Per una volta WEEKEND & TRAVEL

Tuvalu, il paradiso che rischiamo di perdere

image_pdfimage_print

Alluvioni, desertificazioni, clima “impazzito”, ghiacciai perenni che si sciolgono, incendi…I cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti e tutti ne stiamo facendo le spese. E sono tanti i luoghi del mondo, tra città costiere, isole, bellezze naturali che rischiano di scomparire o di cambiare inesorabilmente.

A essere maggiormente a rischio ci sono isole e atolli, alcuni molto noti, come le Maldive o le Seychelles, altri meno frequentati, perché minuscoli, ma tutti con una conformazione che le rende le prime “vittime” dell’innalzamento delle acque, al punto che molti rischiano di scomparire entro il 2100.

Ed è di questi “Paradisi (quasi) perduti” che vogliamo parlarvi, per tenere alta l’attenzione sul tema dei cambiamenti climatici, ma anche per suggerivi una meta, un viaggio da fare “Per una volta”, prima che sia troppo tardi.

Tuvalu, le isole che non ci saranno

Cominciamo con l’arcipelago delle Tuvalu, un tempo Isole Ellice, una manciata di isole e atolli situati nel Pacifico, tra l’Australia e le Hawaii. Con una superficie di appena 26 kmq è il quarto Stato più piccolo del mondo, dopo Città del Vaticano, il Principato di Monaco e Nauru.

A causa proprio dell’erosione del suo territorio è anche la seconda nazione meno popolata, poiché i cambiamenti climatici hanno costretto molti abitanti a diventare “migranti ambientali”.

Le Tuvalu infatti rischiano seriamente di scomparire a causa dell’innalzamento del livello del mare. In primo luogo per la loro conformazione di atolli corallini con un’altezza massima sul livello del mare di poco più di 4 metri, soggetti alla forza delle maree e agli effetti della salinità del mare. La crescita del livello del mare, oggi, viene stimato di 1-2 mm all’anno.

A questo ritmo, le Tuvalu potrebbero essere sommerse dall’oceano nell’arco di 50-100 anni. Per tentare di strappare la terra al mare, il governo ha adottato il principio dello sviluppo sostenibile per ridurre la propria dipendenza dal petrolio e ha lanciato ripetuti appelli ai paesi industrializzati, affinché limitino le emissioni di gas serra.

Se tutto questo non dovesse bastare, inoltre, è già pronto un piano di evacuazione che prevede il trasferimento degli abitanti in Nuova Zelanda e nelle isole vicine, secondo accordi presi con i rispettivi governi.

Funafuti, la capitale

L’arcipelago della Tuvalu che significa “gruppo di otto” è composto, dagli atolli di Funafuti, Nanumea, Nui, Nukufetau, Nukulaelae e dalle isole di Vaitupu, Nanumanga, Niutao e Niulakita, la nona isola, più meridionale, è stata abitata solo dalla seconda metà del Novecento e, proprio per questo motivo, “esclusa” dalla denominazione originaria.

Non si può dire che le Tuvalu siano il luogo più accessibile del mondo. Per arrivare, vi occorreranno circa due giorni di viaggio, spesso, dopo avere letteralmente attraversato il globo. L’unico modo per raggiungerle con un collegamento aereo è dalle isole Fiji, le più vicine, a circa 2500 km di distanza. I collegamenti con Fiji Airways si effettuano solo tre volte a settimana. Tuttavia, il primo impatto con gli atolli saprà ricompensarvi dalle fatiche del viaggio.

Viste dal cielo, le Tuvalu si presentano come una distesa di colori che variano dal turchese al verde inteso, circondate dalla barriera corallina e da una miriade di isolette minori, poco più che coriandoli circondati dall’oceano e coronate da palme.

Fongafele, l’isola principale dell’atollo di Funafuti, capitale di tutto l’arcipelago, si distingue per la sua sagoma stretta e allungata di appena 12 km, circondata dall’Oceano a est e una laguna protetta a ovest.

Qui si trova il Funafuti International Airport, con i suoi terminal in legno, da dove inizia l’itinerario che vi proponiamo. Prendendo come punto di riferimento l’aeroporto, all’estremità meridionale della pista si trovano le residenze del Primo Ministro e del Governatore Generale, che si possono osservare solo all’esterno.

Lungo la strada di accesso, si vede uno splendido maneapa, il caratteristico luogo di ritrovo dei tuvaluani dal tetto di paglia, spesso utilizzato per ospitare spettacoli di danza, canto, giochi o riunioni della comunità. Quello che sorge nei pressi delle residenze governative particolarmente elaborato e circondato da uno splendido giardino che culmina in una laguna.

Nelle vicinanze si trova anche il Library and National Archive, dove potete trovare una ricchissima collezione di libri, riviste e giornali dedicati al Pacifico, una raccolta di volumi su Tuvalu e opere di narrativa.

Proprio accanto, anche se non siete appassionati di francobolli, merita una visita il Philatelic. I francobolli di Tuvalu, infatti, sono famosi in tutto il mondo e molto ambiti tra i collezionisti per la loro grafica ed i loro colori caratteristici, poi per le politiche di emissione, che hanno contribuito a rendere ogni pezzo raro e prezioso. I primi furono emessi nel 1975, in occasione dell’indipendenza dell’arcipelago dalle isole Gilbert.

