POESIA DI VIAGGIO

POESIA DI VIAGGIO 2024: SESSA, SIGNORA DEGLI AURUNCI

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Pubblichiamo una poesia fuori concorso: “Sessa, signora degli Aurunci” di Raffaele d’Argenzio da cui traspare il sentimento di affetto, rispetto e ammirazione per un luogo del cuore: Sessa Aurunca.

Vi ricordiamo che per partecipare alla Seconda edizione del Concorso letterario “Poesia di Viaggio” c’è tempo fino al 30 aprile 2024: trovate qui il bando completo.

*Ringraziamo il Circolo Fotografico degli Aurunci per queste splendide foto di Sessa Aurunca

SESSA, SIGNORA DEGLI AURUNCI

 Scontrosa Signora austera,

mi piace incontrarti nella sera,

tu che non concedi sorrisi

ma accogli il viaggiatore illuminato

e ignori il turista sciatto e colorato.

 

 Non hai parole ma pietre

che parlano per te,

pietre su cui son scritte

le sacre storie della Storia.

 

A me le racconta la divina Matidia,

libera vestale del Romano Impero,

col marmo bianco della bellezza

e con quello nero del mistero.

 

Qui passarono gli Etruschi,

i fieri Aurunci e, prima dei Romani,

i Greci che, lasciato l’Averno,

ti donarono le vigne del Falerno.

 

Oggi dell’Arte il respiro sento

nella cripta di un’antica chiesa,

nell’ombra d’un tuo convento

e sui gradini di quel teatro

in cui si recitava Lucilio

che fu padre della satira

dopo che di te prima fu figlio.

 

Sessa, tu non sei soltanto borgo,

degli Aurunci fosti capitale fiera

e la tua grandezza è scritta 

nel basalto e nell’anima guerriera.

 

Oggi spalanca il tuo castello

al giovane futuro e a chi ti sa capire,

alzati dal tuo stesso antico nome,

non più Suessa, non più seduta

ai piedi di un vulcano spento,

ma della passata forza riprendi il vento

affinchè la tua sapienza

non sembri solo superba supponenza.

 

Resta, però, sempre la nobile Signora

che non si concede

 a chi gusto non sa cogliere

ma soltanto a chi

ella stessa vuole scegliere.

 

Sessa, madre che sempre accogli il mio ritorno,

quando oltre l’antico teatro mi appare

Baia Domizia, che della tua terra è il mare,

e sento il vento della sera planare 

dal vulcano di Roccamonfina nell’anima mia,

è allora che di te nel cuore mi esplode Poesia.

 

Raffaele d’Argenzio

Tramonto sessano