegliere il tagliere di formaggi e conserve dell’orto della Botanica.

Azienda Agricola La Botanica

Via Filippo Gerbino, 33

20823 – Lentate sul Seveso (MB)

Dove dormire

 All’azienda Agricola La Botanica è possibile anche pernottare. Nel cuore della fattoria ci sono diverse camere che affacciano sulla Cascina, e che hanno vista esclusiva sul Parco delle Groane, uno degli innumerevoli polmoni verdi che compongono la Brianza.

Le camere sono: Venere (quadrupla con un matrimoniale e 2 singoli); Maia (doppia matrimoniale); Gea (quadrupla con letto matrimoniale e 2 letti singoli); Cerere (doppia con 2 letti singoli); Demetra (doppia matrimoniale con salotto); Flora (doppia matrimoniale); Afrodite (letto matrimoniale, 2 letti singoli, salotto e cucina).

Azienda Agricola La Botanica

Via Filippo Gerbino, 33

20823 – Lentate sul Seveso (MB)

La nostra compagna di viaggio

 La Peugeot 308 Station Wagon Hybrid è l’ideale per i viaggi di tutti i tipi, con gli amici, con la famiglia, o per riempire il suo enorme bagagliaio (580 litri senza abbattere il divano posteriore) con i prodotti locali che abbiamo acquistato. La sua linea è filante ed elegante, come ormai poche auto sanno regalare, ma il design è aggressivo e personale come tutte le vetture Peugeot di stampo moderno. Il frontale ha una grande griglia senza limiti, con lo scudetto nero Peugeot al centro, e i fari LED ad artiglio che ormai distinguono le auto del marchio. Dietro, rispetto alla controparte a berlina, ha un design meglio riuscito, con fari sottili e larghi, artigli rossi che sanno essere d’impatto. La GT della nostra prova ha un assetto ancora più ribassato e piacevole.

Gli interni sono in ecopelle, con sedili di un blu pallido che ricordano gli anni Novanta, ma sono di estrema qualità. Spicca, sulla GT, l’i-Cockpit 3D, con volante piccolo “da Kart” che aumenta la maneggevolezza della vettura e piacerà ai più alti, e cruscotto digitale tridimensionale, che oltre ad essere d’impatto, fornisce tutte le infromazioni sulla vettura, con limiti stradali, velocità di crociera, consumi e navigatore. Al centro, invece, il display touch 21:9 con l’ultima release dell’OS, ad altissima definizione e compatibile wireless con Apple CarPlay e Android Auto.

La vettura ha ben 180 CV di potenza (è disponibile anche da 225 CV), ed è un vero piacere da guidare, sia grazie al volante piccolo, sia grazie al basso cx aerodinamico e alla forma della vettura, che nonostante il peso dato dalle batterie, è maneggevole, scattante, una goduria per tutti gli appassionati che fa venire continuamente voglia di mettersi in strada. I 60 km di autonomia in elettrico sono perfetti per muoversi in città, ma anche per percorrere quasi interamente il percorso del nostro itinerario; l’ibrido, in generale, fa lavorare bene i due motori, senza intoppi e assicurando sempre un buono scatto.

SCHEDA PEUGEOT 308 SW HYBRID

  • Potenza: 180 CV;
  • Coppia: 360 N/m;
  • Velocità massima: 225  km/h;
  • Consumo medio: 2,5  l /100 km;
  • Emissioni di CO2: 25 g/km;
  • Prezzi: Da 38.020 euro