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San Francisco, capitale dell’incredibile

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Lui è Adrian Monk. Professione: consulente esterno della polizia di San Francisco. Segni particolari: 312 fobie fra cui la paura del latte e dei ghiacciai. È lui il protagonista della serie poliziesca televisiva americana Monk, in onda tutte le mattine alle 8.30 su Retequattro. La serie è ambientata a San Francisco, la città più stravagante e ribelle degli States. Sulla costa meridionale della California, vanta simboli famosi in tutto il mondo: il Golden Gate Bridge e Alcatraz. Senza contare i caratteristici tram che, arrivati al capolinea, debbono essere “girati” dai passeggeri. Qui la vita scorre morbida fra le onde dell’oceano e le manifestazioni pacifiche in favore della natura e dell’ambiente. Non è un caso che la città vanti un numero considerevole di spiagge per nudisti (nell’episodio Il signor Monk e i nudisti, della sesta stagione, è proprio una di queste spiagge a essere la protagonista).

Ebbene, non vi piacerebbe scoprire i luoghi dove il geniale detective Monk risolve brillantemente e con grande acume tutti i casi che, nella finzione scenica, divide con la polizia di San Francisco e con il capitano Leland Stottlemayer? Se sì, meglio cominciare la visita dal Golden Gate Bridge (www.goldengatebridge.org/visitors; in direzione nord gratuito, in direzione sud pedaggio 6 dollari addebitati elettronicamente sulla targa del veicolo), il simbolo della città realizzato in stile art déco nel 1937. Monk non lo ammirerebbe certo da Fort Point (orario: ven-dom 10-17; ingresso libero) il punto scelto da Alfred Hitchkock per la scena più famosa del film La donna che visse due volte, che dà un senso di vertigine fortissimo. Chi invece vuole ammirare la famosissima nebbia che avviluppa la città può raggiungere il punto nord e ammirare il ponte al Vista Point, nella Marin County. Sta di fatto che per attraversarlo bisogna percorrere i tre chilometri della campata. Conviene poi visitare Downtown, il centro di San Francisco per vedere la Grace Cathedral (California Street, tel. 001.415.749.6300, www.gracecathedral.org; orario: lun-sab 8-18, dom fino alle 19; ingresso: offerta libera a partire da 3 dollari per gli adulti e 2 dollari per i bambini), ricostruita per tre volte nel corso di più di 40 anni, e Union Square, che prende il nome dai comizi a favore dell’esercito nordista. La piazza è circondata da negozi e magazzini e dominata dalla statua in bronzo di Alma Spreckels, esponente dell’alta società. Da non mancare a anche la visita l’Asian Art Museum (200 Larkin Street, tel. 001.415.581.3500, www.asianart.org; orario: mar-dom 10-17, gio fino alle 21; ingresso: 12 dollari, bambini 8 dollari, libero la prima domenica del mese) che ripercorre 6.000 anni di storia con 18 mila opere e propone eventi culturali e spettacoli interessanti. Ma la sosta più incredibile è quella all’Exploratorium (Pier 15, tel. 001.415.528.4444, www.exploratorium.edu; orario: mar-dom 10-17, gio 18-22 solo over 18 anni; ingresso: 25 dollari, ridotto 19 dollari), oltre 600 affascinanti mostre dedicate alle cose più curiose e improbabili. Se vi piacciono gli animali e volete la foto più caratteristica di San Francisco andate al Pier 39 (www.pier39.com) dove, da gennaio a luglio, ben 1.300 leoni marini si crogiolano al sole e fanno il bagno.

