Territorio di Serravalle – Forse è inutile dirlo, ma oggi il nome Serravalle ci ricorda subito il più grande Outlet italiano, il Serravalle Designer Outlet , della catena McArthurGlen, che è diventato il fulcro, il faro di questo territorio, cui riesce a ogni anno a far arrivare sui 5 milioni di presenze all’anno.
E se le merita in quanto qui si possono trovare le più grandi firme del mondo fashion, ma oggi anche prodotti delle eccellenze gastronomiche locali, a chilometro zero o quasi.
Ma questo territorio merita di più di una visita fugace, c’è molto altro da scoprire, a cominciare da un sito archeologico quasi sconosciuto, la città romana di Libarna. Bel nome che a molti ricorda una famosa grappa invece che un’eccellenza archeologica.
Le rovine di Libarna
Libarna Antica –E proprio del nome non si conosce l’origine se non che è preromana, e che somiglia molto a Livorno. E’ lungo questa valle dello Scrivia che si poteva passare dal mar Ligure alla pianura Padana. Quindi qui si insediarono prima i Liguri, poi gli Etruschi e infine i Romani che vi costruirono
una vera città oltre un secolo aC, sulla Via Postumia che da Genova portava ad Aquileia. Quindi grande importanza per il commercio. Ora qui si possono ancora vedere i resti del teatro, dell’anfiteatro, di un quartiere e si possono sentire le accorate spiegazioni delle guide molto legate a questo sito.
Certo non è Pompei nè Roma, ma forse nel piccolo si riesce a comprendere meglio il nostro passato.
Forte di Gavi – Merita una visita anche il Forte di Gavi, la cui costruzione inizio nel XII secolo ma continuò a più riprese fino a trasformarsi in una fortezza con il compito di difendere una delle strade che portava a Genova. Costruito sulla roccia e nella roccia, sembra immenso e inespugnabile (poteva ospitare fino a 1000 uomini), ma perse la sua importanza quando la Liguria fu unita al Piemonte nel regno dei Savoia e quindi non doveva più difendere alcun confine. Durante la seconda guerra mondiale diventò una prigione di massima sicurezza, da cui soltanto un militare americano riuscì a scappare.
Il castello si trova a Gavi e può essere visitato soltanto con guide gratuite che in ottobre iniziano dalle 8,30, con giri che durano un’ora. Tel.0143.643554.
Azienda Agricola biodinamica “La Raia” – Lasciandoci alle spalle l’imponente castello, da cui oggi per fortuna è facile allontanarsi, è d’uopo far visita alle cantine che troneggiano su queste dolci colline che d’autunno la natura copre con i merletti dorati dei vigneti del Gavi. Vigneti a perdita d’occhio, che produco uno dei vini bianchi che il mondo ci invidia, e che ora stanno avendo più successo anche grazie al Consorzio Tutela del Gavi, diretto dal giovane presidente Maurizio Montobbio. Una visita alle cantine suggestive scavate nella roccia di Villa Sparina, o alla Tenuta Bollina, per poi arrivare alla tenuta La Raia che produce un prezioso Gavi coltivato con il metodo biodinamico, molto apprezzato all’estero.
La meravigliosa Villa Sparina
Ma qui ci si può anche immergere nella natura, perchè la cascina del borgo Morlassino è stata restaurata nell’intento di condividere con gli ospiti i principi di una qualità sostenibole che preservi la natura. Da Borgo Marlassino, che ha quattro appartamenti con nomi di varietà di miele, gli ospiti possono poi raggiungere la Cantina La Raia, per degustare il prezioso Gavi biodinamico, potendo incontrare nel tragitto opere di grandi artisti come Remo Salvadori.
Oppure con le bici si può pedalare su quelle strade su cui si allenava il grande campione Fausto Coppi, che nacque proprio a Castellania, sulle colline alla destra dello Scrivia.
La vista della tenuta di Villa “La Raia”, immancabili i vini.
L’Outlet Designer – La tappa che non si dimentica è quella all’Outlet Designer Serravalle, che ogni anno riceve sui 5 milioni di clienti. Una sorta di città dei balocchi per adulti, che vedi sempre uscire con un sorriso con i loro bei sacchetti con i marchi fashion più importanti del mondo. E’ questo l’ombelico di questo territorio che l’Outlet ci aiuta a scoprire. E a non dimenticare.
A volte viene raccontato come la stagione triste, una sorta di primavera al contrario, invece è la stagione in cui si raccolgono i frutti di ciò che si è seminato. Anche la natura si fa bella e ci regala i suoi doni migliori: il vino, i tartufi, i funghi, i cachi, le arance, i mandarini, i broccoletti (i friarielli)
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