di Raffaele d’ArgenzioDopo i 700 anni di Dante, il grande poeta italiano, è giusto commemorare i duecento anni della scomparsa di Napoleone Bonaparte, il grande genio militare che era italiano ma per soli due mesi fu francese.
Già nel 1768 Genova, cui allora apparteneva la Corsica, aveva concesso alla Francia il diritto di poter occupare quell’isola che pur è così vicina all’Italia, a poche miglia dall’Elba.
MILANO E NAPOLEONE: l’Arc de Triomphe e l’Arco della Pace
Una delle più belle strade di Milano è Corso Sempione che porta all’Arco della Pace, il gigantesco arco che fu fatto erigere per onorare la vittoria del Corso nella battaglia di Jena contro i Prussiani.

A Napoleone piaceva molto Milano e non c’è dubbio che guardando Corso Sempione e l’Arco della Pace vi par di vedere gli Champs Elysees e l’Arc de Triomphe, voluto dal generale per celebrare la vittoria di Austertlitz.

Passando spesso in Corso Sempione, dato che la redazione di Weekend Premium è a pochi passi (ed anche l’Aquarius, il ristorante dove mi fermo a gustar cotolette) non posso non fantasticare pensando che se la Corsica ribelle fosse rimasta autonoma, ma nell’orbita italiana forse avremmo avuto un Napoleone che avrebbe accelerato la formazione dell’unità d’Italia, con uno stato più forte e meno diviso.

Ma la Storia non si fa nè con i forse nè con i se.Fatto sta che non riesco a non pensare che quell’italiano, che per due mesi nacque francese, era senza dubbio un genio anche se egocentrico, tanto che contribuì ad abbattere la monarchia in nome del popolo per poi diventare egli stesso re e perfino imperatore.










