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UNESCO con GUSTO. Villa Adriana a Tivoli (RM), benvenuti a casa dell’Imperatore

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Villa Adriana a Tivoli è uno dei siti archeologici più belli d’Italia. Sorge sulle pendici dei Monti Tiburtini, a circa mezz’ora da Roma, nel cuore della campagna romana. Una testimonianza della grandiosità dell’architettura e dell’arte imperiale che l’UNESCO l’ha inclusa, nel 1999, nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità, con la seguente motivazione:

“Villa Adriana è un capolavoro che in modo unico riunisce le più alte forme di espressione della cultura materiale dell’antico mondo mediterraneo; lo studio dei monumenti che compongono Villa Adriana ha giocato un ruolo cruciale nella riscoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del periodo Barocco. Essa ha, inoltre, profondamente influenzato numerosi architetti e progettisti del XIX e XX secolo”.

Il sogno dell’Imperatore Adriano

Già l’arrivo a Tivoli vi lascerà a bocca aperta. Il borgo medievale sorge a ridosso di una splendida cascata, alle spalle della quale si trova il Tempio di Vesta e, a pochi passi, il centro storico. Si dice che Tivoli sia più antica della stessa Roma e venne abitata dai popoli italici, tra cui i Sabini, i Siculi e i Latini. Dovette, tuttavia, arrendersi alla forza di Roma, che ne fece un importante centro commerciale e turistico, sede di ville e residenze di nobili e personaggi pubblici.

L’Imperatore Adriano scelse proprio Tivoli per farvi costruire la sua grandiosa villa estiva, un complesso architettonico che doveva riassumere le sue passioni e i suoi viaggi. La sua costruzione durò vent’anni, dal 118 al 133 d.C.

Villa Adriana si presentava come una vera e propria città, si estendeva per ben 120 ettari ed era divisa in quattro aree principali: gli edifici di rappresentanza con le terme, il Palazzo Imperiale, la residenza estiva e l’area monumentale. Non mancavano poi teatri, biblioteche, un’arena, un’accademia per le arti, e poi magazzini, alloggi per la corte e la servitù, parchi, giardini e ninfei. Il tutto immerso in un’atmosfera da sogno tra statue, giochi d’acqua, mosaici, marmi pregiati, stucchi e affreschi.

Un paradiso che Adriano poté godersi poco. Morì, infatti, a 62 anni nel 138 d.C. Alla morte dell’Imperatore iniziò, purtroppo, il declino della Villa, il cui culmine si raggiunse con la caduta dell’Impero romano. Per molti secoli Villa Adriana fu oggetto di razzie e come cava per materiali da costruzione.

Papi e cardinale, nel Cinquecento vi attinsero a piene mani, facendo man bassa di statue e marmi. Villa Adriana ebbe però un ruolo fondamentale per la riscoperta dell’architettura classica da parte degli umanisti del Cinquecento, tra cui Antonio da Sangallo, Francesco Borromini e Piranesi. Nel Seicento e nel Settecento, invece, la villa in rovina veniva spesso inclusa tra le mete del Grand Tour. Solo alla fine del XIX secolo Villa Adriana entrò a fare parte del patrimonio del Regno d’Italia e iniziò il suo recupero, che coinvolse per tutto il XX secolo archeologi di fama internazionale.

Visitiamo Villa Adriana

Adriano volle che la sua grandiosa villa rappresentasse non solo la città ideale, ma anche l’Impero stesso. Per questo molte aree sono un “omaggio” ai luoghi più importanti dei possedimenti romani. La visita comincia dal Pecile, che si trova poco dopo il varco che si apre alle spalle del Museo Didattico, dove è possibile avere una visione della villa grazie al dettagliatissimo plastico.

Il Pecile è ispirato alla Stoà Poikile di Atene, un portico variopinto che invitava alla meditazione e che raccoglieva le opere dei più grandi artisti greci. È formato da un quadriportico con al centro una piscina, sulla quale si affacciano le Camerelle, 160 stanze probabilmente destinate alle guardie imperiali.

Di fronte alle Camerelle si trova invece l’Antinoeion, un tempio dedicato alla memoria di Antinoo, un giovane di straordinaria bellezza, amato dall’imperatore Adriano, scomparso tragicamente nel 130 d.C, annegato nel Nilo.

Riportato alla luce nel 2002, il tempio si ispira alla religione egizia ed è costituito da un’esedra a semicerchio preceduta da un recinto che circondava due templi. L’interno, invece, era decorato con statue in marmo nero raffiguranti divinità egizie e con un pilastro con il geroglifico del faraone Ramses.

La visita prosegue alla Villa, il luogo in cui Adriano amava ritirarsi in tranquillità. Sorge al centro di un’isoletta artificiale, circondata da un canale chiuso da un portico ad anello con quaranta colonne. Fanno parte del piccolo complesso anche un peristilio con una fontana, un giardinetto e un’area termale.

A Villa Adriana non potevano poi mancare le terme, suddivise in ben due complessi: le Piccole Terme, riservate all’imperatore e ai suoi famigliari, e le Grandi Terme, ricavate in una grande sala con volta a crociera, provviste di frigidarium, calidarium, iaconicum (una sorta di sauna), una palestra e un locale caldaie.

La passione di Adriano per l’Egitto si riflette ancora nel complesso del Canopo, che ricostruisce simbolicamente un braccio del Nilo dell’area del delta. Attorno a uno specchio d’acqua adornato da copie di famose statue greche si snoda un colonnato, oltre il quale si trova un ninfeo formato da una grande nicchia e otto vasche.

Altri splendidi luoghi della Villa che si incontrano lungo il percorso sono la Torre di Roccabruna, un belvedere che, probabilmente, intendeva replicare le fattezze di un antico faro. All’interno dell’uliveto si trova invece l’Accademia, mentre in un’area di circa 50 mila mq si concentrano il Palazzo Imperiale, il Pretorio, cioè gli alloggi delle guardie pretoriane, la Piazza d’Oro, l’Atrio dorico, il Peristilio Grande e il Cortile delle Biblioteche, che comprendeva la Biblioteca Greca e quella Latina. Qui si trovano anche gli Hospitalia, il Tempio di Venere e un ninfeo. Da non perdere il panorama della Valle di Temple a conclusione della visita a Villa Adriana.

INFO: www.villaadriana.beniculturali.it/

…scopri nella 2° pagina che cosa mangiare a Tivoli…