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CON UN VAN/CAMPER A LEZIONE DI STORIA, TRA I CASTELLI CATARI DELLA FRANCIA DEL SUD

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Testo e foto di Marina Cioccoloni

Itinerario nella Francia sud-occidentale a bordo di un compagno di viaggio speciale, il Van su meccanica Renault Master. Alla scoperta dei castelli che hanno visto la crociata contro il catarismo (da catharus: puro), il cristianesimo  che combatteva la corruzione

Che bello viaggiare e fare le vacanze con un Van trasformato in camper! E’ poco più grande di un grosso suv ma mi dà un’indipendenza incredibile. Da quando ho scoperto questo meraviglioso mezzo che posso guidare anch’io in tutta tranquillità e che mi porta ovunque ho apprezzato ancora di più le vacanze e i weekend, da soli o con gli amici. Anche le mie amiche si fanno cedere volentieri il volante dai compagni perché anche a loro piace molto guidare.

 

Alla guida io mi alterno a mio marito e mi piace un sacco. Sto già pensando al prossimo mezzo, anche se sono molto affezionata al Renault Master non mi dispiacerebbe cambiarlo con uno nuovo, magari il Pössl Summit  600 Plus. La casa tedesca se ne intende di questi mezzi, è una delle più conosciute per la sua gamma di van e furgonati, e il Summit 600 Plus su meccanica Citroën Jumper può contare sulla potenza di 160 cavalli, non male. I cerchi in lega da 15”, l’accessoristica e la completa dotazione di serie, e non ultimo un letto matrimoniale di misura generosa ne fanno un prodotto appetibile. Ancor di più se si considera anche il prezzo, poco sopra i 40mila euro.

La donna e il van: un rapporto possibile? Un trucco per farlo andar bene

Poche regole e molta libertà. L’ambiente è piccolo e il trucco è “organizzarsi”. Poca roba da mettere in una borsa, tipo qualche cambio di abbigliamento comodo e il più è fatto, il van diventa il tuo amico del cuore. Niente più stanze da rassettare e da metter in ordine, niente valigie da preparare. Libertà pura, parti senza il problema di cercare un hotel per la notte, sei completamente indipendente. Ti scordi di fare prenotazioni, non sono più necessarie, e ti pare poco? Vai dove ti ispira di più, magari sostando davanti ad un bel tramonto che ti ripaga più di un hotel a cinque stelle.

Con il mio attuale compagno di viaggio, un van su meccanica Renault master 150 cavalli, mi appresto a visitare nel sud della Francia un paesaggio fatto di colline e montagne. Ho scelto questo percorso perché è adatto a questo tipo di mezzo, un fuoriclasse adatto allo scopo, le curve poi sono l’ideale per stimolare una guida sicura tra paesaggi mozzafiato.

Vado alla scoperta di fortezze e castelli catari, quelli dove i seguaci di questa corrente religiosa si rifugiarono per sfuggire alla persecuzione di Roma che aveva deciso di annientarli tutti. Nel tredicesimo secolo quella romana era una chiesa corrotta e il rigore predicato dal cristianesimo cataro vi si opponeva fortemente e ne minacciava l’esistenza. Quando il catarismo si diffuse in tutta la Francia del Sud il Papa capì che era diventato pericoloso e decise di indire una crociata per annientarlo. Cominciarono così le spietate repressioni. Una delle più note resta l’assedio di Beziers dove furono uccisi tutti gli abitanti, ventimila, perché si erano rifiutati di consegnare i catari presenti in città.

A cena nella piazza medievale

Una volta al volante del Van si apprezza subito la sua versatilità come mezzo ideale per il weekend. Viaggiare con questo mezzo è un piacere. Inizio l’itinerario che mi sono prefissata da Mirepoix, una cittadina medievale dal centro storico ancora intatto. La piazza del mercato è circondata da edifici storici con travi a vista e localini romantici. Se al giorno la piazza è animata dal colorato mercato la sera i locali sono l’ideale per ascoltare buona musica mentre si apprezza l’ottima cucina locale. Il piatto tipico è la cassoulet, una zuppa a base di fagioli bianchi il cui nome in occitano è caçolet.

I chilometri volano nel verde del paesaggio ed eccomi a Foix. Il mezzo risponde bene alle sollecitazioni del percorso, tra curve, discese e salite. Foix è un posto notevole, che conserva del suo passato l’imponente castello con le tre torri che serviva da punto di osservazione per tutta la vallata dell’Ariège e roccaforte inespugnabile. Dopo esser stato trasformato in residenza nobiliare oggi ospita la sede del museo dipartimentale dell’Ariège con collezioni permanenti e mostre temporanee.

Nel cuore del catarismo

Ma adesso voglio andare verso Montségur, il centro più famoso della religione catara, addentrandomi nei Pirenei. Al volante del mio compagno di viaggio proseguo quindi sulla N20 ma alla deviazione per Saint Paul de Jarrat prendo a sinistra la D117 e poi a Celles la D209 sulla destra fino a Montferrier. Da qui affronto senza problemi le curve e la pendenza in salita della D9. Prima di arrivare in paese mi accoglie un comodo parcheggio dove posso lasciare il Van a riposo. Alzo gli occhi e vedo i resti del castello che mi aspettano lassù in alto, a 1200, e mi appresto a intraprendere la salita a piedi. E’una camminata piacevole dopo le ore in macchina, fino ai 1200 metri del castello, da cui si gode di una vista spettacolare sulla vallata e sul paese di Montségur.

