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RUF CTR: qualcuno ha detto nostalgia?

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RUF CTR – Alcune storie d’amore durano per sempre… è il caso di RUF e Porsche, che da metà anni ’70 elabora i già incredibili prodotti della casa di Stoccarda e crea veri e propri concentrati di esuberanza e prestazione. Non può quindi che farci scendere una lacrima densa di gioia la nuova bestia firmata RUF e presentata al Salone di Ginevra 2017. La RUF CTR è una rivisitazione in chiave moderna della leggendaria CTR Yellow Bird che ai suoi tempi era già un classico.

Ed è proprio questo il concetto sul quale vogliamo concentrarci: il progetto è emozionante, proprio perché mantiene tutta l’autentica poesia degli anni della 993 con dettagli che manderebbero in crisi qualsiasi porschista accanito. Si vede e si sente questa ricerca, un prodotto fatto da veri appassionati per veri appassionati. Gli esterni riprendono quasi completamente la linea della storica 993, ma con dettagli moderni ben disegnati, realizzati e integrati nella linea retro. L’aspetto nasconde la vera natura della RUF CTR: una “semplice Porsche 911 turbo dell’87” nasconde un telaio interamente in carbonio, spinto da un 6 cilindri boxer da 3.6 di cilindrata. La potenza è di 700 CV e i Nm sono 880, non proprio un agnellino quindi. Il motore è “aiutato” da 2 turbo, che possiamo solo immaginare il rumore che faranno. Il sistema delle sospensioni è curato direttamente da ZF e seguono uno schema a doppi bracci oscillanti e ammortizzatori orizzontali, una conformazione degna di un’auto da corsa. ZF ha inoltre sviluppato il cambio, rigorosamente manuale a sei rapporti, che se usato in modo corretto porta il fulmine giallo da 0-100 km/h in 3,5 s. I pannelli sono interamente in carbonio, e i freni carboceramici. Il sistema frenante da sei pistoncini all’anteriore e quattro al posteriore è nascosto da cerchi da 19″ in alluminio forgiato con dado centrale.

Noi siamo già abbastanza emozionati, ma è lo stesso proprietario ad esserne orgoglioso e coinvolto, descrivendolo come : “…una storia d’amore con la nostra storia e l’auto che abbiamo creato trent’anni fa. Volevamo riproporla in chiave moderna”. Così parla proprio Alois Ruf (Junior), che ne descrive anche gli interni: “dentro ci sono due sedili, un volante, una leva del cambio e non molto altro. Ah, un cruscotto con cinque strumenti”, non parla di infotainment, non parla di confort e non parla di apple car-play. L’unico schermo nell’auto, a sua detta è il parabrezza. Gli interni sono comunque meravigliosamente rivestiti di alcantara, e la presenza del carbonio è ovunque.

Il prezzo si aggira attorno agli 800.000 euro, compreso il corso di guida per impararne i segreti e i comportamenti al limite. Se siete interessati vi consigliamo di sbrigarvi ad ordinarla, dato che gli esemplari dichiarati sono solo 30, a partire dalla prima metà del 2018.

La “famiglia” RUF