Ma c’è uno scorcio che non si può proprio non vedere in città. Si tratta di Lombard Street, la via più famosa di San Francisco più volta immortalata nei film, nelle serie televisive e sulle cartoline. La strada è molto tortuosa e si snoda a curve e tornanti a zig zag tra i fiori offrendo una vista panoramica spettacolare. La si può affrontare anche a piedi salendo i 250 gradini che portano allo Sterling Park. La strada è soprannominata la strada più tortuosa del mondo ma nella realtà questo titolo spetterebbe a Vermont Street, sempre in città. Un’altra caratteristica di San Francisco sono gli oltre 400 murales che si susseguono sui muri lungo le strade di Mission. Sono assolutamente da vedere quelli di Balmy Alley, nel vicolo tra Treat Avenue e Harrisono Street, a carattere storico; quelli di Clarion Alley, i murales più artistici, e quello di Women’s Building, il murales più grande di San Francisco. Si intitola MaestraPeace, è stato realizzato nel 1994 da 90 muralistes e ricopre le pareti dell’intero palazzo. E c’è un’altra costruzione curiosa degna di nota. È la Coit Tower (Telegraph Hill Blvd, tel. 001.415.362.0808; orario: marzo-settembre 10-17.30, ottobre-febbraio 9-16.30; ingresso: accesso all’ascensore 7 dollari, bambini 5 dollari) punto di osservazione privilegiato per godere di un panorama a 360° sulla città. Si tratta di un singolare edificio a forma di proiettile alto 64 metri, dedicato ai vigili del fuoco della città. Bellissimi sono i vivaci murales che decorano l’atrio e che furono restaurati nel 2014. Per visitare l’edificio potete prender parte anche alla visita guidata gratuita che parte ogni sabato alle 11.

Dove dormire

Hotel Carlton (1075 Sutter Street, tel.  001.415.673.0242, www.hotelcarltonsf.com; doppia: a partire da 175 dollari; carte di credito: tutte). Recentemente ristrutturato e rinnovato, l’hotel si trova a soli 10 minuti a piedi da Union Square e sfoggia camere dagli arredi colorati e vivaci e un ottimo ristorante di cucina mediorientale.

Dove mangiare

Farm:table (754 Post Street, tel. 001.415.292.7089, www.farmtablesf.com; orario: mar-ven 7.30-14, sab e dom 8-15; prezzo medio: piatti principali a partire da 9 dollari; carte di credito: nessuna). Locale caratteristico a pochi passi dalla centrale Union Square, propone sul lungo tavolo comune nel centro della sala piatti realizzati con prodotti biologici ed erbe coltivate sul terrazzo del locale.

Dove comprare

Westfield San Francisco Centre (865 Market Street, www.westfield.com/sanfrancisco; orario: lun-sab 10-20.30, dom fino alle 19) grande centro commerciale proprio dietro a Union Square dove si trova di tutto. Per i negozi più particolari si devono raggiungere Haight, Castro, Mission e Hayes Valley.

Monk,  l’infallibile

Il personaggio di Adrian Monk, interpretato dall’attore statunitense Tony Shalhoub, è nato da un’idea di David Hoberman e adattato al piccolo schermo da Andy Breckman con una serie televisiva in 125 puntate, trasmessa sulla tv via cavo USA Network a partire dal 12 luglio 2002. In Italia la serie è stata trasmessa per la prima volta il 9 giugno 2005 e si è conclusa nel febbraio 2011. Attualmente viene replicata tutti i giorni, alle 8.30, da lunedì a sabato, sull’emittente televisiva Retequattro.

La serie è incentrata sulle gesta e sui casi affrontati e risolti da Adrian Monk, un ex agente allontanato dalla polizia di San Francisco con cui collabora in qualità di consulente esterno, a causa del suo comportamento ossessivo compulsivo e delle sue 315 fobie che si sono aggravate dopo la morte della moglie Trudy a causa di un’autobomba. Monk collabora con il capitano Leland Stottlemayer, interpretato da Ted Levine, ed è aiutato dalla sua assistente Natalie Teeger, interpretata da Traylor Howard. La serie televisiva, ambientata a San Francisco ma nella realtà girata per buona parte  a Vancouver, nel British Columbia, e poi nei dintorni di Toronto, ha vinto diversi premi fra cui otto Emmy Award. L’ultimo episodio della serie è stato il più visto della storia della televisione statunitense: ben 9,4 milioni di americana l’hanno guardata! Una curiosità: il nome Monk è probabilmente tratto dal quello del famoso pianista di jazz Thelonius Monk, affetto a agorafobia, proprio come il fratello di Adrian Monk, Ambrose, nella finzione scenica.

Gigliola Terzi