Tra queste pietre abbandonate terminò l’avventura catara. Qui dopo un assedio di mesi (11 per la precisione) dopo essere riusciti ad inquinare l’acqua della cisterna i crociati il 2 marzo del 1244 penetrarono dentro al castello e secondo gli ordini impartiti da Papa Innocento III fecero strage di tutti i catari che vi si erano rifugiati. Molti furono bruciati vivi in un terribile rogo allestito ai piedi del castello, proprio dove oggi è eretta una stele che ricorda l’accaduto e dove qualcuno lascia sempre dei fiori.

La storia di Montségur ancora oggi alimenta numerose leggende, come quella che vuole che tra queste pietre fosse nascosto il Santo Graal, oppure un ricco tesoro che alcuni catari riuscirono a portare in salvo e nascondere proprio in quel Rennes le Chateau dove l’Abate Saunière fece spese importanti grazie ad un misterioso tesoro ritrovato. Verità o leggenda? Nessuno può dirlo ma quello che è certo è che sono in molti quelli che all’alba del solstizio d’estate affrontano la salita per ammirare il levar del sole dagli spalti del castello.

La fontana dei misteri

Ripresa la guida del mio mezzo continuo nel zig zag della strada dipartimentale numero 9 non eccessivamente larga ma ben tenuta. I 150 cavalli tirano che è un piacere tra il verde dei boschi verso Bélesta, Prima di giungere in paese mi fermo in un luogo singolare, la Fontana di Fontestorbes e parcheggiato il veicolo vado alla scoperta di questa sorgente singolare, oggetto di uno strano fenomeno di “intermittenza” che avviene solamente nei mesi da luglio a novembre e che quindi dà alla fontana il nome di sorgente delle fate. Lo strano fenomeno nessuno è ancora riuscito a spiegarlo. Si pensa che sia dovuto ad un invaso invisibile dall’esterno che si riempie a fasi alterne generando la cascata che passa dai 100 ai 1.800 litri al secondo. Una insolita curiosità che certamente merita una deviazione, da fare però soltanto con la luce del giorno. Al calar della sera arrivano le fate a lavare i loro indumenti e gli umani non sono graditi.

Prossima tappa Puilaurens, nel dipartimento dell’Aude, dopo aver ripreso la D117 a Bélesta. Anche questa fortezza è arroccata come Montségur e la si raggiunge, dopo aver parcheggiato il mezzo nello slargo apposito ai piedi del sentiero, con un percorso tra le rocce che sale regalando bellissimi panorami sulla valle della Boulzane. I resti della fortezza sono imponenti, con la torre sud, il mastio centrale, il cammino di ronda e la bella torre della Dama Bianca.

Abbarbicati nella roccia gli ultimi castelli catari

Continuo quindi per la prossima tappa, la fortezza di Peyrepertuse, abbarbicata su uno sperone roccioso che sembra inglobarla nella roccia stessa. I resti si estendono su tutto il terrapieno roccioso, comprendendo un castello inferiore e uno superiore detto di San Jordi, collegati tra loro da mura, torri, passaggi e una scalinata scoscesa scavata nella roccia esposta ai venti. Inutile dire che dagli spalti si gode di una spettacolare vista a 360°che comprende anche in lontananza la fortezza di Queribus, la prossima tappa dell’itinerario. Per raggiungerla seguo la D14 e la D123, fino a raggiungere lo sperone roccioso ai piedi del quale parcheggio il mezzo e mi appresto ad affrontare la salita.

Dal basso la fortezza si presenta davvero imponente, arroccata com’è alla roccia da sembrare quasi una parte di essa, la sua naturale prosecuzione. La posizione poi è spettacolare, lassù in alto come un nido d’aquila inespugnabile. Talmente inespugnabile che fu infatti l’ultimo avamposto cataro a cadere, nel 1255. Il nome le viene dall’occitano, “Cherbucio”, e significa “luogo abitato sulla roccia”. La sua invidiabile posizione fece sì che non venne distrutto come gli altri castelli ma venne utilizzato come baluardo di frontiera a difesa dei confini francesi per altri 400 anni.

Dove mangiare

Restaurant Saint-Maurice, 10 Place Maréchal Leclerc, tel. 0033 561 682581 Mirepoix,
Restaurant Le patio, 27 rue Théophile Delcassé, tel. 0033 534 146433, Foix
Restaurant Costes, 52 Village, tel. 0033 561 026621, Montségur
Restaurant–Auberge du Vigneron, 2, rue Achill Mir,tel. 0033 468 450300 Cucugnan

Il compagno di viaggio

Van su meccanica Renault master 150 cavalli con cellula abitabile allestita da Aiesistem, ditta artigianale veronese. Nessun inconveniente tecnico e la meccanica ha risposto bene ai diversi tipi di terreno. Sul lungo tragitto il motore ha risposto ottimamente, resistendo ad ogni tipo di sollecitazione. Nelle curve tutto bene e il 150 cavalli tira che è un piacere.

Dati RENAULT MASTER

Cilindrata                                          2464 cm3
Numero e disposizione cilindri       4 in linea
Numero valvole per cilindro            4
Dispositivo di sovralimentazione    turbocompressore
Potenza                                             150 CV
Coppia Massima                               300,0 Nm
Normativa Euro                                 Euro 4
Serbatoio                                           100 litri
Trazione                                             anteriore
Cambio                                               meccanico
Numero di marce                               6
Passo                                                  357 cm
Velocità max (Km/h)                          144 Km/h
Consumo Misto (litri/100 km)           8,8