Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono il 55° sito italiano inserito nella lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La proclamazione è avvenuta pochi giorni fa durante la 43° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO, riunitosi a Baku, in Azerbaijan, con delibera unanime dei 21 Stati membri, a conferma dell’alta qualità della candidatura italiana.
L’area che vale “un Patrimonio” è quella compresa da Valdobbiadene a Vittorio Veneto, poco meno di diecimila ettari, che include i Comuni di Valdobbiadene, Vidor, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo e Vittorio Veneto.
Qui si producono più di 90 milioni di bottiglie all’anno di Prosecco Superiore Docg, un’eccellenza la cui nascita è sancita nel 1876 con la prima Scuola Enologica d’Italia.
Tuttavia, il dossier presentato dall’Italia per la candidatura delle colline del Prosecco ha puntato sulla qualità del paesaggio, evidenziando come i prodotti tipici italiani trovino un valore aggiunto non solo nei processi produttivi, ma anche nell’ambiente.
L’arte del Prosecco nasce nel Medioevo
La storia tramanda che già nel Medioevo, in quella che oggi è la zona di produzione del Prosecco fossero sorti degli appezzamenti di piccole dimensioni, un mosaico di piccole vigne intervallate ad aree boschive, che si sono tramandate fino ai nostri giorni.
Nel 1600 sono invece documentati gli splendidi scorci paesaggistici creati dalla struttura medievale in abbinamento alle sistemazioni del terreno, in particolare ai ciglioni erbosi che si arrampicano sulle ripide pendici delle colline. Alla particolarità del paesaggio hanno poi contribuito anche le architetture degli impianti viticoli e le tecniche di allevamento, come nel caso della Bellusera, nata a Tezze di Piave alla fine dell’Ottocento.
Attualmente, sulle colline del Prosecco sono dislocate 185 cantine, la cui produzione viene esportata in 130 paesi del mondo. Ogni anno, sono circa 400 mila i turisti che arrivano qui per visitare e gustare il celebre vino, ma si pensa che, per l’”effetto UNESCO”, nei prossimi anni possano aumentare. Di seguito, vi proponiamo allora un itinerario sulla Strada del Prosecco, da fare prima che arrivi “la pazza folla”, attirata dalle bollicine venete che ora valgono un Patrimonio!
Alla scoperta della Strada del Prosecco
Fate una prima tappa a Conegliano e fermatevi per una passeggiata lungo i portici di Contrada Grande, dove si affacciano i palazzi patrizi e dove potete ammirare gli splendidi affreschi sulla facciata del Duomo.
Proseguite poi fino al castello, dove, presso l’Istituto Enologico Cerletti, si visita la Bottega del Vino della Scuola Enologica (serve la prenotazione telefonando allo 0438/61421). Da qui prendete la Strada del Prosecco, che si percorre in direzione di Rua San Pietro di Feletto, dove si fa una sosta per ammirare lo splendido Eremo camaldolese, oggi sede del Municipio.
Arrivate poi a San Pietro di Feletto, dove merita una visita la Pieve romanica del XII secolo. Continuate ancora in direzione di Refrontolo per ammirare scorci suggestivi sulle colline di Felettano.
Proseguite ancora fino a Solighetto, dove si trova la settecentesca Villa Brandolini sede del Consorzio di Tutela del Vino Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg, adibita anche a mostre ed eventi culturali.
Da Farra di Soligo a Valdobbiadene
Risalite in macchina e, dopo aver superato Farra di Soligo, arriverete a Col San Martino, dove valgono una sosta le Torri di Credazzo, di epoca longobarda, e la Chiesetta di San Vigilio, che si raggiunge a piedi.
L’ultima parte dell’itinerario volge verso nord, tra i vigneti del Cartizze, zona di produzione dell’omonimo pregiato spumante. Si sale poi verso Santo Stefano per ammirare alcuni dei panorami più belli delle colline del Prosecco Superiore Docg, tra vigneti vegliati da colline ammantate da boschi di castagno. Dopo aver superato anche San Pietro di Barbozza, si arriva infine a Valdobbiadene.
Prendetevi mezza giornata per visitare la cittadina, la sua piazza principale circondata da edifici neoclassici e la seicentesca Chiesetta di San Gregorio. Risalite poi in macchina in direzione di Guia percorrendo una strada panoramica sulle colline.
Prendete poi la SP 123 verso Campea, superate il fiume Soligo e immettetevi sulla SP4 fino a Pedeguarda. Da qui salite verso Farrò. I vigneti si alternano a fitti boschi e ricoprono colline scoscese. È d’obbligo una sosta al belvedere di Rolle. Riprendete poi la via del ritorno tra paesi dal profilo antico e campanili ricchi di storia. Superate Arfanta, Tarzo e Corbanese, poi Cozzuolo, Carpesica e Ogliano fino a tornare di nuovo a Conegliano, dove vi consigliamo una cena tipica in un Enoteca, naturalmente con degustazione di Prosecco.
DOVE MANGIARE
*Ristorante da Andretta Terrazza di Rolle, via Enotria 5, Rolle – Cison di Valmarino (TV), tel 0438/85761. Cucina tipica con prodotti locali. Ampia scelta di vini. Menù degustazione € 40 a persona incluse bevande e vini.
*Salis Ristorante Enoteca, Strada di Saccol 52, Valdobbiadene, tel 0423/900561. Menù tradizionale rivisitato. Ottima scelta di Prosecchi. Prezzo medio a persona € 25/35 bevande escluse.
*Enoteca Veneta, via Dalmasso 12, Conegliano (TV), tel 0438/61532, www.enotecaveneta.com. Il locale nasce dalla ristrutturazione delle ex stalle della Scuola Enologica di Conegliano per la valorizzazione di vini e prodotti tipici regionali. Ristorante e pizzeria.
DOVE DORMIRE
*Hotel Resort Villa del Poggio****, via dei Pascoli 8/A, San Pietro di Feletto (TV), tel 0438/787154 . Resort sulle colline del Prosecco con terrazza panoramica, area wellness e sala fitness. Doppia da € 132.
*Villaguarda***, via San Nicolò 47, Follina (TV), tel 0438/980814 Terrazza affacciata sui vigneti, percorsi emozionali e camere tematiche. Doppia da € 79