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Weekend in bici in Valsugana

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Il percorso che vi proponiamo oggi è l’ormai famosa ciclabile della Valsugana. E’ un percorso molto semplice e ben servito dai vari bici grill che sono sorti lungo i circa 80 km della ciclabile. Proprio perché è una distanza ragguardevole, molti si lasciano intimorire e decidono di non provarci. Ora non avete più scuse, se siete stanchi, grazie alla possibilità offerte dai noleggiatori, potete lasciare la bicicletta in una delle stazioni del treno, e tornare comodamente a casa. Alle due ruote ci penseranno loro.

Partiamo da Levico Terme, quasi subito ci fermiamo per il caffè di rito al bici grill… la struttura è proprio sotto la punta del forte Vezzena. Il forte fu costruito quando il Trentino apparteneva all’impero austro-ungarico tra il 1910 e il 1914. Aveva un’importantissima funzione di osservatorio grazie alla sua posizione strategica, e proprio per questo motivo veniva chiamato “l’occhio degli altipiani”. Poteva controllare la zona a sud verso Asiago e il suo altipiano e tutto il versante nord della Valsugana. La costruzione si affaccia a strapiombo con un salto di 1300 metri sulla valle sottostante.

A costruirlo furuno i Kaiserjäger, (cacciatori imperiali). Erano un reparto dell’esercito austriaco, reclutato nelle zone del Tirolo e quindi abituati a vivere in montagna. Ad essi si deve anche la famosissima strada panoramica del Menador, o appunto dei Kaiserjäger, che da Caldonazzo porta a monte Rovere. Circa 8 km di strada costruita nel fianco della montagna, con una pendenza media del 8% ma con punte fino al 10, che permette di godere di uno dei più bei panorami sui laghi di Caldonazzo e Levico. Se non ve la sentite di fare gli 80 km della ciclabile, potete sempre decidere di fare questa salita!!!!! No? Avete deciso di seguirci? Allora andiamo…

Dopo aver fatto un salto indietro nel tempo di 100 anni visualizzando le fortificazioni che ci sovrastano e aver bevuto il caffè, partiamo per Bassano del Grappa.. casco in testa ben allacciato e via…I primi chilometri passano veloci accanto al fiume Brenta, chenasce dal lago di Caldonazzo e più passano i chilometri, e più diventa impetuoso. Accanto a noi oltre al fiume coltivazioni a perdita d’occhio di mais, d’altronde la polenta è uno dei passaporti di questa valle…

Dopo una manciata di minuti, si arriva a Marter, piccola frazione di Roncegno Terme. Appena al di la della ferrovia troviamo il “Mulino Angeli”, un tempo importante mulino per il grano, granoturco ed altri cereali coltivati in Valsugana. Ora finemente ristrutturato, ospita una collezione permanente di spaventapasseri, continuamente aggiornata, potete trovare anche lo spaventapasseri ciclista….. Dopo la foto di rito con il “nostro” pupazzo, ci dirigiamo a Borgo Valsugana, paese noto per ospitare il centro studi dedicato ad Alcide Degasperi,nato a pochi chilometri di distanza e che qui mori nel 1954. Superato Borgo, la ciclabile continua il suo serpeggiare ora a sinistra ora a destra del Brenta, fino ad arrivare a Tezze, dove ci fermiamo per la sosta pranzo al secondo dei bici grill presenti lungo il percorso. Tezze è a circa 50 km dalla partenza e 30 dall’arrivo…

Dopo il ristoro, si riprende a pedalare, sfiorando il Brenta, che ospita anche qualche airone bianco, e si continua tranquilli fino Enego. Da qui la pista diventa una strada secondaria, con poco traffico, ma bisogna comunque fare attenzione. Appena prima di entrare in Bassano si incontra la splendida villa Bianchi, concepita da Andrea Palladio, e assieme alle altre ville venete, patrimonio mondiale dell’umanità.

Dopo pochi minuti eccoci alla vista del famoso ponte coperto di Bassano, anch’esso progettato dal Palladio. Il ponte vecchio o ponte degli alpini, è uno dei simboli di Bassano, reso oltremodo famoso dalla canzone degli alpini “Sul Ponte di Bassano”.

Il ponte totalmente costruito in legno, e lungo 58 metri, poggia su 4 piloni di legno di forma triangolare, allineati al flusso d’acqua, ed è ricoperto da un tetto sostenuto da colonne tuscaniche, secondo lo stile del Palladio. Prende il nome “ponte degli alpini” perché furono proprio loro che ne curarono la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale. Ancora una piccola curiosità, all’inizio del ponte, dalla parte del centro città potete trovare il negozio della Bortolo Nardini, che è li dal 1779, risultando così la più vecchia distilleria d’Italia. Se siete qui in orario di aperitivo non potete mancare di entrare nella grapperia, rimarrete affascinati dai quasi 240 anni di storia che vedrete…

Una visita alla cittadina, passando per piazzotto montevecchio,piazza della libertà e piazza Garibaldi vi farà assaporare la Bassano più vera, quella che ha affascinato le migliaia di persone che ogni anno vengono fino a qui per stringersi la mano su quel ponte, simbolo di quella ostinata voglia di ricominciare che hanno le genti di qui… Lasciamo le biciclette alla stazione e salendo sul treno sicuramente stanchi, ma altrettanto sicuramente felici, non possiamo che apprezzare una volta di più questa nostra Italia, che nasconde ad ogni angolo bellezze e storie imparagonabili e che solo con la bicicletta, si ha il tempo e il modo di scoprire..