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Tokyo, città sempre più green e sostenibile

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Tokyo, la splendida capitale del Giappone, colpisce i turisti occidentali per le sue mille sfaccettature, per i paesaggi urbani moderni che si uniscono a quelli antichi della tradizione. Tuttavia, Tokyo sorprende anche per la sua pulizia, con standard che puntano a renderla una meta sempre più “green” e competitiva dal punto di vista della sostenibilità.

Obiettivo “Zero Emissioni”

 Il 2030 è il termine fissato per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Uniti e Tokyo si sta impegnando nel dare il proprio contributo all’ambiente con progetti di sostenibilità che coinvolgono tutta la popolazione. L’obiettivo è quello di responsabilizzare i cittadini e fare lo apportare il proprio contributo per ridurre i rifiuti, oltre che a promuovere comportamenti corretti e responsabili.

Il Tokyo Metropolitan Government ha quindi lanciato una serie di strategie per promuovere la sostenibilità ambientale. Tra queste c’è il movimento di azione per il clima TIME TO ACT, che ha come obiettivo quello di accelerare le misure efficaci per raggiungere la decarbonizzazione in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Tra questi c’è il progetto Tokyo Zero Emissioni, che punta a rendere la città a emissioni zero entro il 2050. Grazie al suo impegno a favore della sostenibilità, poi, Tokyo è stata insignita con la più alta onorificenza “A-list” dal CDP, un’organizzazione no profit che gestisce un sistema di divulgazione globale per la gestione dell’impatto ambientale delle organizzazioni e premiale città leader in trasparenza e azione a favore dell’ambiente.

I progetti di partecipazione sociale

Alcuni dei progetti posti in essere coinvolgono direttamente i cittadini e li responsabilizzano nel rispetto dell’ambiente. Tra questi c’è il Shibuya Upcycle Project, che, grazie alla collaborazione del quartiere di Shibuya, ha come obiettivo l’eliminazione dei rifiuti intorno alla celeberrima stazione di Shibuya e dare loro una nuova vita creando opere d’arte con lattine vuote, bottiglie di plastica e altre risorse dismesse.

Il ricavato della vendita delle opere realizzate, poi, è destinato all’acquisto di oggetti necessari a ulteriori attività di pulizia della zona. Le opere si possono acquistare sul sito RakuMa del colosso internazionale Rakuten, che ha sede a Tokyo.

Il progetto Pick Up Playground, invece, abbina il gioco del basket alla raccolta dei rifiuti ed è sostenuto da celebrità, tra cui Takeiko Inoue, creatore del celebre manga sportivo Slam Dunk e ideatore del logo del progetto. Il successo dell’iniziativa è dovuto anche al momento d’oro che sta attraversando il basket giapponese nell’NBA e delle squadre nazionali ai recenti Giochi Olimpici, che hanno portato a una crescita di sportivi che praticano questo sport nei parchi pubblici.

Ora, grazie a Pick Up Playground, le comunità che gravitano intorno ai campi da gioco possono unirsi in una partita lampo di basket al cui termine ci si attiva per raccogliere la spazzatura in un esercizio aperto a tutti, giovani e anziani, uomini e donne. L’associazione fornisce un kit con guanti, pinze e sacchetti della spazzatura, donato gratuitamente ai giocatori e alle autorità locali che desiderano partecipare al progetto.

Gli eventi di raccolta più recenti si sono tenuti al Komazawa Olympic Park, che si estende tra i quartieri di Setagaya e Meguro e presso il campo da basket del Parco di Yoyogi, luogo immancabile per godere della vera atmosfera cittadina. Insomma, la capitale giapponese non è solo una meta “green” da visitare, ma anche da prendere come esempio per rendere anche le nostre città sempre più sostenibili, con la partecipazione attiva dei cittadini.

INFO: www.gotokyo.org/it e www.tokyotokyo.jp