Da allora, ogni anno vengono programmate solo sei emissioni speciali, tutte in base ad eventi particolari di Tuvalu o per fatti di rilevanza internazionale. I francobolli rimangono in circolazione per un massimo di 4 o 5 anni, dopodiché viene annunciato il loro ritiro. I collezionisti hanno sei mesi di tempo per aggiudicarseli.

Da non perdere, invece, una sosta per un bagno nella splendida Laguna di Funafuti, dalle acque cristalline e dai colori accesi. Il luogo migliore per immergersi è il molo del Vaiaku Lagi Hotel, spesso usato da tuvaluani come trampolino per i tuffi!

Spostandosi, invece, all’estremità settentrionale della città si può, invece, visitare il David’s Drill, il monumento dedicato a Edgeworth David, uno studioso australiano che, nel 1896, effettuò a Funafuti tre spedizioni scientifiche per eseguire alcuni carotaggi di corallo, con l’obiettivo di verificare la teoria di Darwin, secondo la quale gli atolli poggiavano su roccia vulcanica sprofondata in mare, mentre il bordo del cratere andava ricostruendosi grazie all’azione dei coralli. Il monumento, una semplice base di cemento con un’iscrizione, è situato nel punto esatto dove avvenne il primo dei carotaggi.

Vi consigliamo di noleggiare una bicicletta o uno scooter e di proseguire il giro dell’isola in direzione nord rispetto all’aeroporto. Fiancheggiando la pista, all’altezza del Matagigali Bar, svoltate a sinistra ed immettetevi nella strada principale, dove si trova la Fetu Ao Lima Church, la chiesa che sorge sulle rovine dell’edificio religioso distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Proseguendo lungo la strada principale, l’unica che conduce a nord, dopo avere superato l’ospedale, troverete un altro residuo del secondo conflitto mondiale: un’enorme macchina per il movimento terra. Poco distante, all’altezza della laguna, si può scorgere anche il relitto di una nave da guerra.

La Fuanafuti Conservation Area

La fragile bellezza delle Tuvalu si concentra nella Funafuti Conservation Area, un parco naturale protetto di appena 33 kmq di territorio distribuito su cinque isolette. La riserva si raggiunge solo in barca rivolgendovi al Funafuti Town Council.

L’impatto con la riserva vi sorprenderà: le cinque isolette sono disposte a collana lungo il lato occidentale dell’atollo. Tutte le isole sono disabitate e, ovunque, è vietato praticare la pesca, la caccia e la raccolta di qualsiasi pianta o fiore.

Lambite da un mare turchese, da sabbie argentee e da piccoli boschi di palme, sono la dimora prediletta di diverse specie di uccelli, la barriera corallina ospita miriadi di pesci colorati, mentre le tartarughe marine approdano sulle spiagge per deporre le uova. Tutte caratteristiche che rendono lo snorkeling ed il birdwatching esperienze davvero uniche.

Le isole attorno a Funafuti

Altre escursioni interessanti si possono effettuare nelle isole satellite di Funafuti. Per spostarsi da un’isola all’altra non ci sono voli interni, ma dovete affidarvi alle navi statali “Nivaga II” e “Manu Folau” che effettuano il giro delle isole facendo una sosta su ognuna di circa un’ora.

Tra le escursioni da non perdere, c’è quella alla piccola isola di Tepuka, al confine settentrionale della Conservation Area, che vi stupirà per le spiagge di un bianco accecante dove potervi rilassare e fare snorkelling. Al centro dell’isola, invece, si possono ancora vedere alcuni reperti della Seconda Guerra Mondiale.

Al Town Council, invece, potete prenotare il trasferimento per l’isoletta di Funafala, situata all’estremità meridionale dell’atollo. L’isola è un luogo perfetto per immergersi nella vita lenta e gioviale dei tuvaluani, grazie all’ospitalità dei locali, che ancora si trovano e per la propensione degli abitanti a raccontare sia storie belliche sia degli effetti del riscaldamento globale sul fragile ecosistema delle loro isole.

Non perdete l’occasione di sedervi in un maneapa, magari sorseggiando lentamente un ponce. E, prima di lasciare queste isole, fate un pensiero alla meraviglia che avete visto… “Per una volta”, e che forse altri, tra qualche decennio, non avranno più la possibilità di visitare.

COME ARRIVARE

Occorre prima raggiungere le isole Fiji. Fiji Airways (www.fijiairways.com) collega tre volte a settimana Sydney con l’isola di Funafuti. Si può raggiungere l’Australia dall’Italia con Qantas (www.qantas.com). I collegamenti con le isole si effettuano con due navi traghetto statali che effettuano il giro delle isole con soste di un’ora. Per i trasporti terresti, date le distanze molto brevi, si possono noleggiate bici, scooter o piccoli pulmini.

DOVE DORMIRE

*Vaiaku Lagi Hotel***, Alofa &Fogafale Rd, Funafuti, Tuvalu, tel. +91 86898 60111, vaiakulagi@gmail.com, Funafuti, Tuvalu. Situato nel centro di Funafuti, a 50 metri dall’aeroporto e con una splendida vista sulla laguna, che si può ammirare da tutte le 16 stanze. L’hotel è dotato di un ristorante che offre cucina europea, indiana, cinese e locale.

*Filamona Moonlight Lodge***, Vaiaku Side, Funafuti, Tuvalu, tel +688 7006034, www.filamona.com. In posizione strategica tra l’aeroporto e il centro città. Ha in tutto 9 camere, di cui una camerata a sei posti, sette doppie e una con letti separati. Con veranda e ristorante. Possibilità di organizzare escursioni.

INFO

www.timelesstuvalu.com